21 maggio 2023

Cremonese retrocessa in B: il pareggio tra Lecce e Spezia condanna i grigiorossi. La proprietà intervenga e faccia chiarezza su chi e come ripartire

Con il pareggio di oggi tra Lecce e Spezia, è arrivata la matematica retrocessione della Cremonese in serie B. Una retrocessione che poteva essere stata messa in preventivo, ma che lascia molti rimpianti per le occasioni perdute, in campo e fuori, a causa di scelte tecniche da parte della dirigenza in fase di mercato, a cui si sono aggiunte quelle altrettanto negative relative alla guida tecnica.

A fronte di quanto accaduto in campo e fuori in occasione della partita persa contro il Bologna dai grigiorossi per 5-1, obbliga la proprietà ad intervenire, non prima di aver fatto attraverso una analisi oggettiva di quanto successo, per dare valore alle parole del Cav. Arvedi a margine dei festeggiamenti del 120° anno dalla nascita dell'US Cremonese:

Non siamo preparati per la Serie A. Non siamo contenti ma abbiamo imparato molto per il futuro. Abbiamo tanti dirigenti bravi ma è insufficienti per la categoria in cui siamo. La Serie A è un enorme salto di categoria sia a livello di esperienza, di struttura e di organizzazione. Facciamo tesoro della lezione per il futuro. Non molliamo e continuiamo il nostro cammino”. 

Dichiarazioni che per trovare fondamento, devono tener conto di quanto accaduto ieri nel post partita quando Giacchetta, chiamato in causa dai tifosi dalla curva durante e dopo, è intervenuto in conferenza stampa ammettendo le proprie responsabilità e le difficoltà incontrate in questa stagione da squadra neopromossa.

Il direttore sportivo non ha mai parlato di dimissioni che però paiono tanto dovute quanto inevitabili, per quanto avvenuto e mai chiarito fino ad oggi, dall’addio di Pecchia - di cui la società non ha mai spiegato - fino ad oggi, dove l’intera dirigenza è chiamata in causa, nessuno escluso.

A partire da Paolo Armenia che da direttore generale, si è limitato ad spalleggiare il tentativo di autoassoluzione del d.s.Giacchetta, con il solito ‘leitmotiv’ della società che torna in serie A dopo 26 anni e che non ha avuto abbastanza appeal nei confronti di giocatori e procuratori. La verità, l’esempio del Monza arrivato la prima volta in serie A dopo 110 anni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, è l’inesperienza e l’inadeguatezza di chi si è fatto carico di allestire la rosa e che a maggior ragione in questo momento, non può dare garanzie per una ripartenza costruttiva e serena per la prossima stagione sportiva.

La base di ripartenza sta in una società economicamente solida e sportivamente sana, che può contare di strutture sportive ed uno stadio all’avanguardia e che, come e più di quest’anno sportivo, dovrà legare il suo nome ed i suoi colori al territorio.

Ora che la serie B si è concretizzata come il prossimo campionato da cui la Cremonese dovrà ripartire, la proprietà intervenga per fare chiarezza e dare speranza ed entusiasmo ad una tifoseria che merita rispetto.

 

Daniele Gazzaniga


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commenti


Pasquino

21 maggio 2023 13:25

Poche storie incapaci supponenti attendisti e con errori madornali sia nella campagna acquisti sia per tutto il campionato e parole parole ... paroleeeeeee
Non possono essere assolti ma devono essere mandati via e subito e smettiamola di autoassoluzoni del c la tifoseria non merita personaggi così ed una direzione simile

Simone

22 maggio 2023 09:58

Per il prossimo anno rimanere in Serie B sarebbe già tanta roba ..quindi pochi proclami o promesse di risalita perchè a mio parere il prossimo anno sarà dura rimanere aggrappati al centro classifica

Gianni

22 maggio 2023 15:04

Società costruita su dilettanti allo sbaraglio, eccetto Ariedo Braida che, giusto perché meritava, era stato relegato in un angolo. C'è poco da confermare Giacchetta; chi sbaglia paga!