Ecco Simona, la "Cesarina" Cremonese che insegna a fare la pasta e a cucinare. "Voglio trasmettere la tipicità dei cibi. Con le mani in pasta si crea una confidenza inaspettata"
Ma chi sono le "Cesarine"? Cesarine è la più antica rete di cuoche casalinghe d'Italia, nata in Emilia Romagna (patria del buon mangiare e del buon vino), che aprono le porte della propria casa e della propria cucina a viaggiatori provenienti da tutto il mondo per offrire loro esperienze di cucina tipica locale, tanto che dal 2019, Cesarine è Comunità Diffusa Slow Food per la salvaguardia della cucina tradizionale italiana. Un progetto che mette al centro l'autenticità dell'esperienza, la valorizzazione della tradizione culinaria italiana e la relazione umana e di scambio culturale: tutti elementi continuano a conquistare un pubblico internazionale sempre più vasto e curioso. E il nome? Semplice, essendo le donne (c'è anche qualche uomo, in verità, ma la stragrande maggioranza delle 1500 Cesarine sono di sesso femminile), dunque come si diceva, sentendosi le nostre Cesarine non tanto le regine della casa, ma bensì nientemeno che le imperatrici della casa, ecco che la spiegazione è presto fatta, prendendo in prestito il termine latino Caesar, l'imperatore.
"Ho iniziato quasi per caso parlandone con una mia amica, che mi ha fatto scoprire questa realtà. Al che mi sono detta: 'proviamoci, infondo non ho nulla da perdere'. E così è iniziata l'avventura. La mia proposta prevede che i turisti che ne fanno richiesta dal sito (Cesarine) possono venire direttamente a casa mia per imparare a cucinare, in particolare a fare la pasta, ma insieme prepariamo anche gli gnocchi, i sughi e un tipico dolce di Casalbuttano del quale ho recuperato la ricetta da un vecchio fornaio del paese. Una ricetta scritta a mano su un pezzo di carta, che era rimasta nel cassetto tanti anni e che poi il figlio ha ritrovato quasi per caso"
Insomma, non è una novità che cucina, tradizioni e storia locale si intreccino; e proprio per valorizzare e tenere in vita queste tradizioni, ecco che entra in gioco Simona con tutta la sua esperienza e iniziativa.
"I turisti che vengono da me sono anche stranieri, gli ultimi sono stati due olandesi con cui abbiamo fatto gli gnocchi e il sugo. È incredibile come, una volta che si mettono le mani in pasta, si apra un mondo di confidenze che non ti aspetteresti; il lavoro manuale dell'impastare porta davvero ad un'intimità ed una confidenza davvero arricchenti sul piano umano. Se sul piano del guadagno non porta grandi numeri, sul piano dell'esperienza è davvero molto gratificante. Problemi con la lingua? Li ho risolti con l'aiuto di una ragazza diplomata al liceo che mi da una mano: ho avuto anche turisti da Polonia, Brasile, Olanda, insomma da diverse parti del mondo".
Naturalmente sul piano della sicurezza è tutto molto scrupoloso e accurato. "Io non posso somministrare cibo cucinato da me, la mia offerta è rivolta solo alla preparazione della pasta, delle verdure o dei dolc, nel senso che lo insegno direttamente ai miei ospiti come si fa e loro preparano insieme a me. Naturalmente sono controllata, ho l'atteastato HACCP e seguo scrupolosamente tutte le indicazioni della commuity. Le regolo sono molto rigide e c'è grande attenzione, ogni progetto viene vagliato dal gruppo e validato".
Ma come si svolge l'esperienza con la "Cesarina" Simona Amelia? "A chi prenota per venire da me, faccio prima fare un tour nel mio orto, dove coltivo verdure di stagione. È bello vedere come apprezzano curiosare, annusare, toccare, raccogliere. Poi passiamo alla cucina, dove iniziamo ad impastare a mano la farina con le uova, che acquisto localmente e che non sono industriali, così come i vini e i formaggi, prodotti rigorosamente in zona. Una volta impastata, usiamo la cara vecchia 'nonna papera', la macchina per la pasta tradizionale perchè io non uso impastatrici o planetarie moderne. Lavoriamo con le mani e mentre si impasta parliamo un sacco e ci si raccontano un sacco di cose. Prepariamo pasta, gnocchi e anche verdure o sughi; l'esperienza dura circa 3 ore."
Un'iniziativa nata quasi per gioco per Simona, ma che col tempo è diventata sempre più ricca ed arricchente e che, oltre ad essere un piccolo 'lavoro' per Simona, diventa anche un importante momento di valorizzazione del territorio e della sua tradizione gastronomica, ma anche uno strumento per trasmettere e mantenere quel saper fare, quel 'metterci le mani' che rende unici piatti e sapori locali, andando a riscoprire ricette semplici ma ricche di gusto, frutto della saggezza e preparate con i prodotti tipici e stagionali. Una bella avventura che riempie le giornate di Simona e i cuori dei turisti che scelgono questa 'Cesarina' di Casalbuttano.
Nonostante la stagione turistica per il nostro Paese non sia stata tra le più esaltanti, tra lidi e città d'arte che non hanno mai segnato il tutto esaurito, la proposta gastronomica delle Cesarine continua a distinguersi, registrando una crescita del 10% rispetto al 2024 e già con ottime prospettive per i mesi autunnali, grazie all'allungamento della stagione turistica. Cesarine -e Cesarini- sono attivi in tutta Italia, dalle grandi città d'arte ai piccoli borghi, formando una community che offre un modello di accoglienza fondato sull'autenticità, sull'incontro e sulla trasmissione del sapere della cucina di casa, un modo unico di entrare nel cuore della cultura italiana, non come semplici turisti, ma come ospiti di famiglia. Ed i risultati di questa prima parte della stagione 2025 dimostrano che il desiderio di esperienze vere, fatte di relazioni, memoria e convivialità, è più vivo che mai.
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