Contro l'abbattimento dell'ospedale una Cremona trasversale: da Giuliana Chiti a Mariella Morandi, dagli storici liutai Voltini e Pistoni, all'architetto Michele de Crecchio e all'ing. Foderaro
Uno specchio fedele, un'immagine trasversale di Cremona. E' la conclusione a cui si perviene scorrendo il lungo elenco delle persone che hanno sottoscritto sinora la petizione on line (sulla piattaforma change.org ma sono in arrivo banchetti e altre iniziative) contro l'abbattimento del nuovo ospedale e la costruzione del nuovo.
Nella lista c'è Giuliana Chiti, l'ex operatrice sanitaria, molto conosciuta nel mondo cattolico e del volontariato, che ha fondato l'ambulatorio Caritas per immigrati. “Ho firmato perché temo che, una volta abbandonato, il Maggiore farà la triste fine dell'ex Inam. Si dovrebbe, invece, valorizzare ciò che già esiste”. Tra i nomi, accanto ad avvocati e operai, lavoratori e pensionati, liberi professionisti e dipendenti, spiccano anche apprezzati storici dell'arte. Come Mariella Morandi. “L'importante non è il contenitore ma il contenuto. Vale a dire, il personale qualificato preparato e soddisfatto di ciò che fa, le attrezzature all'avanguardia, il benessere e gli ambienti adeguati per i pazienti. Perché, invece di demolire, non ristrutturare come si fa con le case e in altre mille cose? Il nostro ospedale ha bisogno di essere ammodernato, ma non versa in condizioni fatiscenti. Invece che per un nuovo edificio, le risorse dovrebbe essere impiegate per migliorare i servizi. Costruire, poi, significa cementificare”.
La pensa così anche l'ex assessore al Bilancio Celestina Villa (giunta Corada), tra i primi sostenitori dell'appello pro petizione. “Sono contraria alla cementificazione. Qualsiasi struttura può essere adeguata con nuove tecnologie. Ciò che importa è avere bravi medici e bravi infermieri che svolgono con dedizione e passione il loro lavoro sapendo che hanno a che fare con persone e non con pezzi di ferro”. Uno dei primi ad aver aderito alla campagna è stato l'architetto Michele De Crecchio, storico presidente di Italia Nostra, che ha scritto: “La bizzarra ipotesi di sostituire l'eccellente attuale ospedale solamente dopo poco più di mezzo secolo di discreto servizio con una 'mini struttura', da realizzarsi sacrificando una porzione significativa del grande nuovo parco urbano, lascia interdetti”.
Uno dei mondi meglio rappresentati nell'elenco è quello della liuteria, in campo con due grandi nomi come Alessandro Voltini e Primo Pistoni. “Credo che il miglioramento del sistema sanitario non dipenda dalla costruzione di un nuovo edificio ma dalla preparazione delle persone impiegate in quello esistente, che ha solo 50 anni e potrebbe andare avanti tranquillamente. Nel vecchio ospedale c'è la possibilità di ampliare il numero dei posti letto, anche nella prospettiva di potenziare le cure per gli anziani. Penso che, probabilmente, dietro a questa operazione ci siano motivi politici”, dice Voltini. E Pistoni: “Ho l'impressione che questo progetto sia dettato da interessi 'altri', che non mi sembrano così peculiari per la sanità. C'è un discorso politico, di affari e, ripeto, interessi vari. Se il nuovo ospedale verrà realizzato, sarà la conferma che Cremona è alla periferia dell'impero, l'ultima ruota del carro. Da parte mia c'è anche una questione affettiva: abitavo dalle parti del Maggiore, l'ho visto nascere”.
Tra i sottoscrittori anche funzionari ed ex funzionari comunali. Come, nel secondo caso, Elio Conzadori, che parla di “operazione assurda. La qualità della sanità cremonese è scaduta. Il problema non sono i mattoni e le mura, ma migliorare il livello dei servizi ed evitare che i medici bravi, gli specialisti fuggano, come invece avviene ora”.
