De Lorenzi (Federauto): "I temi ambientali trainano il mercato dell'auto, ma preoccupano le forniture di componentistica elettronica"
"Per il settore dell’automobile non è certo uno dei periodi migliori. Ma l’orizzonte non appare così cupo come lo tratteggiano i soli dati relativi alle immatricolazioni". A dirlo è Cesare De Lorenzi, presidente provinciale Federauto, in merito ai dati sulla immatricolazione di nuovi veicoli in provincia di Cremona. "Perché, nel volume complessivo delle vendite occorre inserire anche i contratti di acquisto già sottoscritti da clienti che stanno aspettando la consegna del loro nuovo veicolo. Purtroppo, come abbiamo più volte evidenziato, la strozzatura nelle forniture di componentistica elettronica - su scala planetaria sta - mettendo in ginocchio la filiera produttiva e, inevitabilmente, anche quella distributiva. Con la conseguenza che i tempi di attesa sono particolarmente lunghi, soprattutto per alcuni modelli. Una situazione complessa che rischia di compromettere i già delicati equilibri di tutta la filiera di un settore che ha le potenzialità per ripartire. Abbiamo più volte auspicato una strategia comune dell’Unione Europea, con azioni che possano quantomeno limitare la dipendenza dai chip aisatici. Se vogliamo trovare una ragione di fiducia la possiamo percepire nel desiderio dei nostri clienti di possedere un’auto nuova. Trainante è una rinnovata sensibilità sui temi dell’ambiente e della mobilità sostenibile. Ugualmente importante, per questa ragione, è il mantenimento degli incentivi per il rinnovamento del parco auto circolante, che spingono ad acquistare anche se il mezzo non è immediatamente disponibile. Non è un’opportunità solo economica ma una strategia utile a perseguire l’obiettivo comune del contenimento dell’inquinamento. E, qui nella nostra città e a Cremona in particolare, ciascuno ha ben evidente quanto sia attuale questa sfida. In proposito, come Federauto abbiamo apprezzato il rifinanziamento del fondo automotive, destinato ad agevolare, in questa ultima parte dell’anno, gli acquisti non solo dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, ma anche dei mezzi commerciali, delle auto tradizionali di ultima generazione, oltre alle vetture usate purchè almeno con classe di emissione Euro 6. Risorse che – in tempi rapidissimi – sono state (quasi) esaurite e che sarebbe comunque opportuno ripristinare. La velocità con cui sono state consumate è indicatore di un bisogno che parte dai cittadini. Se, da un lato, imprese e consumatori manifestano sempre maggiore interesse per le tematiche ambientali e conseguentemente una più ampia propensione per l’acquisto di veicoli a basse o zero emissioni, dall’altro c’è bisogno di garantire continuità e stabilità delle risorse impiegate. Auspichiamo un piano triennale volto ad accelerare la diffusione delle alimentazioni elettriche, senza tralasciare il contributo positivo dato dalle tecnologie all’avanguardia dei motori termici per l’abbattimento delle emissioni. Questa transizione ecologica deve essere (o continuare ad essere) accessibile a tutti. Un modo efficace di costruire un futuro collettivo e non solo del nostro comparto".
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