29 maggio 2025

Comunità Energetiche Rinnovabili, il progetto diocesano cresce con l’avvio di una nuova realtà: “CER città di Cremona”

Sono 72 gli enti sino a oggi coinvolti con il progetto Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promosso dalla Diocesi di Cremona grazie alla costituzione, a fine dell’anno 2024, di 6 CER sul territorio diocesano in 27 comuni delle province di Cremona, Bergamo e Mantova. Realtà già operative e pronte a raccogliere l’adesione dei privati cittadini e delle piccole e medie imprese. A queste CER si aggiungerà presto una settima comunità per la città di Cremona, sul medesimo modello organizzativo delle altre già costituite.

L’avvio del progetto di costituzione della CER “Città di Cremona”, insieme a un bilancio del progetto diocesano in essere, è stato presentato nel pomeriggio di giovedì 29 maggio presso la Curia vescovile di Cremona alla presenza delle diverse realtà coinvolte: Parrocchie, Comuni, Enti del Terzo settore e Fondazioni.

All’evento ha preso parte anche il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, che ha sottolineato «lo stile di partecipazione ecclesiale ai movimenti di cambiamento sociale ispirati alla ricerca del bene comune, secondo il magistero sociale della Chiesa». «La sfida ambientale e quella di una economia di solidarietà, la cura dei processi democratici e partecipativi – ha sottolineato il vescovo – sono questioni che non possono vederci distratti o disimpegnati, né ideologicamente divisi, perché è in gioco il futuro dell’umanità nella sua casa comune. Cremona può così ulteriormente onorare la sua tradizione di città a dimensione umana, ricca di esperienze solidali che alimentano la speranza». Monsignor Napolioni ha voluto giocare anche sul nome delle CER auspicando un’energia che possa rinnovare le comunità.

Il progetto della Diocesi di Cremona

Il progetto promosso dalla Diocesi di Cremona prevede la costituzione delle CER in ogni territorio comunale o sovra comunale (purché sottesi alla medesima cabina elettrica primaria) al fine di contribuire al raggiungimento dei target europei in termini di lotta ai cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, cercare di ridurre la “povertà energetica” di soggetti (singoli e/o famiglie) in condizione di povertà e vulnerabilità, sviluppando una rinnovata coesione sociale nelle comunità locali.

Il progetto prevede che i soggetti promotori e i soci fondatori delle CER siano esclusivamente gli enti che rappresentano interessi collettivi e generali di una comunità o di un territorio, quali le Parrocchie, i Comuni e gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS o all’Anagrafe delle Onlus storicamente presenti sul territorio comunale e dei comuni limitrofi, per poi aprirsi alla libera e volontaria adesione di tutti i soggetti, pubblici e privati, previsti dal D.Lgs. 199/2021, ossia privati cittadini e piccole e medie imprese.

A illustrare i dettagli del progetto sono stati Eugenio Bignardi, incaricato dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, quale referente del progetto, e l’ingegner Giuseppe Dasti, coordinatore del progetto CER diocesano.

«Risale all’ottobre 2021 la “data di nascita” del progetto della Diocesi – ricorda Eugenio Bignardi, incaricato per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona – dopo la Settimana sociale dei cattolici italiani di Taranto, dove le Diocesi italiane, sollecitate dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, si erano confrontate sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro”. Raccogliendo quelle sollecitazioni, la Diocesi di Cremona decise di promuovere e avviare il processo di costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili, che da subito ha riscosso un forte interesse: la possibilità di essere protagonisti nel processo di transizione energetica coinvolge le famiglie, ma anche le imprese che, oltre all’interesse economico, sono sensibili ai temi della sostenibilità e allo sviluppo sociale del proprio territorio».

«Il progetto – evidenzia l’ing. Giuseppe Dasti, coordinatore del progetto CER della Diocesi di Cremona – si propone di connotare la CER principalmente per i benefici di carattere sociale e ambientale che la stessa Comunità dovrà assicurare a favore dei membri della stessa o dei territori in cui opera, con particolare riguardo all’abbattimento della povertà energetica delle fasce sociali più deboli e fragili, e alla riqualificazione urbana in termini di sostenibilità ambientale. Tale connotazione trova riscontro nel Regolamento della CER in grado di destinare il 30% delle risorse disponibili, derivanti dagli incentivi riconosciuti dal GSE sull’energia condivisa, a favore di iniziative con finalità sociali o ambientali promossi dal Comune o da altri Enti non profit».

