22 marzo 2023

Giornata Mondiale dell'Acqua. L'allarme di Coldiretti Cremona: siccità, a rischio il Made in Italy a tavola

Non c’è acqua da perdere. Sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord, con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento, che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. E’ l’allarme sottolineato da Coldiretti Cremona in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo 2023 dopo che la cabina di regia del Governo ha deciso la nomina di un commissario nazionale per affrontare l’emergenza.

 

“Nelle nostre campagne cresce l’allerta degli agricoltori per la scarsità di precipitazioni, proprio mentre si è aperto il periodo delle semine primaverili e ci si avvicina alla stagione irrigua – sottolinea Coldiretti Cremona –. Di fronte alla scarsità di piogge c’è chi ha deciso di seminare più colture invernali come l’orzo per cercare di arrivare ad avere un raccolto prima dei mesi più caldi, c’è chi ha deciso di riconvertire parte delle superfici passando ad esempio dal mais alla soia o al girasole, e chi ha optato per varietà di mais con un ciclo di crescita più breve. Senz’acqua, però, non è possibile garantire le produzioni di cibo e se questa condizione dovesse protrarsi senza cambiamenti significativi nei prossimi mesi la situazione rischia di essere più grave rispetto a quella dello scorso anno, quando la siccità ha provocato danni ingenti sulle nostre colture. Fondamentale sarà gestire correttamente la risorsa idrica che sarà a disposizione, per salvaguardare l’agricoltura e il territorio”.

 

Coldiretti considera importante la nomina del Commissario nazionale sul tema acqua, “al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini. Servono interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico”. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà – rimarca Coldiretti – nel sottolineare che “per questo a livello nazionale abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”. Gli agricoltori – rimarca Coldiretti – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali sono a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.

 

L’inverno – sottolinea la Coldiretti – ha lasciato l’Italia del nord a secco con precipitazioni al di sotto della media dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno con danni stimati in 6 miliardi all’agricoltura nazionale. Gli effetti sono evidenti con i grandi laghi che hanno ora percentuali di riempimento che vanno dal 22% del lago di Como al 37% del lago di Garda fino al 44% di quello Maggiore mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,2 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

 

Dalla disponibilità idrica – evidenzia Coldiretti – dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Grana Padano e Parmigiano, ma anche carne e salumi.

 

Nella foto le colture dello scorso anno a Moscazzano


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commenti


Ernesta

22 marzo 2023 17:39

Mi piacerebbe sapere quanto territorio è coltivato a mais per i digestivi degli impianti di biogas. Penso che il food , nella nostra provincia sia alimentato ben poco. Vorrei sbagliarmi, ma non credo.