3 novembre 2022

Custodite a S.Sigismondo le reliquie che saranno poste nell'altare durante la dedicazione di domenica 6 in Cattedrale

In preparazione alla Dedicazione della Cattedrale, nel pomeriggio di giovedì 3 novembre alle 17.30 nel salone degli Alabardieri di Palazzo Comunale avrà luogo la presentazione pubblica alla cittadinanza dell’adeguamento liturgico della Cattedrale, seguita due giorni dopo, nel pomeriggio di sabato 5 ottobre alle 17, in Battistero, dal canto dei Primi Vespri con la preghiera intorno alle reliquie dei santi e dei beati che, domenica 6 novembre, durante il rito della Dedicazione dell’altare della Cattedrale saranno poste nel sepolcreto ricavato al di sotto della mensa. Reliquie che sono state custodite nei giorni precedenti nel monastero di San Sigismondo dove le monache domenicane hanno vissuto una novena di preghiera.

In attesa di essere trasferita in Cattedrale, per essere collocata nel nuovo altare, l’urna delle dimensioni di 45x26x30 cm, realizzata dal laboratorio di arredi sacri Albrizzi di Vidigulfo (Pavia) su disegno di don Gianluca Gaiardi, che ha tratto ispirazione dall’arca di pietra che nella cripta del Duomo custodisce le reliquie dei santi Imerio e Archelao, è stata custodita all’interno del monastero di clausura.

Sul frontale dell’urna lo stemma di Papa Francesco, del vescovo Antonio Napolioni e la cifra MMXXII datano il rito di dedicazione e della deposizione dell’urna. Negli altri lati in latino l’iscrizione che recita: Insieme a Omobono e Antonio Maria, che riposano nella cripta, oh Imerio, Facio, Paola Elisabetta Cerioli, Arsenio da Trigolo (Migliavacca), Francesco Spinelli, Vincenzo Grossi, Enrico Rebuschini, pregate davanti al Signore nostro Dio per la Chiesa dei Cremonesi.

«Noi monache di clausura sentiamo questa sosta come un privilegio che ci fa amare ancor più la nostra vocazione – spiega la priora, madre Caterina Aliani –. Domenica 6 novembre noi non saremo presenti in Cattedrale, la clausura, infatti, anche nelle normative più recenti emanate da Papa Francesco, esclude la partecipazione fisica a eventi importanti della comunità ecclesiale. La esclude per favorire una più intensa comunione spirituale, invisibile ma reale, in cui crediamo fortemente e che in questo caso ci è dato quasi di toccare con mano. Ci sentiamo membra vive della Diocesi e la dedicazione del nuovo altare non ci lascia indifferenti. A quell’altare della Cattedrale, centro della Chiesa locale, sul quale viene offerto il sacrificio eucaristico noi ci uniamo quotidianamente con la nostra assidua preghiera di lode».

Una preghiera che ha portato e porta nel monastero un gioioso senso di vicinanza con la Cattedrale e con tutta la diocesi: «Avere tra noi le reliquie di alcuni santi cremonesi proprio in questi giorni in cui abbiamo celebrato la festa di Tutti i Santi e commemorato i Defunti è stato un po’ come “avere il Paradiso in casa”: li preghiamo, li onoriamo, ci sentiamo fortificate e protette dalla loro intercessione, la loro vita è per noi esempio nel nostro cammino di santità. Comunitariamente stiamo facendo anche una novena che termineremo proprio sabato, alla vigilia dell’evento».

«Si realizza per noi in questi giorni – prosegue madre Alini – un’occasione di grande privilegio per rinsaldare e rendere più consapevole il nostro inserimento in Diocesi. Quindici anni or sono, proprio partendo dalla Cattedrale, è iniziata la nostra presenza a Cremona. Celebravamo allora due giubilei concomitanti: il IX centenario del Duomo e l’VIII centenario di fondazione delle Monache Domenicane. Da allora i cremonesi hanno percepito la nostra presenza silenziosa come una presenza vitale. In tanti ci manifestano stima e affetto. La nostra preghiera quotidiana dà voce alle loro intenzioni di supplica e di lode e si innalza come rendimento di grazie a nome di tutti».

