Commercio, la crisi nel cuore della città. Terza chiusura in Largo Boccaccino, vetrine spente per "Take off" che prese il posto di Tenca
1,2,3. Tre negozi uno di seguito all'altro chiusi e sfitti nella centralissima Largo Boccaccino, l'ampia strada che inizia dal lato settentrionale di piazza del Comune, avvolge a semicerchio il Torrazzo e l'alta mole del Duomo fino a via Platina. Tre negozi chiudi. L'ultimo è il negozio d'abbigliamento "Take off" che quattro anni fa prese il posto di una bottega storica di Cremona, Tenca un'elegantissima boutique di grandi firme di abbigliamento con una storia di quattro generazioni alle spalle. La famiglia Tenca ne era stata fondatrice e titolare da generazioni, a partire da Renzo, che aprì l’attività agli albori del Novecento, sino alla quarta generazione. Il negozio è stato aperto il 1° febbraio 1900 per il commercio di stoffe e teleria di qualità sia maschile sia femminile, per abiti, tappezzeria e lenzuola. Il primo negozio era in piazza Stradivari, dopodichè Tenca acquistò una casa in via Baldesio in cui trovò spazio anche la propria attività. Ma l’edificio venne poi espropriato in epoca fascista per far nascere la Camera di Commercio. Alla morte di Renzo, nel ‘38, ha preso le redini il figlio Emilio. Il negozio fu quindi trasferito in via Verdi rimasto in quel palazzo dal ‘38 al ‘57, perché poi la struttura è stata demolita per ricavarvi la sede di Bankitalia. Ed ecco allora un nuovo trasloco per Tenca, che è approdato nell’attuale sede della Camera di Commercio. Emilio nell’ ‘80 è morto e, nel frattempo, la famiglia Tenca e gli altri commercianti sono costretti a lasciare i locali per le esigenze di ampliamento della Camera di Commercio. All’inizio degli anni ‘90 il negozio si trasferì di nuovo in largo Boccaccino fino al marzo 2017.
Qui era un salotto elegante con tre in ambientazioni differenziate sulla base delle diverse tipologie in vendita. Raffinatezza e tradizione, il negozio era un punto di riferimento per i cremonesi ma anche per clienti da altre città (piacentino e bresciano in modo particolare). Poi il subentro di un outlet di abbigliamento, appunto "Take Off" poi, dopo l'ultima liquidazione, la chiusura. Adesso le vetrine sono spente e le serrande abbassate.
Non ha ancora trovato un affittuario il piccolo negozio "Regali" chiuso dal luglio 2021 (leggi qui) rivitalizzato per pochi giorni da liutai durante "CremonaMusica" la scorsa settimana. E neppure il Panificio Cremona lì a fianco (leggi qui). Sempre in Largo Boccaccino resta chiuso il bar "L'angolo dei Templari" dopo l'ultima gestione cinese (leggi qui).
La strada è sempre stata il fulcro del commercio cittadino. Nel XVI secolo era chiamata contrada degli Orefici per le botteghe di artigiani del settore che avevano in affitto gli spazi dai massari della Cattedrale. Con il mutare delle attività diventò poi contrada degli Ortolani e più tardi contrada delle Erbe. Persino la porta del Duomo su via Boccacino era chiamata porta delle Erbe.
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commenti
michele de crecchio
29 settembre 2022 13:00
E' molto grave che la desertificazione commerciale in atto nel centro urbano cittadino aggredisca ora anche queste centralissime vie. E' certo che il fenomeno ha la sua origine remota nelle leggi che hanno liberalizzato la localizzazione delle attività commerciali, ma gran parte delle responsabilità ricadono sul Comune che, pur sollecitato da più parti, non ha voluto usare (come avrebbe dovuto e potuto fare) la leva urbanistica (cioè correggere un piano regolatore troppo permissivo) per contrastare il fenomeno.