«Il progetto – aggiunge Dasti – prevede che ogni CER sia costituita come “Fondazione di partecipazione” iscritta al RUNTS del Terzo settore, forma giuridica che ben si presta alle specifiche esigenze della CER, che si connota come ente che contribuisce a sostenere i progetti con finalità sociali e che vede la presenza, come soci fondatori, del Pubblico e del privato non profit. La Fondazione di partecipazione ETS è un soggetto giuridico autonomo caratterizzato per legge dall’autonomia patrimoniale perfetta, in quanto risponde esclusivamente con il proprio patrimonio delle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi».

Il sito e le manifestazioni di interesse

La presentazione pubblica del 29 maggio è stata l’occasione per presentare ufficialmente il sito internet www.cersolidaliets.it dedicato al progetto CER della Diocesi di Cremona.

Attraverso il sito web è possibile approfondire il tema delle comunità energetiche scoprendo nei dettagli l’inquadramento giuridico e il funzionamento delle Fondazioni, le aree di copertura, i benefici fiscali e sociali dell’iniziativa.

Dal sito internet è anche possibile manifestare il proprio interesse per entrare a far parte delle CER attive sul territorio diocesano e usufruire dei suoi benefici.

A fine maggio, attraverso il sito internet dedicato, hanno manifestato l’interesse di aderire alle CER 176 utenti, di cui 56 hanno già completato la richiesta di adesione. La manifestazione di interesse riguarda 92 impianti fotovoltaici, di cui 21 entrati da poco in esercizio, per una potenza complessiva di 7.405 KW.

È iniziata anche la campagna di informazione e di promozione presso le aziende del territorio finalizzata all’adesione delle stesse alle CER.

Il recente decreto ministeriale che estende la platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto del PNRR favorirà l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici e l’adesione delle aziende alle CER.

La povertà energetica sul territorio

L’Italia è tra i Paesi europei in cui le famiglie hanno più difficoltà a pagare le bollette di luce e gas: il 14,6% delle famiglie non riesce a mantenere la propria casa riscaldata in modo adeguato (dati 2018).

Una famiglia è considerata in povertà energetica quando il pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica mette in difficoltà finanziarie il nucleo. Il basso reddito familiare, le inadeguate condizioni abitative e i prezzi elevati dell’energia concorrono ad aumentare il rischio di “povertà energetica”.

Secondo un’indagine presentata in Regione a fine 2023 dalla Missione valutativa promossa dal Comitato paritetico di controllo e valutazione, la povertà energetica in Lombardia nel 2021 ha colpito circa 230mila nuclei familiari, pari al 5,1% delle famiglie lombarde. Ma la situazione risulta ben più grave per le famiglie con una spesa equivalente mensile inferiore a 1.015 euro (o a 1.350 euro di una coppia con un figlio), visto che le situazioni di fragilità dovute a povertà energetica salgono addirittura al 49%.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono essere un modo concreto per contrastare la povertà energetica: da un lato sensibilizzando i consumatori e consentendo di monitorare e ottimizzare i consumi energetici individuali, anche attraverso un aiuto per la sostituzione di apparecchiature “energivore”; dall’altro destinando una parte dei contributi incentivanti alle famiglie in difficoltà.

Nel 2024 Caritas Cremonese, attraverso il Centro d’ascolto diocesano, ha aiutato 699 persone singole o nuclei famigliari nel pagamento di bollette luce e gas per un totale di circa 68mila euro. A tale cifra deve essere aggiunta quella dei sostegni forniti a livello locale da Parrocchie, anche attraverso i propri sportelli Caritas e San Vincenzo.

Il progetto “CER città di Cremona”

Forte della promozione delle CER sul territorio diocesano, che ha riscosso un forte consenso tra la Pubblica amministrazione, Enti ecclesiastici e del Terzo settore, oltre che nella cittadinanza, la Diocesi di Cremona ha deciso di avviare il processo di costituzione di una ulteriore CER, secondo il medesimo modello organizzativo, anche per la città di Cremona grazie al coinvolgimento come socio fondatore del Comune di Cremona, di alcune Parrocchie della città unitamente al Seminario, di enti del Terzo settore e delle Università con sede in città.

