Il Canto Lirico Italiano diventa patrimonio Unesco, a breve l'annuncio ufficiale. I cremonesi Monteverdi e Ponchielli protagonisti indiscussi del neo eletto "Patrimonio dell'Umanità"
Era da tempo nell'aria, finalmente è giunta la notizia: il Canto Lirico Italiano sarebbe diventato Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. L’annuncio ufficiale non è ancora avvenuto e sarà dato a chiusura lavori il 9 dicembre dopo la chiusura della 18ª sessione dell’Intergovernmental Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage che si sta svolgendo nel Botswana. Alla sessione, i 24 Stati membri del Comitato esamineranno 55 candidature per l'iscrizione negli elenchi Unesco. Questo totale include 45 candidature per l'iscrizione nell'elenco rappresentativo del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, 6 candidature per l'iscrizione nell'elenco del Patrimonio Culturale Immateriale che necessita di salvaguardia urgente e 4 proposte per l'aggiunta al registro delle buone pratiche di salvaguardia.
Il lungo iter ha visto coinvolte, sotto l’egida del Ministero dei Beni Culturali, le principali realtà liriche italiane, i teatri, l’Assolirica, la Fondazione Rossini di Pesaro, l’Istituto di Studi Verdiani, il Centro Studi Pucciniani, la Fondazione Cini, l’Archivio Ricordi. Il Comitato rappresenta oltre 30.000 addetti ai lavori tra cantanti, accompagnatori, docenti, compositori, direttori d’orchestra, fonologi, musicologi, registi, scenografi, maestri di coro, maestranze. Dal "Padre del Melodramma" Claudio Monteverdi in poi sono molti i protagonisti della scena lirica ad essere legati alle terre attorno al Torrazzo. Da Amilcare Ponchielli a Francesco Cavalli, da Rosa Mariani ad Aldo Protti, passando per Giusepe Cremonini Bianchi e Mario Basiola la lirica di alto livello è sempre stata "di casa" nel cremonese. Perfino Giuseppe Verdi frequentava spesso (e volentieri) la città. Nell'agosto 2013, l'Associazione Cantori Professionisti d'Italia aveva depositato presso il MIBACT il dossier per la Candidatura UNESCO per l'opera italiana, con l'intento di iscrivere l'opera all'interno del Patrimonio dell'Umanità protetto da UNESCO.
Che il belpaese sia la patria dell'Opera Lirica è ormai scolpito nei libri di Storia. Da Guido d'Arezzo, il monaco al quale dobbiamo la notazione così come la conosciamo oggi, alla Camerata de' Bardi, il melodramma ha avuto un'evoluzione ed un ruolo importantissimo nella storia italiana e nella storia della musica mondiale. Per il meritato riconoscimento è quindi solo questione di ore, forse minuti, prima della proclamazione ufficiale. "La notizia è meravigliosa - commenta a caldo il Sovrintendente del Teatro Ponchielli Andrea Cigni - e per noi è ancora più felice perchè abbiamo una responsabilità grande: abbiamo dato i natali a colui il quale ne ha la paternità. Già avevamo gioito alla conferma della sua candidatura. Dovremmo pensare, qualora venisse ufficializzata la nomina, ad una giornata cremonese dedicata a questo evento. Speriamo che questo sia anche il viatico per valorizzare ancora di più la figura di Claudio Monteverdi nell'importante festival a lui dedicato a Cremona."
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti