Comuni in rivolta contro l'ISTAT, erano stati sanzionati per non aver inviato dati statistici
“L’Istat non fa nulla per consentire l’interazione e lo scambio automatizzato dei dati con i Comuni” – sottolinea Giovanni Caggiano, Presidente ASMEL.
Per questo motivo ASMEL, Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti Locali che rappresenta 4.368 Enti in tutta Italia, ha indirizzato una lettera aperta al Presidente ISTAT Francesco Maria Chelli per contestare le sanzioni comminate ai Comuni che non hanno trasmesso all’Istituto Nazionale di Statistica i dati sul censimento delle unità economiche.
La lettera, firmata da oltre 500 sindaci in tutta Italia, contesta la mancata attuazione dell’obbligo di scambio dati automatizzato tra Comuni e ISTAT imposto da oltre vent’anni dal TUEL – il Testo Unico Enti Locali - all’articolo 12.
28 i Comuni che hanno aderito in Lombardia: 7 nella provincia di Pavia (Bagnaria, Canneto Pavese, Cava Manara, Dorno, Mede, Portalbera, Spessa), 5 nella provincia di Como (Guanzate, Mompeo, Pognana Lario, Schignano, Sorico), 3 nella provincia di Milano (Besate, Motta Visconti, San Colombano al Lambro), 3 nella provincia di Mantova (Casalromano. Castellucchio, Cavriana), 3 nella provincia di Sondrio (Andalo Valtellino, Fusine, Mese), 2 nella provincia di Cremona (Annicco e Monte Cremasco), 1 nella provincia di Bergamo (Ardesio), 1 nella provincia di Varese (Brusimpiano), 1 nella provincia di Lodi (Corte Palasio), 1 nella provincia di Lecco (Dervio), 1 nella provincia di Brescia (Gianico),
“Se l’ISTAT avesse rispettato la legge non vi sarebbero sanzioni da applicare. Ma la storia non finisce qui. Con ogni probabilità il prossimo 2 marzo graveranno sulle spalle dei Sindaci anche le sanzioni per le mancate rilevazioni statistiche nell’edilizia. Dalle nostre rilevazioni, dei circa 1.200 adempimenti di cui ogni Comune annualmente è chiamato a rispondere, circa 70 riguardano i fini statistici. L’invio dei dati statistici estratti dai software gestionali dei Comuni sarebbe superfluo se funzionasse lo scambio dati automatizzato tra gli Enti Pubblici e l’ISTAT. Invece i Comuni sono chiamati sempre e solo ad adempiere, mentre la vera chiave per la transizione amministrative risiede insieme nella sburocratizzazione procedurale e nella semplificazione legislativa” – conclude Caggiano.
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