Corrado La Forgia: “Tante Botteghe delle Idee per un nuovo Rinascimento Italiano”. Ma lo spunto Made in Vhit va colto dal territorio
Sì è uno spazio speciale, una finestra aperta sul mondo: sul Cremasco per dialogare, ascoltare, interagire appunto col territorio e progettare insieme il futuro. La Co Creation Room, anzi, “La Bottega delle Idee” è stata presentata venerdì scorso a Offanengo in quel della Vhit, realtà metalmeccanica avveniristica (Settore Automotive), ed è un luogo dedicato al confronto coi giovani e con le persone dal vispo intelletto per provare a fare rete.
In merito abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’ingegner Corrado La Forgia, direttore industriale dell’azienda offanenghese e vicepresidente di Federmeccanica.
La Co Creation Room è anche una Finestra aperta, dalla Vhit di Offanengo sul Cremasco, sbaglio?
No non sbaglia; oggi le dinamiche sociali, tecnologiche ed economiche sono così veloce che difficilmente si riesce a capirle da soli. e’ sempre più necessario un confronto tra pari (peer to peer) in cui si mette a disposizione quello che si sa per ricevere in cambio supporto su quello che non si sa. E’ il principio cardine della open innovation che presuppone tanta consapevolezza e umiltà.
Si può imparare da chiunque abbia conoscenza specifica e abbia voglia di approfondire.
In questo senso vogliamo creare questa “Bottega delle Idee” nella quale noi possiamo confrontarci, sui temi dell’innovazione, con altri attori del territorio.
Studenti, professori, start up, altre aziende, istituzioni avranno la loro porta di accesso ai nostri spazi.
Unica regola: confrontarci da posizioni consapevoli e aver voglia di ascolto senza pregiudizi.
In parole semplici può spiegare a noi comuni mortali il termine Co Creation Room?
Co Creation Room significa spazio in cui creare insieme; immaginare il futuro insieme. Ma la cosa bella è che oggi, già nella fase di presentazione dell’iniziativa, c’è stato confronto ed è venuta fuori la splendida idea di chiamare lo spazio “La bottega delle Idee”.
Definizione bellissima che richiama il nostro spirito italiano, il nostro Unicum
Il tecnologo Massimo Chiriatti che con lei e altri addetti ai lavori ha creato il Manifesto sull’Intelligenza artificiale, all’inaugurazione della Co Creation Room ha ribadito che l’intelligenza artificiale non elimina posti di lavoro. Anzi ne crea…
E’ così: la tecnologia è al servizio dell’uomo non in sostituzione dell’uomo.
Il dott. Chiriatti ha spiegato bene il concetto, insistendo sul fatto che, per comprenderlo a fondo, bisogna “conoscere” le tecnologie e le loro potenzialità.
Bisogna appassionarsi e studiare.
L’IA apre possibilità enormi per noi esseri umani; riesce a elaborare, velocemente, una quantità di dati impensabile per il nostro cervello; fa anche delle previsioni sul futuro.
Ma, essendo tutto basato su matematica e statistica inferenziale, non c’è coscienza e capacità di giudizio; capacità fondamentali che restano saldamente nel cervello delle persone.
La macchina mette in evidenza previsioni e tendenze e lo fa molto velocemente; a noi il compito di giudicare e decidere.
Prima di internet nessuno avrebbe immaginato la nascita di professioni come YouTuber e Social Influencer.
Sarà cosi anche con L’IA: nuove professioni, sconosciute oggi, compariranno.
Il mondo industriale, la scuola e la politica sono connessi per affrontare la sfida della nuova era industriale ormai avviata?
Non in maniera organica.
Al momento c’è anche una diversa interpretazione del mondo che ci circonda.
Le aziende, specie le piccole, hanno difficoltà a seguire la rapida evoluzione delle tecnologie. La scuola, spesso giudicata in maniera troppo severa, prova ad adeguarsi ai tempi. La politica spesso parla per slogan facendo surfing e poca immersione; non sfugge il fatto che spesso gli stessi politici saltano da un argomento all’altro senza entrare mai in profondità.
Oggi, più che mai, il confronto umile e consapevole tra tutti gli attori citati, è fondamentale. Peer to Peer, in sostituzione ragionamenti di principio e scarsa conoscenza.
Ci vogliono tante Botteghe delle Idee.
Un nuovo Rinascimento, appunto.
Massimo Chiriatti, special guest della presentazione, tecnologo e massimo esperto di intelligenza artificiale, così ha fotografato l’evento:
“Le macchine sono praticamente tutte autonome, non più automatiche oggi, soprattutto grazie all'apporto dell'intelligenza artificiale, risorsa che badate bene, non sostituisce la mente umana. I modelli che vengono applicati dalle macchine derivano da dati elaborati dall'uomo. Quella in corso è una transizione, ma non si perderanno posti di lavoro, ne nasceranno altri, con buona pace dei media che in materia creano talvolta inutili allarmismi”.
Nota a margine: è indubbiamente una finestra aperta sul mondo, nella fattispecie su Crema e sul Cremasco, ideata per dialogare, ascoltare, interagire (appunto) col territorio e pensare, ipotizzare, studiare e progettare insieme il futuro la Co Creation Room, anzi, “La Bottega delle Idee”, stata presentata venerdì scorso a Offanengo in quel della Vhit, realtà metalmeccanica avveniristica (settore Automotive).
Aprendo questa situazione, la multinazionale offanenghese si è aperta (e non è nuova a iniziative simili) all’esterno facendo il primo passo.
Ora però la palla passa ai cremaschi, alle persone (istituzioni comprese) curiose, fantasiose, desiderose di interagire e collaborare, con le forze economiche autoctone, per ridisegnare il domani.
Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo, politico esperto, capace, lungimirante e coordinatore dell’Area Cremasca, all’inaugurazione della “Bottega” era presente. Sarebbe stato bello fosse stato accompagnato dal primo cittadino di Crema Fabio Bergamaschi o da qualche esponente di Crema, ma pazienza: quel che conta adesso è cogliere lo spunto lanciato da quelli che la Vhit invogliando scolaresche, associazioni, liberi pensatori, commissiono comunali, redazioni di giornali, assessori e creativi a bazzicare la forgiante Bottega di Offanengo per formare idee costruttive. No?
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