31 maggio 2025

Il "divin" Claudio immerso nelle acque padane, al via oggi il Festival Monteverdi dalla gonzaghesca sala dei fiumi di Mantova

Si dia inizio alle danze. Finalmente l’edizione 2025  del Monteverdi Festival prende vita. Lo fa all’insegna di uno dei quattro elementi naturali: l’acqua, filo conduttore anche della vita del ‘Divin’ Claudio. La nascita sul Po, a Cremona. La permanenza sulle sponde del Mincio, a Mantova. Il placido mare del bacino di San Marco nella maturità veneziana. E la sua musica prenderà vita nel Sala dei Fiumi di Palazzo Ducale di Mantova laddove  il pittore Anselmi ha ritratto le personificazioni dei fiumi del territorio mantovano: Po, Oglio, Chiese, Mincio, Secchia. Altro dettaglio che riporta in qualche modo alla vita di Monteverdi l’immagine della volta. È rappresentato il tema mitologico di Fetonte che guidò drammaticamente il carro del Sole del padre Apollo e che si inabissò nelle acque, come vuole la tradizione, del fiume Po, allora chiamato Padus. Con grande disperazione delle ninfe che lo popolavano e che sparsero, per la sua morte, un altro fiume di lacrime. Ma anche il luogo dove, la tradizione vuole che sia stato rappresentato, per la prima volta in assoluto, l’Orfeo monteverdiano. 

A intonare le prime note saranno I Solisti e l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua sotto l’accurata direzione di Antonio Greco

Il titolo del concerto, in programma sabato 31 maggio alle ore 17 e alle ore 20 a Mantova e il giorno successivo domenica 1 giugno (ore 20), all'Auditorium Bruno Manenti (Chiesa di San Bernardino) a Crema, è intrigante: Madrigali allo Specchio.

E’ un bellissimo viaggio nell’arte madrigalesca oramai evoluta. Il cartellone monteverdiano è tra i più nobili: Mentre vaga angioletta, Altri canti di Marte e di sua schiera da i Madrigali guerrieri et amorosi, Libro ottavo, Venezia, 1638; E così a poco a poco, dal Quinto Libro de Madrigali a cinque voci, Venezia, 1605. Nonché il dolcissimo Sì dolce è ’l tormento dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze, Venezia, 1624. Un meraviglioso pezzo che sentiremo risuonare come un piacevole ritornello per tutto il corso del Festival. Due le sinfonie di Alessandro Stradella:  la sinfonia 2 in Re minore per violino, violoncello e basso continuo, dalle 6 Sinfonie a violino e basso e la sinfonia n. 5 in La minore per due violini e basso continuo, dalle 12 Sinfonie a più violini e basso continuo; nonché Piangete, occhi dolenti, madrigale a 5 voci e basso continuo. Di Biagio Marini: due composizioni vocali: Tirinto mio a 6 voci, 6 stromenti e basso continuo, da Concerti, a quattro voci 5, 6, voci, & instrumenti, Opera Settima, n. VII, Venezia, 1634 e Crudel, tu vuoi partire a 6 voci, 6 stromenti e basso continuo, da Concerti, a quattro voci 5, 6, voci, & instrumenti, Opera Settima, n. VII, Venezia, 1634. Per chiudere con un pezzo strumentale Sinfonia Quinta, da Sonate, Symphonie, Canzoni, Pass’emezzi, Baletti, Corenti, Gagliarde, & Retornelli a 1. 2. 3. 4. 5. & 6. Voci per ogni sorte d’Instrumenti, Opera Ottava, Venezia, 1629

Importanti cast vocali e strumentali. Benedetta Zanotto, Giorgia Sorichetti, soprani; Alessandro Simonato, alto; Raffaele Giordani, Angelo Testori, tenori e  Alessandro Ravasio,basso. 

Il complesso strumentale è formato da Lena Yokoyama, Rossella Borsoni, violini; Nicola Brovelli, violoncello; Carlo Sgarro, violone; Mauro Pinciaroli, tiorba; Margherita Burattini, arpa e il maestro concertatore Antonio Greco: clavicembalo.

L’esecuzione mantovana è in collaborazione con Trame Sonore | Chamber Music Festival in Mantova. L’esecuzione cremasca è in collaborazione con  l’Associazione Musicale Giovanni Bottesini, Crema.

musicologo

Roberto Fiorentini


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