Cremona, dal 21 al 23 maggio la festa di S. Rita. Le celebrazioni nella chiesa cittadina di Ss. Margherita e Pelagia
«Prepariamoci a celebrare la festa di Santa Rita nel segno della Speranza che nasce dalla fede in Gesù, il Cristo, che dona ai suoi fratelli la Pace». Con queste parole, don Claudio Anselmi, rettore della chiesa cittadina di Ss. Margherita e Pelagia, conosciuta anche come chiesa di S. Rita, saluta le sorelle e i fratelli devoti e pellegrini nell’editoriale del giornalino La Rosa di Santa Rita, definendo la santa “artigiana di pace”, capace di realizzare, anche oggi, la pace per quanti la vogliono, perché la sua “bottega della pace” è sempre aperta. «Malgrado il nostro tempo ci prema addosso con le sue drammatiche sfide, volendoci risucchiare nello smarrimento – prosegue – riconosciamo il dono della Pace che il Risorto ci lascia come fondamento della nostra identità di discepoli e testimoni della sua Pasqua».
E si terrà proprio nel mese di maggio, da domenica 21 a martedì 23, la tradizionale festa di Santa Rita, presso la rettoria in via Trecchi 11 a Cremona, che sarà preceduta dalla Novena che avrà luogo dal 13 al 20 maggio e sarà caratterizzata dalla recita del Rosario, tutti i giorni alle 17 e, alle 17.30, dalla celebrazione con supplica alla santa. Per la festa di S. Rita, un ricco programma, che sarà inaugurato dalle Messe delle 9 e delle 11 di domenica 21 maggio, vigilia della memoria liturgica di santa Rita. Nel pomeriggio, alle 17, il Rosario, seguito, alle 17.30, dalla Messa. Lunedì 22 maggio, sono sei le celebrazioni in programma: alle 6, alle 7.30, alle 9 (Messa solenne), alle 11.30, alle 17.30 e alle 19. Martedì 23 sarà la giornata conclusiva della festa, che sarà chiusa dal Rosario delle 17.30 e dalla Messa in suffragio di iscritti e benefattori della Pia Unione, in programma alle 18.
Dalla mattina di sabato 20 e fino a martedì 23 maggio, nel cortile della chiesa sarà allestito il consueto spazio per la benedizione e la vendita delle rose e degli oggetti. Un rito che ricorda un particolare episodio della santa. Si dice che, sul letto di morte, Santa Rita abbia chiesto una rosa del giardino dei suoi genitori. Era inverno. Tuttavia una bella rosa fu trovata sull’arbusto da lei indicato. Da allora santa Rita è stata sempre associata alle rose. Il profumo delle rose pervade ancora oggi la vita di uomini e donne. Da allora, ogni devoto porta le proprie rose in chiesa perché siano benedette e poi custodite in casa o offerte a qualche persona malata o sola affinché possa ricevere, per intercessione della santa, un po’ di un conforto o una particolare grazia. Le rose benedette sono segno di speranza, consolazione, fortezza, salute, perdono, gioia e pace nell’imitazione di santa Rita.
La festa sarà anche l’occasione per festeggiare l’associazione “Amici di Santa Rita” (è la nuova denominazione della Pia Unione), trasformata alla fine dello scorso anno in Ente del Terzo Settore per adeguamento alla nuova normativa. L’associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità rivolte alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, commissionando direttamente o finanziando interventi riguardanti la chiesa delle Ss. Margherita e Pelagia, nonché il complesso di S. Rita ad essa collegato. Inoltre l’associazione vuole anche promuovere nella comunità cristiana e nella società civile i valori della famiglia, della pace, del perdono e della riconciliazione, che sono le singolari caratteristiche della testimonianza umana e cristiana di Santa Rita, e la devozione e il culto di santa Rita nelle modalità e secondo le indicazioni della Chiesa.
In occasione della festa è uscito il quinto numero del semestrale La Rosa di S. Rita, foglio di informazione e di collegamento, lo strumento di comunicazione con cui la rettoria fa conoscere le varie iniziative di devozione verso questa santa. In questo numero uno spazio speciale è stato dedicato al racconto e alla condivisione di una esperienza di grazia, vissuta da un “cremonese d’adozione” negli anni 1943-1945, testimonianza di come la devozione alla Santa, donna di pace, sia occasione di educazione e di costruzione della pace.
«Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri – questo l’auspicio del rettore –. In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, auguro che la festa di Santa Rita sia per noi, per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza».
All’associazione è possibile destinare il proprio 5×1000 compilando l’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi mettendo il Codice Fiscale 93064540193. Un’occasione di dono per aiutare la chiesa di Santa Rita di Cremona.
www.diocesidicremona.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti