Ha fatto la storia del Powerlifting e dello sport a Crema, ora Paolo Bignami va in pensione: “Un rimpianto? Mi manca un'Olimpiade”.
Atleta coi fiocchi, con titoli, tanti, in tasca e gare dappertutto, nella specialità, per così dire un po’ cremasca, grazie al pioniere, all’Ambasciatore dei pesi Paolo Bertoni (è morto troppo presto, andrebbe ricordato con maggior periodicità) Powerlifting (sollevamento pesi), ecco Paolo Bignami, sportivo praticante, diplomato Isef, istruttore, preparatore presso la sua mitica palestra Sporting Club, tra poco più di un mese, dopo aver allenato e messo in forma tantissimi cremaschi, andrà meritatamente in pensione.
Ma il centro sportivo creato da Bignami e, mandato avanti, praticamente per una vita, con la moglie Giovanna Doldi, attraverso il gruppo lodigiano BeFit, continuerà a vivere, riaprendo a settembre sempre nella storica sede di Crema, in via Alessandro Volta. Ah… questo, il curriculum, di tutto rispetto, di Bignami, ex allievo del Maestro Bertoni: atleta agonista di Alzate di Potenza dal 1976 affiliato alla Federazione F.I.P.L: 8 Titoli Italiani, classifica assoluta per categoria; nazionale nei campionati Euro-mondiali di Monaco nel 1982; detentore dal 1988 del record italiano sul totale -classifica assoluta per categoria fino a 60 Kg; detentore dal 2006 del record italiano di Squat, Panca, Stacco e Totale per categoria fino a 67,5 Kg. – classifica Master 2.
Particolare non indifferente, nonostante le numerose affermazioni, Paolo, sportivo vero e dentro, non se la tira, umile, preparato, professionale e sul pezzo, al suo Sporting Club, seguito e apprezzato ha sempre fatto il suo lavoro. Un rammarico tuttavia, pur dichiarandolo, secondo il suo stile, sottovoce, senza gridare, Bignami ce l’ha, ed è il seguente: “Mi sarebbe piaciuto partecipare a un'Olimpiade. Qualcosa si mosse negli anni Ottanta e si parlava della possibilità di gareggiare ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 1984, poi però l’opportunità sfumò e, il Powerlifting non è mai diventato disciplina olimpica, peccato”.
Ora, virtualmente, facciamo un salto indietro nel tempo…
Negli anni ’80, quando Milano (ricordate?) era da bere, il fenomeno fitness si stava diffondendo e la palestra, concepita su modello americano, era sinonimo di attività fisica da praticare con l’utilizzo di bilancieri, manubri e macchine isotoniche, metodi di allenamento prima usati solo per la preparazione di specifiche discipline sportive.
L’esperienza acquisita sul campo, portò appunto Paolo Bignami a lanciare, il mitico ‘Sporting’, nella prima sede cremasca in via Macello, per poi intraprendere, sempre supportato dalla compagna di vita e lavoro Giovanna, l’avventura in periferia, alle porte della capitale del Granducato del Tortello, creando un’autentica, sicura, forte, vera e genuina istituzione. Cosa lasciano in eredità, a chi subentrerà nella loro attività sportiva Paolo e Giovanna? “Il nostro mondo è cambiato parecchio e velocemente. Il post covid è inoltre caratterizzato da gente, munita di scheda, che si rivolge alle palestre per utilizzare le strutture, mantenendo però il proprio programma ottenuto altrove o dal web. Per carità, questa è una tendenza, ma seguire in presa diretta, consigli, nozioni e istruzioni da chi è nato, cresciuto, ha praticato e si è formato nelle palestre, beh, può tornare utile. Fa bene fare sport, praticare una disciplina sportiva. Fa benissimo mantenersi in forma, basta allenarsi nel modo corretto. Cosa faremo tra qualche giorno? Inizieremo a goderci il tempo”.
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