Ciak si gira, 1990 quando Crema divenne set per il film "Occhio alla perestrojka" con Calà e Greggio al tavolino del bar in piazza Duomo (4)
Cremona, terra di film, quarta puntata. Ne sono stati girati negli anni una trentina. Alcuni hanno goduto di una certa fortuna, altri sono stati confinati tra i ricordi. Comune a tutti è lo sfondo in cui vengono ambientate le vicende, autenticamente padano. Dopo "La tragedia di un uomo ridicolo" girato alla Latteria di Piadena con Ugo Tognazzi (leggi qui), la pubblicità del Caffè Hag per Carosello (leggi qui), e "Novecento" di Bernardo Bertolucci (leggi qui) è la volta di un film, "Occhio alla perestrojka", antesignano del filone dei Cinepanettoni, girato interamente a Crema tra la primavera e l'estate del 1990, su un soggetto di Castellano e Pipolo e con tre autentici mattatori della commedia all'italiana di allora: Ezio Greggio, Jerry Calà e Rodolfo Laganà.
Il figlio e fratello d’arte Fortunato Amatruda, Maestro Pizzaiolo e Deus Ex Machina dell’Anima Romita (RistoPizzeria Gourmet), ancora si ricorda di quando piccino, si aggirava tra i tavoli della pizzeria di famiglia (la mistica Luna) in via Dante, pieno centro storico cremasco, con Gerry Calà che pranzava a mezzogiorno. Altri ricordano i tempi d’attesa, tra un ciak e l’altro, per fare da comparsa, senza magari vedersi al cinema Vittoria (l’unica sala cinematografica dell’epoca) o poi in televisione, per i fisiologici tagli del montaggio. King Giulio Giordano, da buon paparazzo, riuscì a scattare foto esclusive dal set in piazza Premoli, nell’omonimo palazzo.
Ah … che tempi fatti anche e soprattutto da “Notti Magiche”, quelli in cui a Crema (con alcune scene girate a Cremona alle Officine Meccaniche Feraboli sulla tangenziale e a Sofia) venne interamente girato il film Occhio alla perestrojka, lungometraggio tutto da gustare, girato tra le vie cremasche, l’Hotel Mantovani e altri locali cremaschi. La pellicola, girata tra la primavera e l’inizio dell’estate (prima dei Mondiali di calcio in Italia), uscì nell’ottobre dello stesso anno: il 1990, anticipando quelli che erano i primi, spassosi, Cinepanettoni italici.
La commedia di Castellano e Pipolo sfoggiava un cast composto da tre mattatori della commedia all’Italiana e della tv d’allora: Ezio Greggio, Jerry Calà e Rodolfo Laganà.
Ecco la trama in pillole: Fulvio, Marco e Filippo, tre dipendenti di una fabbrica di macchine agricole, volano in trasferta per lavoro in Bulgaria e simpatizzano con tre ragazze del posto: Olga, Monica e Tatiana. Dopo aver fatto alle ragazze varie promesse, i tre tornano a Crema, tranquilli del fatto che grazie alla cortina di ferro, non potranno mai essere raggiunti dalle ragazze.
Ma due anni dopo tutto muta… l'avvento della Perestrojka, le aperture di Gorbaciov e la successiva spaccatura del blocco sovietico aprono tutte le porte, suscitando nei tre reazioni diverse: Fulvio, sposato con Angela e padre di due figli, teme che Olga possa arrivare da un momento all'altro in Italia, Marco, vicino al matrimonio con Francesca, figlia del dottor Moschini, invece ostenta tranquillità perché tanto Monica è minorenne e non potrebbe espatriare, mentre Filippo, l'unico single dei tre, è l'unico contento della cosa perché può far finalmente arrivare Tatiana da lui.
Oltre a Tatiana dalla Bulgaria arriva pure Olga, e non da sola, visto che dalla breve relazione con Fulvio è nato Yuri che complicherà ancora di più la situazione. Ma come se non bastasse alla ditta Moschini è in arrivo una delegazione bulgara per concludere un grosso affare. Purtroppo per Marco della delegazione fa parte pure Sergeij, il gigantesco fratello di Monica.
Fulvio tenta in ogni modo di nascondere ad Angela e Olga la reciproca esistenza, però, per uno strano scherzo del destino, Olga viene assunta come collaboratrice domestica da Angela e la storia viene inevitabilmente a galla, ma paradossalmente sembra che entrambe riescano a perdonarlo accettando quella strana famiglia allargata. Marco tenta in ogni modo di non far scoprire a Sergeij che lui e Francesca sono fidanzati, ma alla fine la cosa verrà a galla e Francesca e Sergeij finiranno per mettersi insieme.
Anche per Filippo le cose andranno male, perché verrà solo usato da Tatiana per diventare la nuova direttrice del personale della ditta Moschini al posto del dottor Marchini. Alla fine i tre sembrano aver chiuso con le scappatelle per evitare altri guai, ma quando si prospetta la possibilità di un nuovo viaggio di lavoro in Oriente, precisamente in Cina sono tutti e tre pronti a partire nuovamente.
Una curiosità? L’attrice Maria Kalinina: interprete di Olga, è stata la vincitrice del primo concorso di bellezza nella storia dell'URSS "Mosca Beauty-1988".
Frutto a quanto pare, di un’azzeccata idea di Jerry Calà e dello sceneggiatore Stefano Sudriè, Occhio alla Perestrojka, senza tante pretese e menate, commedia galvanizzata dalle interpretazioni di Calà & Greggio (coppia artistica che spopolava all’epoca della Milano da Bere, esaltata da quel filmone che era e rimane Yuppies), a modo suo ha raccontato uno spaccato di provincia italiana regalando leggeri sorrisi…
Avete presente uno degli scorci più famosi, per intenderci: il tavolino del bar in piazza Duomo che ospita, seduti, Oliver ed Elio, protagonisti del filmone “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino? Ebbene, prima di loro, a quel tavolo in Crema si sedettero Gerry ed Ezio.
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