Un libro sulla morte di monsignor Scalabrini. La sua amicizia con Bonomelli
Il primo giugno 1905 spirava monsignor Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza per quasi trent’anni, apostolo dei migranti e grande amico dell’indimenticato vescovo di Cremona monsignor Geremia Bonomelli. Il nuovo libro di don Luigi Guglielmoni, teologo e parroco di Busseto, è dedicato proprio a questo evento: la ricostruzione della malattia, della morte e delle esequie del grande vescovo, fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo, detti appunto Scalabriniani, dediti agli italiani emigrati nelle Americhe. E’ il terzo libro che il sacerdote fidentino dedica a questo grande rappresentante della Chiesa in Italia nel secolo XIX. Il sottotitolo del libro infatti è “Una testimonianza illuminante”, capace di far riflettere ancora, a 120 anni dal suo transito. Il Cardinale Silvano Tomasi, già autore di numerosi scritti sul fenomeno migratorio, scrive nella prefazione al volume: “I Santi sono monumenti della grazia di Dio, capaci di attrarre e di far riflettere, di consolare e di stimolare al bene. Il “passaggio” di Monsignor Scalabrini dalla terra al Cielo ha suscitato un’intensa preghiera, un’ampia partecipazione di popolo e un risveglio della fede in tante persone. E’ stato un segno eloquente in un periodo contrariato per la Chiesa del tempo. Il ricordo della vicenda del Vescovo di Piacenza, pioniere dei migranti, costituisce un valore aggiunto al Giubileo della speranza. Ringrazio don Luigi Guglielmoni per la ricerca storica sull’epilogo della vicenda umana, spirituale e pastorale del nostro Fondatore. Auguro che la lettura di questo testo aiuti a conoscere una pagina luminosa della storia della Chiesa e a rinnovare il proprio impegno per un mondo più fraterno, come suggerisce Papa Francesco”. Venti capitoli per 190 pagine, in cui si ripercorre anche l’amicizia con monsignor Geremia Bonomelli, con tante note, a testimonianza della scientificità dello studio che arricchisce la già ampia bibliografia su Scalabrini, il cui corpo è esposto nella cattedrale di Piacenza. Interessante la disamina di come i giornali del tempo in Italia, in Germania, in Francia e nelle Americhe hanno presentato la figura di questo Vescovo fedele alla Chiesa e collaboratore di tre Pontefici, amico di monsignor Geremia Bonomelli vescovo di Cremona, lungimirante circa la <questione romana>, attento alle sfide della modernità e dedito al servizio dei poveri. Anche i più lontani dall’esperienza cristiana hanno riconosciuto in lui un vero testimone del Vangelo. In un dialogo personale nel 2021 Papa Francesco disse a don Luigi Guglielmoni: “Sto lavorando per fare “Santo” Monsignor Scalabrini sia come modello per i Vescovi sia come apostolo dei migranti”: e così è avvenuto.
Eremita del Po
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