«Condividere il percorso di costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, come quella proposta dalla Diocesi di Cremona, è per la nostra Amministrazione comunale una scelta etica – sottolinea il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio –. Aderire formalmente a una CER significa promuovere un modello innovativo di sostenibilità energetica che consente ai soggetti coinvolti (cittadini, imprese, enti del terzo settore) di beneficiare di risparmi sui consumi grazie agli incentivi previsti, contribuendo così alla riduzione dei costi energetici». Ma i benefici vanno ben oltre l’aspetto economico. «La produzione e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili – aggiunge il primo cittadino – ci permettono di ridurre l’impiego di combustibili fossili e, di conseguenza, le emissioni di gas serra, contribuendo concretamente alla lotta contro la crisi climatica. La Comunità Energetica Rinnovabile è anche un potente strumento di coesione sociale: favorisce forme di solidarietà energetica che si traducono in nuove risorse a sostegno delle famiglie in difficoltà e delle realtà associative del nostro territorio». «Per queste ragioni – conclude il sindaco di Cremona – proporrò al Consiglio comunale di deliberare l’adesione ufficiale del Comune di Cremona a questo percorso virtuoso. Da qui prenderà avvio una campagna informativa rivolta a tutta la cittadinanza, alle imprese e agli enti del Terzo settore per illustrare le opportunità concrete offerte dalle Comunità Energetiche Rinnovabili: abbattere i costi, rafforzare la rete sociale e costruire insieme un modello di gestione dell’energia più equo, partecipato e sostenibile».

«L’alleanza tra le Comunità Energetiche Rinnovabili e il Terzo settore – afferma Donata Bertoletti, referente per il territorio del Cremonese del Forum provinciale del Terzo settore – può contribuire a dare un nuovo volto al nostro territorio. È nostra convinzione che la transizione ecologica non sia più un’opzione, ma una necessità. Le CER sono una risposta concreta: permettono a cittadini, enti e imprese di produrre, condividere e consumare energia rinnovabile in modo collettivo, abbattendo i costi, riducendo le emissioni e promuovendo autonomia energetica. Il Terzo settore può essere un alleato importante: composto da associazioni, cooperative, fondazioni, enti religiosi e volontariato, ha un legame profondo con il territorio, conosce le fragilità sociali, parla ogni giorno con chi rischia di restare indietro. A Cremona questo mondo è attivo, vivo e presente. E può giocare un ruolo chiave».

Tra i partner che, sin dall’inizio, hanno sostenuto il progetto CER della Diocesi di Cremona c’è l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

«La Facoltà di Economia e Giurisprudenza e l’Università Cattolica del Sacro Cuore – commenta il preside di Facoltà, prof. Marco Allena – sono liete e onorate di essere parte del Progetto CER della Diocesi di Cremona, nel quale siamo stati in prima linea sin dall’avvio nel 2022. Nel frattempo, lo scorso anno, l’Università Cattolica ha inaugurato la prima Comunità Energetica di promanazione universitaria in Italia, nel nostro campus di Piacenza, alimentata tra l’altro da un innovativo parco agrivoltaico». «Le competenze legali, fiscali, manageriali – sottolinea il preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza del campus Santa Monica di Cremona – sono indispensabili per l’avvio delle CER, e la mia Facoltà mette a disposizione del Gruppo di lavoro della Diocesi di Cremona il proprio bagaglio di conoscenze e di esperienze, maturate sia a livello scientifico sia dal punto di vista pratico e applicativo. Per noi, infatti, si tratta del naturale completamento di studi che stiamo portando avanti da tempo, anche in generale sul tema della sostenibilità. Le ricadute sul territorio possono essere eccezionali da ogni punto di vista e, per quanto ci riguarda, il prossimo passo sarà il coinvolgimento del maggior numero possibile di soggetti che possano afferire alla CER, in primis il carcere di Cremona».

La costituzione della CER “Città di Cremona” è prevista entro l’autunno prossimo.

Grazie al lavoro svolto in questi ultimi anni dal Gruppo di lavoro diocesano che ha promosso le CER, il nuovo progetto potrà beneficiare del supporto, sul piano tecnico, legale e amministrativo ormai maturato sul campo dalle prime sei Comunità Energetiche Rinnovabili. Ciò consentirà di accelerare i tempi del processo e la condivisione del progetto stesso tra gli enti promotori.

Le prime 6 CER in diocesi di Cremona

Negli ultimi mesi del 2024 sono state formalmente costituite sul territorio diocesano 6 CER, tra loro coordinate in rete dalla Diocesi di Cremona. In totale vedono il coinvolgimento di 72 Enti (di cui 27 Comuni, 27 Parrocchie e 18 Enti del Terzo settore/Fondazioni) con un bacino di utenza di 170mila abitanti.

Nel corso dell’incontro Claudio Mariotti, della Fondazione CER Postumia, ha brevemente presentato, a partire dalla propria realtà, l’esperienza concreta di una CER.

Di seguito l’elenco delle prime 6 CER costituite in diocesi:

  • “Fondazione CER Fonte” con sede a Caravaggio costituita da 8 enti sottesi alla medesima cabina primaria: i Comuni di Caravaggio (Bg) e Fornovo San Giovanni (Bg), le Parrocchie di Caravaggio (Bg), Masano (Bg), Fornovo San Giovanni (Bg) e Vailate (Cr), la Fondazione “Don Pidrì e Don Pierino” in Caravaggio e la Fondazione Asilo infantile “Don Arturo Bietti” in Fornovo San Giovanni
  • “Fondazione CER Soresina – San Bassano” con sede a Soresina costituita da 6 enti sottesi alla medesima cabina primaria: i Comuni e le Parrocchie di Soresina (Cr) e San Bassano (Cr) con le Fondazioni “Benefattori Soresinesi onlus” di Soresina e ”Istituto Carlo Vismara – Giovanni De Petri onlus” di San Bassano
  • “Fondazione CER Solidale Elettra” con sede a Castelverde costituita da 13 enti sottesi a due cabine primarie: i Comuni di Castelverde (Cr), Casalbuttano ed Uniti (Cr), Olmeneta (Cr), Paderno Ponchielli (Cr), Corte de’ Frati (Cr), Persico Dosimo (Cr) e Pozzaglio ed Uniti (Cr), le Parrocchie di Castelverde, Casalbuttano, Paderno Ponchielli e Corte de’ Frati, la Fondazione “Opera Pia SS Redentore” di Castelverde e la Cooperativa Nazareth di Persico Dosimo
  • “Fondazione CER Postumia” con sede a Sospiro costituita da 15 enti sottesi a due cabine primarie: i Comuni di Sospiro (Cr), Vescovato (Cr), Pieve San Giacomo (Cr), Bonemerse (Cr), Malagnino (Cr) e Grontardo (Cr), le Parrocchie di Sospiro, Vescovato, Pescarolo, Pieve San Giacomo e Malagnino, le Fondazioni “Istituto Ospedaliero” di Sospiro, “Esilda e Francesco Soldi” di Vescovato e “Elisabetta Germani” di Cingia de’ Botti con Cosper Impresa Sociale di Pieve San Giacomo
  • “Fondazione CER T.O.P. Energie” con sede a Gussola costituita da 14 enti sottesi a due cabine primarie: i Comuni di Gussola (Cr), Piadena Drizzona (Cr), San Giovanni in Croce (Cr), Scandolara Ravara (Cr), Martignana Po (Cr) e Rivarolo Mantovano (Mn), le Parrocchie di Gussola, Piadena, San Giovanni in Croce, Scandolara Ravara e Rivarolo Mantovano, l’Associazione Amici di Emmaus di Torre de’ Picenardi (Cr), l’Ospedale Aragona di San Giovanni in Croce e la Fondazione Tosi Cippelletti di Rivarolo Mantovano
  • “Fondazione CER Casalasco–Viadanese” con sede a Viadana costituita da 16 enti sottesi a tre cabine primarie: i Comuni di Viadana (Mn), Casalmaggiore (Cr), Commessaggio (Mn) e Pomponesco (Mn), le Parrocchie di Santa Maria Assunta in Castello di Viadana, San Pietro Apostolo di Viadana, Cicognara (Viadana – Mn), Santo Stefano in Casalmaggiore, San Leonardo in Casalmaggiore, Commessaggio e Pomponesco, le Fondazioni “Grassi” di Viadana, “Carlo Busi” di Casalmaggiore e “Mazzucchini” di Pomponesco con la Cooperativa Palm Work & Project di Viadana e la scuola per l’infanzia Sant’Albino di Commessaggio (www.diocesidicremona.it)


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti