Giubileo adolescenti, per i 900 cremonesi l’esperienza iniziata a San Paolo Fuori le Mura con il passaggio delle Porta Santa
Gli ampi spazi verdi attorno alla basilica di San Paolo Fuori le Mura sono stati lo scenario nel quale, dalla tarda mattinata di venerdì 25 aprile, i 900 adolescenti degli oratori cremonesi si sono ritrovati per dare ufficialmente inizio, insieme al vescovo Antonio Napolioni, al loro Giubileo a Roma.
Metà del grande gruppo aveva raggiunto la Capitale già poco dopo le 8 del mattino, dopo il viaggio sul Freccia Rossa che aveva caricato i diversi gruppi in alcune stazioni lungo il percorso, in particolare in terra bergamasca ed emiliana. L’altra metà dei ragazzi aveva usufruito di altri treni, con stazioni e percorsi differenziati. Per tutti comunque una sola meta: Roma.
Durante il viaggio a tutti i partecipanti è stato distribuito il kit del pellegrino, fornito dall’organizzazione del Giubileo ma ulteriormente personalizzato dalla Federazione Oratori Cremonesi. Oltre allo zainetto con all’interno due magliette (una bianca e una verde) con logo del Giubileo, cappellino e bandana, borraccia, bandiera dell’Italia, bracciale rosario, spilla e adesivi), i necessari pass giubilari e per il trasporto locale, i buoni pasto e i sussidi per la preghiera, anche un fazzolettone/bandana verde marchiato Focr per rendere riconoscibili i pellegrini cremonesi.
Prima di recarsi a San Paolo Fuori le Mura, lo spostamento, sempre in treno, verso la nuova Fiera di Roma, allestita per ospitare 12mila ragazzi giunti a Roma per il Giubileo e in particolare i gruppi lombardi. Per Cremona spazio nel Padiglione 2 insieme ai coetanei della Diocesi di Crema.
Una quarantina i gruppi parrocchiali e le unità pastorali delle diverse zone pastorali. Dall’area Bergamasca e più settentrionale della diocesi Cassano d’Adda, Caravaggio, Calcio con Pumenengo, Casirate e Argazo, e Rivolta d’Adda, Pandino e Agnadello. Dalla città di Cremona gli oratori di Cristo Re, Sant’Abbondio, San Sebastiano e le unità pastorali di Sant’Ambrogio e San Bernardo. E poi Castelleone, Soresina, San Bassano, Grumello Cremonese, Paderno Pochielli, Castelverde, Malagnino, Vescovato, Sospiro, San Giovanni in Croce, Rivarolo del Re, Piadena e Casalmaggiore, Vicomoscano e Vicobellignano. E dal mantovano Bozzolo, Sabbioneta, Viadana, Rivarolo Mantovano e Pomponesco, con l’aggiunta anche di due oratori dalla Diocesi di Mantova: Castelnuovo di Asola e Asola, che aveva scelto di unirsi al viaggio dei cremonesi per vivere la canonizzazione di Carlo Acutis, cui è intitolato il proprio oratorio.
Raggiunta la basilica di San Paolo Fuori le Mura i ragazzi, dopo qualche momento di svago, attraverso alcune attività e riflessioni sono entrati nel clima giubilare. In particolare il vescovo Napolioni, con un linguaggio adatto ai ragazzi presenti (dai 13 ai 17 anni), ha introdotto il tema della misericordia che il Cristo e la Chiesa offrono al mondo spalancando la Porta Santa, che si attraversa con un’apertura di cuore da cui scaturisce l’invito a non rimanere chiusi in se stessi per vivere quello stile evangelizzatore di Chiesa in uscita tanto richiamato da Papa Francesco. Un anno santo che è tempo di riconciliazione e di ripartenza nel segno di una vera giustizia.
Poi ogni gruppo ha vissuto il momento più suggestivo: il passaggio della Porta Santa. Un momento di grande emozione accompagnato nella preghiera, ma che subito dopo è stato ulteriormente sviluppato attraverso alcune attività proposte ai ragazzi dallo staff della Federazione oratori cremonesi, ben riconoscibili nelle classiche magliette e felpe gialle.
Tra quiz sul giubileo, tra storia e significato, insieme a prove di abilità anche attraverso foto e video da realizzare e condividere sul canale whatsapp dedicato proprio al viaggio, ogni gruppo ha potuto conquistare punti preziosi per la propria squadra, utili per validare il “passaporto” che ciascuno dei ragazzi ha ricevuto insieme al kit del pellegrino.
Poi il trasferimento verso la basilica dei Santi Pietro e Paolo all’Eur dove il Giubileo degli adolescenti ha preso il via ufficialmente con la “Via Lucis”, presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, responsabile del Giubileo. Una celebrazione intensa e luminosa alla luce della Risurrezione, che ha coinvolto i ragazzi giunti a Roma da ogni parte del mondo e con il pensiero rivolto a Papa Francesco.
La Via Lucis, riprendendo le tappe della Via Crucis quaresimale, nel Tempo di Pasqua ripercorre gli incontri di Gesù risorto con i testimoni oculari della Risurrezione, dal giorno di Pasqua a Pentecoste, con 14 stazioni. Una forma di preghiera nata nel 1988 all’interno della famiglia salesiana e vissuta come esperienza per la prima volta nel 1990 alle Catacombe di san Callisto, a Roma.
Nell’ottava di Pasqua, gli adolescenti sono così stati accompagnati nel clima della Risurrezione attraverso la preghiera in 7 stazioni (e non nelle 14 canoniche), ciascuna delle quali caratterizzata dalla lettura di un brano di Vangelo, una parte di preghiera corale e una terza parte recitata da due adolescenti. Due ragazzi che, nella narrazione, erano in viaggio verso Roma per vivere il Giubileo, ma per uno scherzo dell’app sono stati catapultati nel passato a 2000 anni fa, proprio all’indomani della Risurrezione di Gesù: da qui gli incontri con santa Maria Maddalena, san Tommaso, san Giovanni, san Pietro e tanti altri, che li aiutano nel loro tentativo di ritrovare la strada verso Roma, aiutandoli a comprendere qual è la strada che li riporta a Casa. (www.diocesidicremona.it)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti