Ascanio Maria Sforza da Vescovo della diocesi di Cremona e di parte del cremasco, ebbe il privilegio di essere nominato Cardinale, fu il primo in assoluto, nato all'ombra del grande Torrazzo ad avere questo onore.
Ascanio figlio di Francesco Sforza I e Duca di Milano e Bianca Maria Visconti Signora di Cremona, nacque nel palazzo di famiglia sito poco lontano dalla chiesa di Sant Ilario, all'altezza di via Chiara Novella, in seguito donato dalla piissima madre alle suore clarisse, che lo trasformarono nel convento del Corpus Domini.
Fu in quel contesto durante un soggiorno che il 3 marzo 1455 cresce in riva al grande fiume nel castello di santa croce presso porta Milano (oggi scomparso) Ascanio Maria Sforza.
Il piccolo Ascanio fu educato in Cremona da due mentori, fra Agostino da Crema e Bartolomeo Patroni da Cremona, quindi quindicenne fu inviato a Roma e colà nominato Protonotario Apostolico, Vescovo a 24 anni e Cardinale a 29.
Era il quinto rampollo di questa nuova stirpe che vedeva l'unione dell'ultima creatura dei Visconti e i cosiddetti Sforza, (un soprannome) il cui capostipite fu Francesco Sforza I°
Ascanio il 3 febbraio 1468, viene affidato dalla madre poco prima di spirare al frate Augustinus Cazzulli Cremensis presso il castello avito in Cremona quando aveva 13 anni.
Era predestinato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica, tant'è che fu nominato da Papa Sisto quarto nel 1479 Vescovo di Novara Pavia e Cremona.
Nel 1484 insignito della porpora Cardinalizia da Francesco della Rovere Papa Sisto IV
Nella città dei Papi strinse amicizia con il Cardinale Rodrigo Borgia e di slancio contribuí alla elezione del nuovo Pontefice Innocenzo VIII che anch'esso passò a miglior vita.
Al Conclave indetto nel 1492 vide Ascanio concorrere alla tiara papale, che peró si infranse contro le alleanze tessute da Rodrigo Borgia.
Ascanio Sforza obtorto collo glissó e accordandosi gli portò i voti bastevoli per assurgere a Pontefice con il nome di Alessandro VI, così il papa Borgia ricompensó il Cardinale Cremonese nominandolo vice Cancelliere de facto primo ministro del Vaticano.
Si sa in quei luoghi santi anche qualche diavoletto fa capolino di tanto in tanto, e anche il buon Cardinale Ascanio ne dovette subire le insidie alternando gioie ed accuse che si districò da par suo nelle stanze vaticane. Infatti organizzó lo sposalizio fra la figlia del Papa, Lucrezia Borgia e suo cugino Giovanni Sforza.Ma venne accusato di avere pugnalato a morte nel 1497 Giovanni Borgia figlio del Papa e si arriva al calar del 400 e al principar del 500.
Quivi i destini di Ascanio Maria Sforza si incrociano con Crema e i Cremaschi.
Nel 1500 il condottiero cremasco Socino Benzoni al comando della sua cavalleria presso Piacenza fece prigioniero Ascanio Sforza, fuggito da Milano dopo che l'altro comandante Cremasco Giangiacomo Trivulzio nato a Crema nel 1444 arrestò il Duca di Milano Ludovico il Moro fratello di Ascanio.
Quindi da Piacenza il porporato scortato da prigioniero a Crema e rinchiuso nel palazzo di Ottaviano Vimercati oggi sede di un istituto bancario.
La serenissima temeva lo Sforza ed incaricó Socino Benzoni di sorvegliarlo a vista.
Giovan Antonio Terni, abate e suo vicario, rettore di parte della diocesi di Cremona, sotto la giurisdizione spirituale del cremasco, pattuirono una cifra quale riscatto per la fuga di Ascanio e dei Vescovi e dei Nobili e personalità facenti parte del suo enturage.
Nulla accadde, il riscatto non venne accettato, però I prigionieri rimasero poco tempo a Crema e furono deportati a Venezia e innanzi al Doge e l'ambasciatore di Francia che richiedeva al serenissimo di consegnare Ascanio e deportarlo al Re transalpino.
Il consiglio dei dieci negó la consegna del prigioniero, che accompagnato dal nobile veneziano Alvise manente il nostro Vescovo il 13 maggio 1500 ritornó a Crema.
Accolto dal Podestà Alvise da Mula ne suo palazzo.
Terminiamo questo striminzito testo al sorgere del 1503 , quando il Cardinale Ascanio da tempo tornato a Roma ritenta la scalata al solio che fu di Pietro. Infatti Alessandro VI Papa Borgia spirò.
Anche in questa occasione prevalse un'altra figura, il Cardinale Piccolomini che prese il nome di Pio III, ma che dopo 30 giorni spirò e così per la terza volta Ascanio presentò la sua candidatura a pontefice, ma si scontró con Giuliano della Rovere che prevalse e prese il nome di Papa Giulio II
Ascanio Maria Sforza morì a Roma il 28 maggio 1505 aveva 50 anni.
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