Chiusa l'indagine nei confronti dell'ex Provveditore Fabio Molinari e di altri 39 indagati
Trentanove indagati nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale provinciale di Sondrio. Le ipotesi di reato vanno dalla concussione, all'induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato e turbativa d'asta. I fatti all'epoca contestati riguardavano reiterate ingerenze dell'ex dirigente (all'epoca in carica) nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la procedura di messa a disposizione (MAD), nonché l'utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute dall'ex dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Fabio Molinari. Nella prosecuzione delle indagini sono emerse in capo all'ex dirigente numerose fattispecie di induzione indebita a dare o promettere utilità e concussione, secondo l'ipotesi della Procura perpetrate nei confronti di alcuni dirigenti, del personale scolastico e di soggetti a cui venivano affidati incarichi come esperti esterni o borse di tirocinio. Ad alcuni dirigenti scolastici (sette) e un ex dirigente dell'allora ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, in concorso con l'ex dirigente dell'Ust di Sondrio, all'epoca in carica (e, in alcuni casi, anche con collaboratori del locale ufficio scolastico), è stata contestata l'ipotesi di reato prevista dall'art. 353 c.p., per avere turbato i procedimenti amministrativi diretti ad individuare i contraenti in alcuni bandi pubblici. Nei confronti di alcuni dirigenti (sette) e direttori dei Servizi generali amministrativi (due), sempre in concorso con l'ex dirigente, sono state ipotizzate diverse fattispecie di peculato perché destinavano fondi strumentali, di cui avevano la disponibilità in ragione delle loro cariche, a fini privati. Nei confronti di beneficiari di borse di studio ovvero di tirocini, sono state ipotizzate diverse ipotesi in quanto gli stessi, indotti dall'ex dirigente, in cambio dell'assegnazione di incarichi presso istituti scolastici valtellinesi, accettavano di versare al dirigente dell'UST parte dei compensi che percepivano per gli incarichi e le borse di tirocinio, attraverso bonifici ad un'associazione riconducibile al dirigente stesso. La Procura attende ora eventuali memorie difensive, documenti, richieste di interrogatorio o di approfondimenti d'indagine.
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