Alla Dedicazione del nuovo altare e all’adeguamento liturgico della nostra Cattedrale le suore domenicane di San Sigismondo si sono preparate con una catechesi tenuta dal cappellano don Daniele Piazzi, personalmente coinvolto nei lavori in corso quale responsabile dell’Ufficio liturgico diocesano, che ha descritto l’iter del progetto e i vari passaggi del rito spiegando alle monache i significati simbolici dei segni liturgici della celebrazione di dedicazione.

Proprio al termine di questo incontro don Piazzi ha firmato con la priora il verbale della deposizione delle reliquie nell’urna di ottone satinato e argentato, e ha sigillato l’urna con un nastro rosso e con il sigillo del vescovo Antonio Napolioni.

Questo il testo del verbale di deposizione delle reliquie nell’urna firmato da don Daniele Piazzi in qualità di e responsabile dell’Ufficio liturgico diocesano e custode delle reliquie e come teste dalla reverenda madre priora Maria Caterina Aliani:

Oggi domenica 30 ottobre 2022 alle ore 16 nella sala capitolare del Monastero domenicano «S. Giuseppe» in Cremona, presso S. Sigismondo, ho deposto le reliquie nell’urna costruita per la dedicazione del nuovo altare della Chiesa Cattedrale di Cremona. Vi ho inserito:
• il cranio di S. Imerio, finora depositato nella cappella delle reliquie, e con autentica del 23 giugno 1927 contrassegnata con il n. 11 nella raccolta delle autentiche della sagrestia capitolare. Togliendo dalla reliquia l’imbottitura di bambagia, ho ritrovato, nascosto all’interno del cranio, un biglietto manoscritto con l’annotazione: «Pro-memoria. 20 Ottobre 1884. Riposto e fermato di nuovo nella presente teca dal sottoscritto cerimoniere e custode delle Ss. Reliquie. Protector noster, adjuva me. Sac. Pandolfi Georgius».
 Ho collocato il cranio di S. Facio, anch’esso finora depositato nella cappella delle reliquie, e con autentica del 23 giugno 1927 contrassegnata con il n. 8 nella citata raccolta.
Vi ho anche deposto le seguenti reliquie, donate alla Cattedrale da diverse Congregazioni in occasione della beatificazione o della canonizzazione dei loro Fondatorie non inventariate:
• 
Santa Paola Elisabetta Cerioli (ex ossibus)
• 
San Vincenzo Grossi (ex ossibus)
• 
San Francesco Spinelli (ex ossibus)
• 
Beato Enrico Rebuschini (ex ossibus)
• 
Beato Arsenio da Trigolo (Migliavacca) (ex veste?)
Le suddette reliquie sono conservate in piccole scatole tras
parenti in plexiglass con incisi i nomi dei rispettivi santi o beati e legate con nastro rosso e il sigillo di mons. Antonio Napolioni. L’urna è di ottone satinato e argentato, ha la forma di piccolo sarcofago e misura cm 45 in lunghezza, cm 26 di larghezza e cm 30 in altezza. È legata da due nastri rossi recanti il sigillo di mons. Antonio Napolioni.
L’urna è di ottone satinato e argentato, ha la forma di piccolo sarcofago e misura cm 45 in lunghezza, cm 26 di larghezza e cm 30 in altezza. È legata da due nastri rossi recanti il sigillo di mons. Antonio NapolioniSull’urna sono incisi gli stemmi del Santo Padre Francesco, del Vescovo di Cremona, la data MMXXII e l’iscrizione: «UNA CUM HOMOBONO ET ANTONIO MARIA IN CONFESSIONE QUIESCENTIBUS HYMERII  FACII  PAULA ELISABETHA C.  ARSENII M. – FRANCISCE S.  VINCENTII G.  HENRICE R. PRO CREMONENSIUM ECCLESIA ORATE AD DOMINUM DEUM NOSTRUM».

 

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