Gallerie chiuse e nuovi arredi urbani dalle porte della città fino al centro: il Comune aspetta solo il via libera della Sovrintendenza
Il progetto è pronto ed è stato presentato al Distretto Urbano del Commercio oltre che alle competenti commissioni comunali. Si tratta ora di avere il via libera dalla Sovrintendenza, poi si potrà partire con la realizzazione, dal momento che il finanziamento è già a disposizione del Comune. L'obiettivo è quello di riqualificare gli arredi urbani, in particolare dei corsi cittadini, che conducono al centro storico e con un occhio di riguardo per le gallerie di Cremona.
“L'idea – spiega l'assessore al Turismo e al Commercio, Barbara Manfredini – nasce nell'ambito del Distretto Urbano del Commercio e punta a rigenerare gli arredi urbani con particolare attenzione alle gallerie e ai percorsi dello shopping, partendo dalle porte della città per arrivare al centro”.
Il progetto (illustrato nelle foto a scorrimento in alto) è stato redatto dallo studio Corbari e prevede, come si può vedere, la chiusura delle gallerie del centro.
“Dal punto di vista della simbologia – spiega ancora l'assessore Manfredini – l'architetto è partito dal Torrazzo, come simbolo della nostra realtà in grado di unire terra e acqua, dal momento che è visibile da tutte le zone della città. Sono poi previsti alcuni pannelli con la “f” simbolo della liuteria, che dalle porte della città accolgono l'ospite che si reca verso il centro storico”.
Il progetto è stato licenziato dalla giunta ed è stato presentato al Distretto del Commercio così come in commissione. “Aspettiamo adesso il via libera dalla Sovrintendenza – conclude Manfredini – perché il progetto è già finanziato, pertanto una volta ottenuto l'ok della Sovrintendenza si potrà partire con la realizzazione senza ulteriori passaggi”.
Spiega in merito al progetto l'architetto Corbari: "Siamo partiti dal simbolo assoluto e primigenio di identità cremonese, il Torrazzo e abbiamo pensato di replicarne la metafora del richiamo in ognuna delle attuali porte d’accesso al centro. Da queste porte si entra nella città antica, attraverso percorsi segnalati cromaticamente dai colori dei gonfaloni delle porte antiche riportati su una serie di stendardi appesi alle tesate esistenti, impreziositi dal logo della effe stradivariana. Lungo questi tragitti, estesi a Corso Mazzini, largo Boccaccino e corso Campi fino al “cuore” di Cremona, troveranno luogo alcuni oggetti d’arredo immaginati come momenti di sosta ma anche di osservazione di scorci urbani spesso superficialmente tralasciati. Queste soste prospettiche suggeriranno inquadrature particolari attraverso cornici intagliate nella struttura metallica a portale. Potranno essere dotate di un qrcode con info su eventi e percorsi così come qualsivoglia implementazione digitale".
Prosegue Corbari: "Si propone inoltre un restyling generale che uniformi le targhe indicative dei luoghi culturali, che trasmetta un’immagine raffinata e una forma aggraziata, che si integri nel contesto del centro storico, ricordando – in versione attuale – le classiche targhe in ottone. Ambiti particolarmente sensibili e delicati sono le gallerie, in cui lo spazio d’intervento è reso ulteriormente complesso dal particolare regime di diritto privato asservito all’uso pubblico".
La Galleria Kennedy, commenta l'architetto, "appare la più problematica, forse per l’ubicazione meno baricentrica; l’azione preliminare a qualsivoglia tentativo di rilancio dovrebbe necessariamente riguardare la manutenzione, poi si potrà pensare qualche minima azione estetizzante attraverso nuove coloriture e semplici inserimenti illuminotecnici".
Per la Galleria del Corso, aggiunge, "ci è parso opportuno fare partire il rinnovamento dal nome: Galleria Luciano Somenzi o del Corso, è la dedica doverosa ad un benefattore cremonese che qui ha svolto la sua “preziosa” attività. Per conformazione e dimensioni risulta anche relativamente facile pensare ad una chiusura parziale che la renda più confortevole, quale una “galleria commerciale” in pieno centro".
Infine, la Galleria XXV Aprile, che "non regge interventi di maquillage leggeri e poco strutturati, merita viceversa un progetto artistico dedicato. Avremmo pensato alla proposta dello studio Mandalaki che vorrebbe studiare un’illuminazione per i due ingressi realizzata con proiettori di nuova generazione integrati con le radici aeree di specie arboree particolari. Le piante al soffitto con le fronde caduche e il loro movimento, creeranno dei particolari effetti di luce sul pavimento. Segnare gli ingressi e giocare con la luce sarà un modo per far avvicinare le persone a questo luogo storico della vita cittadina".
"Per tutte le gallerie inoltre - conclude l'architetto - vorremmo proporre un progetto artistico parallelo e complementare da attuarsi al di fuori delle risorse attuali". Si parte dal progetto "Sussurri": “Ogni luogo - annota Corbari - ha un suo suono e ogni città ha una sua armonia, e Cremona rappresenta per antonomasia, grazie alla tradizione dei liutai, la città che più di ogni altra è simbolo di suono, melodia e musica. Il progetto punta a stimolare una nuova attenzione su alcuni punti e zone del centro storico con l’intento di valorizzare alcuni spazi inutilizzati per ridare nuova vita alle gallerie Kennedy e del Corso. Il percorso – che sarà individuato una volta stabilito il budget di investimento – si snoderà per le vie della città cercando di seguire l’asse del commercio al dettaglio per inserire contributi e interventi culturali che avranno come punto focale il linguaggio dell’arte contemporanea più sperimentale che coinvolge anche il suono oltre all’arte visiva tradizionale".
In alto a scorrimento, alcune immagini così come elaborate dallo studio Corbari.
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