12 settembre 2023

Dal gran rifiuto a Padre Agostino Gemelli all'accordo dello scorso luglio per il polo accademico con Pavia: i settant'anni della presenza universitaria a Cremona

Settant’anni fa il gran rifiuto, ma da allora tante cose sono cambiate ed anche Cremona si è avviata a diventare ora città universitaria. Nel 1953 padre Agostino Gemelli, il fondatore della Cattolica, scelse Cremona, la città verde, come naturale sede della facoltà di Agraria. Una facoltà sotto l'egida dell'università milanese. Era venuto a Cremona per fare la sua proposta già nell'aprile del 1952 in una riunione dei rappresentanti delle categorie produttive alla Camera di Commercio. In realtà se ne discuteva già da almeno un paio d'anni, da quando, nel marzo 1950, era stata inserita nell'ordine del giorno del consiglio comunale una mozione riguardante l'opportunità di una facoltà di questo tipo dipendente dall'Università di Parma. Si era anche costituita un'apposita commissione per studiare il problema, rappresentato soprattutto dal reperimento delle risorse necessarie, che, in una successiva riunione tenutasi in Prefettura nel maggio successivo, vennero valutate in una trentina di milioni di lire all'anno: il Comune di Cremona sarebbe stato disposto a stanziarne 5 o 6 all'anno, una decina sarebbero stati messi a disposizione da altri enti locali, istituti bancari e associazioni, il resto sarebbe stato fornito dai comuni della Provincia costituti in Consorzio. Del progetto non se ne fece nulla. Ma la città rispose con un secco quanto ottuso no anche a padre Agostino Gemelli, . “Non vogliamo che sia disturbata la nostra quiete - risposero a padre Gemelli - e poi gli affitti aumenterebbero con l'arrivo degli studenti”. Cremona abbandonata dalla cultura. Un marchio pesante, che soltanto più tardi, pochi anni fa, qualcuno ha tentato di togliere. Quando però le vere occasioni di portare nei dintorni del Torrazzo i corsi di laurea si potevano considerare perdute prima è arrivato l'ex presidente della Provincia, Vittorio Foderaro e successivamente il suo successore, Gian Carlo Corada che hanno fatto in modo che venissero aperti i corsi relativi ai diplomi universitari, le cosiddette lauree brevi: la scuola di ingegneria informatica, di tecnologie alimentari e la facoltà di musicologia dell'università degli studi di Pavia. Fallito, invece, il tentativo di tenere aperta a Cremona la facoltà di Magistero che restò in funzione negli anni Settanta proprio qui, come dependance dell'università di Parma. Allora furono parecchi gli studenti cremonesi che ottennero la laurea e che altrimenti non si sarebbero mai potuti laureare, per ragioni economiche. Ma, alcuni anni dopo, nel 1982, la facoltà venne chiusa ritornando da dove era venuta. Non era riuscita a ottenere nessun riconoscimento giuridico. 

Trent'anni dopo il gran rifiuto l'Università Cattolica del Sacro Cuore è riuscita, il 19 novembre 1984, ad inaugurare la Smea, oggi Alta scuola in economia agro-alimentare. Da allora, grazie alla collaborazione delle Istituzioni e degli enti locali, l'offerta formativa si è ampliata e comprende le lauree triennali in Scienze e tecnologie alimentari e in Economia aziendale; l'Alta Scuola SMEA, con i master di primo livello in Economia del sistema agro-alimentare e in Agribusiness e la laurea magistrale in Economia e gestione del sistema agro-alimentare. Nell'ambito dell'università sono sorti poi quattro importanti centri di ricerca: il centro ricerche biotecnologiche, l'Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici, il Servizio informativo economico sociale e il Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale.

Nel 1987 il Politecnico di Milano ha attivato il primo anno della Scuola diretta a fini speciali in informatica ed ora è presente con il corso di laurea triennale in “Ingegneria informatica e il  corso di laurea triennale in “Ingegneria gestionale” a cui si aggiunge con il nuovo anno accademico  il corso di Laurea Magistrale in Music and Acoustic Engineering,  il primo corso di laurea del genere in Italia ed è uno dei corsi più completi sulle tecnologie musicali e l’acustica musicale del mondo. 

Università degli Studi di Milano è presente a Crema con la facoltà di scienze e tecnologie dal 1995, quando è stato inaugurato Il primo corso di laurea in informatica. Sin dal 1996 Crema ospita un Polo didattico dell’Università degli Studi di Milano, e dal 2001 è una delle due sedi del Dipartimento di Informatica dell’Ateneo. La facoltà di scienze e tecnologie si articola nei corsi di laurea triennale in “Informatica”, laurea triennale in “Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche”, laurea triennale on line in “Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche” e laurea magistrale in “Sicurezza informatica”. La facoltà di medicina e chirurgia è presente con il corso di laurea triennale in “Infermieristica”.

L'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è presente oggi a Cremona con la facoltà di scienze agrarie, alimentari e ambientali con i corsi di laurea triennale in “Scienze e tecnologie alimentari”, di laurea magistrale in “Agricultural and food economics - Economia e gestione del sistema agro-alimentare”; la facoltà di economia e giurisprudenza con il corso di laurea triennale in “Economia aziendale”  e l'Interfacoltà di scienze agrarie alimentari e ambientali - economia e giurisprudenza con il master di secondo livello in "Management agro-alimentare". 

La presenza universitaria di più lunga data a Cremona è senza dubbio quella dell'attuale Dipartimento di musicologia e beni culturali risultato di una storia iniziata nel 1952 con l'istituzione a Cremona della Scuola di paleografia musicale all'interno dell'Università degli Studi di Parma, formalizzando un corso di Paleografia musicale già iniziato nel 1950. La sede era Palazzo Affaitati e il primo direttore fu il prof. Ugo Gualazzini. La Scuola rilasciava il Diploma biennale di Paleografia musicale. Nel 1970 assunse la denominazione di Scuola di Paleografia e Filologia Musicale, che mantenne quando passò all'Università degli Studi di Pavia con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 ottobre 1971. Nel 1972 avvenne il trasferimento a palazzo Raimondi-Bellomi, donato da Walter Stauffer al Comune di Cremona, e fu approvata la collocazione presso la nuova sede della sezione musicologica "Gaetano Cesari" della Biblioteca Statale di Cremona. Nello stesso anno divenne direttore della Scuola il prof. Raffaello Monterosso. A partire dall'anno accademico. 1974-75 l'offerta didattica si articolò in due diplomi biennali: il diploma di paleografia e filologia musicale e il diploma di storia e didattica della musica. Nel 1979-80 si aggiunse la laurea quadriennale in musicologia. Nel. 1987-88 venne attivato il dottorato di ricerca in filologia musicale (III ciclo), corso triennale, che poi diventò Dottorato di ricerca in musicologia e scienze filologiche e nel 2007-08, dottorato di ricerca in musicologia). Dal 2001-02 la Scuola di paleografia e filologia musicale è diventata facoltà di Musicologia, in seguito a una modifica dello statuto dell'Università di Pavia. Inoltre l'Istituto di Paleografia Musicale, esistente dal passaggio all'Università di Pavia, fu sostituito dal Dipartimento di Scienze musicologiche e paleografico-filologiche. Oggi offre i corsi di laurea triennale in musicologia, laurea specialistica biennale in musicologia, Llaurea triennale in scienze letterarie e laurea specialistica biennale in filologia moderna. Dal 2009-10 l'offerta didattica contempla il corso di laurea triennale in musicologia,  il corso di laurea magistrale in musicologia, il corso di laurea triennale interclasse in lettere e beni culturali.

Ultima arrivata, in ordine di tempo, l'Università degli studi di Brescia, con sede presso l'Azienda Istituti Ospitalieri, dove sono attivati dal 2002 i corsi di corso aurea triennale in “Infermieristica” e  di laurea triennale in “Assistenza sanitaria” del Dipartimento di specialità medico chirurgiche, scienze radiologiche e sanità pubblica, e il corso di laurea triennale in “Fisioterapia” del Dipartimento di scienze cliniche e sperimentali. 

Ultimo atto, il 10 luglio scorso, la sottoscrizione di due importanti accordi: da una parte l'accordo di collaborazione tra la Fondazione Arvedi Buschini, il Comune di Cremona, l'Università degli Studi di Pavia e la Fondazione Museo del Violino "Antonio Stradivari" nell'ambito del nuovo progetto congiunto denominato "Polo cremonese dell'Università di Pavia" con il finanziamento quinquennale, rinnovabile per altri cinque, della Fondazione Arvedi Buschini a favore del Laboratorio Arvedi di Diagnostica non Invasiva dell'Università di Pavia con sede presso il Museo del Violino. Dall’altra l’accordo (lettera di intenti) tra Comune di Cremona, Fondazione Arvedi Buschini e Università di Pavia, in cui, anche alla luce degli investimenti fatti dal Comune sulla sede dell’Università e dei percorsi progettuali come il piano di salvaguardia del patrimonio Unesco, che vedono l’Università di Pavia al centro, il Comune conferma il finanziamento quinquennale in atto per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e si impegna a rinnovarlo per altri 5 anni alla scadenza della attuale convenzione. I due atti tracciano dunque il percorso di crescita del sistema Universitario cittadino per i prossimi anni a venire e consolidano la rete di relazioni tra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, università e mondo economico a favore della formazione, della ricerca scientifica e per la crescita professionale dei giovani, concludendo il lungo percorso iniziato settant’anni fa.

 

Fabrizio Loffi


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti