Ecco il museo dei ricordi ferroviari cremonesi. A cura degli amici del DLF. Un viaggio tra vecchie stazioni, sale d'aspetto e sbuffi di vapore
Un piccolo, grande museo che ripercorre la storia delle ferrovie cremonesi dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri. Realizzato dai soci del Dopo Lavoro Ferroviario su un progetto di Fabio Cavaglieri in tre piccole stanze sul piazzala della stazione, verrà inaugurato sabato 13 novembre. “Ricordi ferroviari cremonesi”, questa è la sua denominazione, sarà visitabile alle 10 alle 18 e per l’occasione sabato e domenica si potranno vedere sul primo binario tronco ovest il nuovo treno “Donizetti” di Trenord e domenica 14 dalle 11,30 alle 15 sul primo binario tronco est il treno storico a vapore. Il materiale raccolto dal DLF, proveniente sia dallo stesso archivio dell’associazione che da donazioni private, da depositi e magazzini, è davvero impressionante e meriterebbe ben più delle tre piccole stanze in cui è stato raccolto e allestito. Pezzo forte, subito all’ingresso, è la bandiera sabauda utilizzata nell’inaugurazione dell’ampliamento della stazione nel 1928, posta sopra un divano originale degli anni Trenta proveniente dalla sala d’aspetto della stazione di Soresina, cui fa pendant un tavolo in marmo della sala d’attesa della prima classe della stazione di Cremona, recuperato da un magazzino. Alle pareti applique originali d’epoca provenienti da sale d’aspetto ed una splendida cassaforte della seconda metà dell’Ottocento della Società Ferrovie dell’Alta Italia, proveniente da Colorno. Dulcis in fundo, ed è solo l’inizio, una lavagna dalla stazione di Mantova, originariamente murata con orari di sei destinazioni (una curiosità, c’è anche la stazione di Peschiera, collegata un tempo al capoluogo virgiliano con una linea dedicata oggi trasformata in parte in una pista ciclabile). Il pannello espositivo della seconda sala, su cui sono appese le foto storiche, è concepito come il fianco di una carrozza ferroviaria, diviso in fasce di diversi colori a seconda dell’epoca cui si riferiscono le fotografie: verde fino al 1905, castano e isabella fino al 1967 e grigio ardesia per gli anni successivi. Da qui, varcata la soglia dell'immaginaria carrozza, inizia un viaggio vero e proprio tra convogli passeggeri, treni a vapore, trazioni di treni diesel ed elettrici, binari e traversine, vecchi telefoni da campo, biglietterie e antiche macchine obliteratrici. Un viaggio della memoria tra ricordi di vecchie stazioni, sbuffi di vapore, indimenticabili sedili di legno e reggibagagli in ottone, reti e velluti, segnali, fischi e scambi, ticchettii di vecchi tachigrafi. E gli immancabili trenini elettrici anche questi d’epoca, metà degli anni Settanta, i Lima ed i Rivarossi. E chi se li è dimenticati?
foto Gianpaolo Guarneri-StudioB12
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commenti
Luciano
18 settembre 2022 08:55
Buon giorno. Sono ex ferroviere.
Ho visto dei vostri interessanti filmati.
Mi piacerebbe fedeli dal vivo e conoscervi. Che orari posso venire.?
Posso avere un recapito telefonico?
Oppure potete rispondere a questa mail, .
Grazie Luciano Vesentini Tel 3280889348