23 aprile 2023

Così a Fondazione Sospiro sta crescendo il Centro nazionale per l'autismo. Inaugurazione a primavera del prossimo anno. Un centro di respiro internazionale

In Italia, ogni 77 nuovi nati, una persona è affetta da autismo. Negli Stati Uniti il rapporto scende addirittura a 1 ogni 59 nati.

Numeri impressionanti, con una tendenza all’aumento, che pongono un tema importante di cura e gestione delle persone affette da forme di disabilità impattanti in modo anche pesante sia sulle famiglie direttamente coinvolte che sull’intera società. Sarà quindi sempre più importante avere sui territori delle strutture adeguate a dare un supporto specializzato in materia.

Per questo motivo Fondazione Sospiro, centro di riferimento europeo per la cura ed il sostegno delle disabilità, ha saputo comprendere l’esigenza di far fronte a queste nuove sfide, proponendo un modello rieducativo e riabilitativo assolutamente all’avanguardia, frutto di una stretta collaborazione con realtà di respiro internazionale, come il Kennedy Krieger Institute della J. Hopkins University di Baltimore (USA), la Sigmund Freud University, e l’Istituto Superiore di Sanità

Ma come mai i numeri dell’autismo sono così in crescita in questi anni? Ce ne parla Fabio Bertusi, direttore generale di Fondazione Sospiro: «Le cause sono diverse. In primis dobbiamo considerare che fino a pochi decenni fa l’autismo praticamente non veniva diagnosticato e quindi i numeri erano esigui. Ci sono poi diversi aspetti che variano dall’aumento dell’età in cui le donne decidono di avere figli, che accresce il rischio di problematiche, ai fattori ambientali e genetici». Insomma, una serie di concause che, unite ad una nuova consapevolezza del problema, hanno portato e porteranno ad una crescita delle diagnosi. 

Consapevole delle implicazioni famigliari, sociali ed anche economiche che derivano dalla crescente richiesta di punti di riferimento specialistici, Fondazione Sospiro ha prima partecipato ad un progetto pilota sperimentale con l’lstituto Superiore della Sanità, che ha coinvolto Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia e Puglia. Da questa esperienza, quindi, è nato prima il sogno, poi il progetto e quindi ora la realtà in divenire del nuovo Centro Nazionale per il trattamento delle psicopatologie dell’autismo.

«Fondazione Sospiro è l’unica realtà a livello europeo in grado di replicare i protocolli elaborati negli Stati Uniti, dove un gruppo di circa 30 persone ha studiato per settimane un campione di persone affette da disturbi dello spettro autistico di diversa intensità per arrivare ad elaborare degli standard di cura. -spiega il direttore generale, Fabio Bertusi- L’aspetto altamente innovativo sta nel fatto che questo centro permetterà di offrire un intervento intensivo, precoce e integrato seguendo dei protocolli clinici che di volta in volta verranno adattati alle esigenze specifiche della persona, arrivando a ridurre in modo importante i comportamenti aggressivi o autolesionisti e migliorando la qualità di vita». In altre parole, se in passato l’approccio verso questa tipologia di paziente era il ricovero in centri per le disabilità per periodi molto lunghi o addirittura per tutta la vita, ora questi nuovi approcci messi a punto oltre Oceano permetteranno ai pazienti di rimanere in questa struttura all’avanguardia e con personale altamente specializzato per un periodo limitato, per tornare poi in famiglia o presso altre strutture a più bassa intensità, come centri diurni ad esempio.

«Certamente questa struttura richiederà personale altamente specializzato, con equipe multiprofessionali. -sottolinea il direttore generale Bertusi- Contiamo sul fatto che un centro così all’avanguardia diventi attrattivo per le eccellenze in questo campo»

Il progetto oggi è un cantiere in rapido sviluppo, che ha già completato il 30% della parte strutturale; poi seguirà il completamento dell’impiantistica e quindi per fine anno la struttura sarà conclusa ed entro la primavera del 2024 il nuovo Centro Nazionale Autismo dovrebbe essere pronto per diventare operativo ed accogliere i primi ospiti.

«La realizzazione di quest’opera, del costo totale di circa 5,5 milioni di Euro, è stata finanziata per 1 milione e mezzo da Fondazione Cariplo, in parte dal found raising (è possibile fare una donazione direttamente dal sito www.centronazionaleautismo.it/) a cui hanno aderito diverse realtà del territorio e infine con la donazione del 5x1000».

Michela Garatti


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