“Sì, ho firmato, subito e con entusiasmo”, tiene a dire Vittorio Foderaro, ex presidente della Provincia. “L'ho fatto per varie ragioni, compresa quella economico-finanziaria: ristrutture il vecchio ospedale, che vecchio non è, verrebbe a costare molto meno che edificarne uno nuovo e fantasmagorico, come sostengono i suoi propugnatori. Sono anche contrario alla demolizione del Maggiore, che può essere considerato un monumento, che ricorda chi eravamo e chi siamo. Sarebbe l'unico ospedale che viene abbattuto al mondo. Senza dimenticare che in questi anni gli amministratori pubblici vi hanno investito i patrimoni donati nei secoli”.
Dalla Toscana, dove si è trasferita, si è fatta sentire Maria Lucia Lanfredi, fondatrice del Movimento 5 Stelle, a cui è iscritta dal 2012, e suo primo consigliere comunale. “Stanno smantellando un servizio pubblico come l'ospedale Maggiore per poterne costruire uno nuovo. Ma nel frattempo i cremonesi dove andranno a curarsi? E' stata una scelta politica. Una scelta di come impiegare risorse pubbliche, che sono poi i nostri soldi. Anziché potenziare ciò che già esisteva, si è preferito che i medici e i primari facessero le valigie”.
Dall'elenco dei 'sì' alla petizione spunta una fronda all'interno del Pd (che ha sposato un'operazione targata Regione e centrodestra), guidata da Michel Marchi, sindaco di Gerre de' Caprioli. “L'operazione ospedale è assolutamente ingiustificata e ingiustificabile. Non si può pensare all'involucro senza prima passare dal contenuto: i servizi sanitari. Sembra quasi che il fatto di costruire un nuovo edificio sia uno specchietto per le allodole, per qualcosa che poi dentro non ci sarà. Mi stupisco che la sinistra e il mio partito si siano piegati a questa scelta”.
Accanto alle loro altre, sino a questo momento, 1.031 firme.
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commenti
Nicolini Gualtiero
29 agosto 2023 18:32
Ovviamente ci sono anche io
G.Nicolini
Giuliana chiti
29 agosto 2023 18:42
Perché non ricordare da che ci siamo anche il più antico ospedale in pieno centro cittadino in quali condizioni si trova , io in quell’ospedale sono stata operata di appendicite 70 anni fa . Ma in che mani siamo !!
Giovanna Binelli
30 agosto 2023 05:59
Condivido pienamente, cerco di passarci il meno possibile, mi si stringe il cuore.
Ivana Poggi
30 agosto 2023 04:19
Non capisco la necessità di costruire un nuovo ospedale ....basterebbe ristrutturare quello esistente ,che non è poi cosi vecchio!!!
Giovanna Binelli
30 agosto 2023 05:57
Ho già firmato la petizione contro la demolizione dell'attuale ospedale.
Veramente vergognoso
Gianna
30 agosto 2023 09:07
Spiace vedere un numero così esiguo di firme, 1000, su un bacino di 70000 cittadini residenti nella città e 350000 residenti nella provincia.
Il solo lamentarsi non è esempio di cittadinanza attiva.
E senza cittadinanza attiva in massa saremo sempre gestiti come mandrie portate al pascolo dove meglio conviene ai mandriani.
Lina Di Maio
30 agosto 2023 17:08
Sono totalmente in disaccordo sulla necessità di una nuova struttura. Valorizzare l’esistente mi sembra una soluzione di buon senso per tutte le ragioni esposte dai cittadini che avete citato e per evitare di dare seguito ai proclami ad effetto fatti solo per ottenere consenso da chi, invece, dovrebbe dimostrare concretezza e senso del reale.
Francesca Aiello
31 agosto 2023 08:53
Una firma mille firme,per uno spreco di denaro,per un nuovo ospedale, fate funzionare questo che non è vecchio! Hanno chiuso i reparti per carenza del personale,ma smettetela di prendere in giro la gente.