Ed ecco "la cravatta Cremona" che faceva furore nella reggia di Versailles nel XVIII secolo
Il soprano Marthe Le Rochois fece la sua ultima apparizione sul palco per un concerto nel 1698, la cantante era al culmine della carriera ed era idolatrata dai francesi di tutte le estrazioni sociali partendo da Luigi XIV fino a quella parte di popolazione che poteva sentirla cantare soltanto stando all'esterno dei teatri. Marthe veniva venerata con tutti gli onori in ogni angolo del regno ma, con il suo ultimo concerto, si era tirata addosso le ira delle cortigiane di Sua Maestà perché, quasi a sottolineare la differenza di classe tra la cantante e le nobildonne che bazzicavano Versailles nella speranza di poter entrare tra le “preferite” del Re, Marthe si era presentata sul palco indossando un foulard legato a modi cravatta invece che indossarlo in maniera classica. Questa scelta in materia di abbigliamento pareva mettere ulteriormente in risalto il seno, prosperoso di natura o sostenuto con piccole stecche non si sa, e fece impazzire dalla gioia Luigi XIV.
Purtroppo fece impazzire, ma in un altro senso, anche le nobildonne di Versailles le quali, furiose per l'interesse reale verso quella scelta d'abbigliamento, corsero ai ripari cercando nuove evoluzioni nel mondo della moda. Comincia dal feroce travaso di bile di molte pretendenti alla scalata della gerarchia nobiliare francese la storia, piccola ma interessante, di un capo d'abbigliamento dedicato alla città di Cremona o meglio, nato nella Corte di Francia all'inizio del XVIII secolo e dedicato alla città italiana.
Il 1° febbraio 1702 Cremona è al centro delle vicende europee, la guerra di successione spagnola raggiunge il culmine in quella fredda giornata cremonese dove il Principe asburgico Eugene di Savoia entra in piazza del Duomo con le sue truppe dopo aver sconfitto le forze francesi e spagnole a difesa della città. Il resto è storia, con il contrattacco dei soldati irlandesi che incredibilmente ripresero il controllo della città scacciando da Cremona il principe Eugene, cacciata che il principe asburgico subì come una sconfitta ma portando con sé come prigioniero il comandante francese Villeroy.
Gli equilibri geopolitici europei dopo quella giornata erano, almeno per la Francia stabili, e a Versailles il Re poteva tornare tranquillamente alla vita di palazzo che di certo non era parca di interessi. Ma la battaglia di Cremona diede modo ai frequentatori, ma soprattutto alle frequentatrici della reggia, di sviluppare una idea per rendere più accattivante la loro presenza tra la nobiltà francese. Da quella battaglia e dall'eco che aveva scaturito in tutta Europa nacque la moda di indossare un foulard secondo una tradizione ben differente, così per ricordare a Marthe Le Rochois che si poteva essere prosperose e mettersi in mostra anche senza saper cantare.
Prima della battaglia il principe Eugenio decise di annodarsi, forse per il freddo, il suo foulard come una cravatta sopra il collo della camicia, esempio che venne seguito da diversi soldati in quanto molto più pratico durante il combattimento. Magari quella del pragmatico e spartano Eugene non fu una scelta voluta ma diede modo ai commentatori storici di quella giornata cremonese di far presente in tutta Europa il vezzo adottato dal comandante, dando origine ad una sorta di processo di di stupore e di imitazione.
Poche settimane dopo la battaglia di Cremona, partendo dal vasto pubblico femminile per poi passare al pubblico maschile, cominciò a fiorire, intorno ai collo degli invitati nei saloni di Versailles, un nuovo tipo di moda che prevedeva l'uso di un foulard annodato stile cravatta, scelta che prese il nome di “cravatta Cremona” proprio per omaggiare quella battaglia in cui un principe avevo dato origine ad una nuova moda. Ma, dato che per Luigi XIV tutte le cose dovevano essere per forza eccessive, cominciarono a spuntare cravatte Cremona arricchite con pizzi e merletti tanto da rendere quella particolare foggia come uno dei “lasciapassare” per accedere alle stanze della reggia.
Se fino ad allora si celebravano i fasti della moda indossando foulard in sintonia con quelli indossati dai francesi nella trionfale battaglia di Steenkerque del 1692, dal 1702 faceva capolino anche Cremona con la sua giornata di scontri nelle viuzze cittadine. Gli eccessi nell'abbigliamento di corte non conoscevano limiti ed ecco che, insieme alla cravatta Cremona, i “pionieri” della moda del XVIII secolo fecero diffondere in tutta la Francia questo nuovo capo d'abbigliamento che aveva diversi presupposti ben condivisi anche da Luigi XIV. L'esito della battaglia di Cremona aveva rappresentato, per il Re Sole, un valore aggiunto alle sue alleanze, inoltre la cattura di Villeroy dava modo al Re di rivedere anche l'esercito e le sue più alte gerarchie mentre, a corte, Luigi si divertiva come un matto osservando il diffondersi della cravatta Cremona tra le signore o i nobili che lo circondavano.
Insomma, per il Re Sole i piccioni catturati con una fava non erano i classici due, ma tre, per cui la cravatta Cremona andava proposta come un qualcosa ormai di necessario più che neanche un vezzo passeggero. La cravatta Cremona resistette a Versailles per tutta la prima metà del XVIII secolo venendo sostituita, con il passare del tempo e delle mode, da altre tipologie di abbigliamento, in sintonia con il volere del Re e della sua corte.
Alla Corte di Luigi XIV, Eugene con il "nodo alla Cremona", descrizione della cravatta, così ci si vestiva alla corte di Francia
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