Nell'amena pianura cremonese, tra cascine, campi coltivati, rogge e filari di alberi, si trova il borgo di Luignano, dove sembra che il tempo si sia fermato e che racconta di una comunità che tra Otto e Novecento è stata animata da un fervido impegno civile, e in questo contesto un ruolo di spicco è stato ricoperto dalla famiglia Ciboldi. Tale famiglia di possidenti terrieri, il cui capostipite è Giovanni Battista Ciboldi ha scritto dense pagine della storia politica, culturale, economico-sociale e anche militare, con particolare riferimento alla causa risorgimentale, cui ha contribuito l'intera comunità di Luignano, secondo una concezione della Storia come opera collettiva. La famiglia Ciboldi si contraddistingue anche per filantropia, generosità e magnanima liberalità. "Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro": quanto affermerà Albert Camus lo aveva già ben intuito il cavalier Paolo Ciboldi, allorché fece erigere, a proprie spese e su un'area di sua proprietà, un Asilo infantile ricco e moderno, a ricordo del figlio Innocentino deceduto in giovane età. Iniziata il 15 giugno 1914, l'opera venne inaugurata ufficialmente il 18 ottobre 1915. Il dolore per la morte del figlio aveva dato vita ad un luogo di gioia per i bambini di Luignano: quella dialettica morte-vita, buio-luce, quel nascere dell'erba sopra le fosse che ben esprime il Gelsomino notturno pascoliano. "Dalle dogliose lacrime del padre Cav. Paolo Ciboldi, della madre, delle sorelle per te versate ebbe principio nel sereno asilo la gioia secura dei bimbi. La pace tranquilla d'infinite madri. Sia grazie a te Innocentino Ciboldi. Dalla povera fine della tua vita breve sorse il più bel fiore la pietà": così recita l'iscrizione posta all'ingresso dell'Asilo. L'opera intelligente e zelante del Commendatore di San Silvestro Papa, Cavaliere Ufficiale della Corona d'Italia, con la sua autentica creazione, affidata alla maestria dell'architetto Ulisse Stacchini - una delle figure originali del gusto liberty floreale, lo stesso che concepì il disegno della stazione centrale di Milano - aveva davvero fatto un regalo per il futuro alla comunità di Luignano. L'interno, sontuoso, pieno di luce e costruito con eccellente razionalità, doveva essere spettacolare. L'asilo arrivò ad ospitare fino ad un'ottantina di bambini, con la guida dapprima delle maestre del Comune, poi delle Suore Adoratrici di Rivolta d'Adda, fino al 1963. A testimonianza di tutto questo oggi rimane solo uno stabile che, seppur fatiscente e in stato di degrado, ancora promana qualcosa del suo antico splendore. L'opera benefica di Paolo Ciboldi non si fermò, tuttavia, all'Asilo Infantile: munifico fu il suo contributo per l'innalzamento della torre campanaria da 28 a 40 metri, nel 1928. Ma, particolarmente degna di nota fu la sua ultima impresa, ovvero la costruzione della nuova Chiesa parrocchiale (1931-1933), fortemente desiderata dal parroco don Giovanni Maglia, su disegno dell'architetto Tancredi Venturini, che espleta perfettamente i dettami dello stesso don Maglia, in virtù di uno stile gotico. Passeggiando per le vie del borgo, si rimane stupiti dalle croci murate in quattro punti del paese, quali ricordi delle missioni popolari, ossia le predicazioni al popolo, degli anni 1926, 1931, 1936 e 1945. A corollario di questo locus amoenus vi è poi l'Eremo, istituito ufficialmente nel 2021 nella Chiesa di Luignano. Nella frenetica vita della nostra attuale società liquida, l'Eremo potrebbe essere un invito a ritrovarsi con se stessi in un'armonica fusione con la Natura, avvolti da un Silenzio parlante all'animo. Eremo e Asilo infantile: una mirabile sintesi di natura, spiritualità e cultura. Recuperare il passato, custodirne la memoria, farlo rivivere in altre forme è un dovere morale, per ognuno di noi.
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