Domenica in tutte le chiese del mondo messaggio del Papa per i poveri con le parole di Mazzolari: i poveri si abbracciano, non si contano
Le parole di don Primo Mazzolari risuoneranno forti in tutte le chiese ed in tutte le lingue del mondo, quando domenica 14 novembre, Giornata mondiale del Povero, verrà letto il messaggio di Papa Francesco, un forte appello ai cristiani e ai governi di tutto il mondo a intervenire con urgenza. “Gesù - si legge nel documento - non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole ‘i poveri li avete sempre con voi’ stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi è costante, ma non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone “esterne” alla comunità, “ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e l’emarginazione, perché venga loro restituita la dignità perduta e assicurata l’inclusione sociale necessaria”. Il Papa indica nei poveri una via. “I credenti, quando vogliono vedere di persona Gesù e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui”. E Papa Francesco ha voluto concludere il suo messaggio proprio con le parole di don Primo, a cui lo lega una sintonia del tutto particolare, tratte da un articolo pubblicato su “Adesso” nell’aprile 1949: “Facciamo nostre le parole accorate di Don Primo Mazzolari: «Vorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poveri, chi sono e quanti sono, perché temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore. [...] Io non li ho mai contati i poveri, perché non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano»".
Un forte riconoscimento del ruolo di don Primo, proprio mentre è in corso il processo di beatificazione, iniziato nel 2015. D’altronde Papa Francesco aveva già voluto rendere omaggio a Don Primo quando, il 20 giugno 2017, si era recato in pellegrinaggio a Bozzolo, prima tappa del viaggio in cui aveva reso omaggio a due grandi parroci della Chiesa italiana del Novecento, Mazzolari e Milani. Il ricordo, al di là delle parole, è stato reso forte e visibile con i lunghi minuti di preghiera intensa e silenziosa davanti prima all’immagine della Vergine e poi alla tomba di don Primo. Sono qui, aveva detto nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, «pellegrino sulle orme di due parroci che hanno lasciato una traccia luminosa». Un omaggio che, tramite Mazzolari e Milani, è a tutti i parroci, «la forza della Chiesa in Italia». Papa Francesco era stato preceduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’11 novembre 2016, accompagnato dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni e dal parroco don Gianni Maccalli, si era soffermato in raccoglimento presso la tomba di don Primo Mazzolari nella chiesa di San Pietro, prima di recarsi in visita alla Fondazione. Mattarella aveva voluto porre in evidenza il suo debito spirituale e culturale verso don Mazzolari, sacerdote che fu uno tra i punti di riferimento della sua formazione giovanile, come già lo stesso Sergio Mattarella aveva avuto mondo di segnalare durante la sua precedente visita a Bozzolo, nel 1989.
Nelle foto la visita del Papa a Bozzolo e don Primo Mazzolari
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