9 dicembre 2021

Il dottor Sloane e l'empatia con i pazienti da operare, creata facendo sentire il suo Stradivari o il suo Guarneri

William Sloane è un arzillo californiano ultrasettantenne che forse ha sbagliato carriera anzi, probabilmente, ha fatto la carriera migliore per lui ma soprattutto per gli altri. William abita a Eagle Rock, letteralmente “La roccia dell'aquila”, un tranquillo borgo con eleganti villette basse dai colori pastello, giardini ben tenuti e le cassette delle lettere variopinte all'ingresso dei vialetti; vista così Eagle Rock racchiude alla perfezione quella visione paradisiaca dove il tempo sembra scorrere pigro e lento a differenza della frenesia tipica delle metropoli americane.

Eagle Rock vive letteralmente all'ombra di quella roccia dove, complici pioggia, vento e fenomeni naturali, su una parete sembra presentarsi il profilo di un'aquila quel profilo, però, si staglia anche verso la megalopoli di Los Angeles la quale, da quasi un secolo, ha accorpato il tranquillo borgo fagocitando buona parte di tutta l'area circostante. I cittadini di Eagle Rock faranno pur parte legalmente di quel enorme agglomerato ma non rinunciano alla loro tranquillità e alle villette con architetture e colori così diversi, tranquillità necessaria alla vita quotidiana anche se in quel piccolo borgo di 30000 abitanti circa hanno girato parti di film come Top Gun, Caccia ad Ottobre Rosso e Le Iene – Cani da rapina di Quentin Tarantino. Forse William, passeggiando per i marciapiedi sempre ben tenuti, negli anni si è soffermato ad osservare il lavoro degli attori e dei tecnici del mondo della celluloide, magari ha scambiato due chiacchiere con Tom Cruise o Sean Connery oppure, semplicemente, tirava dritto lungo la strada sapendo di avere in casa due “attori” che da secoli dominano il mondo della cultura, nei film come nella musica.

William è un chirurgo con ormai più di 50 anni di esperienza, un urologo per la precisione e ha dedicato la sua vita alla chirurgia per aiutare o salvare persone, ma non come faceva il tenente Pete "Maverick" Mitchell davanti alla cinepresa pilotando un aereo da caccia, ma nelle sale chirurgiche degli ospedali di Los Angeles. Il dottor Sloane ha sempre avuto una passione; quella dei violini, strumento che ha cominciato a suonare in tenerà età e che da sempre lo accompagna in qualsiasi luogo, reparto di chirurgia compreso.

Le scelte della vita o il talento a volte portano a separare le strade di una carriera per cui William, invece di tentare la strada come solista o concertista, ha preferito la medicina e la chirurgia dove ha trovato modo di aiutare le persone a risolvere determinati tipi di problemi. Una scelta di vita fatta di orari e scelte difficili da attuare, ma che trova soddisfazione quando un paziente riesce a risolvere un problema che, magari, lo assillava da tempo.

Per creare questa naturale empatia che serve ad entrambi i protagonisti di una sala operatoria William, da anni, si presenta al paziente prima dell'operazione suonando un violino, fatto inusuale in un reparto ospedaliero, ma che ha un effetto terapeutico su coloro i quali, su un lettino, devono affrontare un passaggio importante, passaggio che viaggia tra le dita di William così come quelle dita scorrono con precisione sulle corde dello strumento. Si diceva che il dottor Sloane ha due “attori” della storia culturale in casa, infatti da circa 30 anni l'urologo possiede due strumenti, uno Stradivari del 1714 e un Guarneri del Gesù del 1742, che suona in casa o che, a volte, porta in ospedale per far sentire ai pazienti che dovrà operare cosa significhi il suono di un violino fatto a Cremona. I pazienti alleviano la tensione e ringraziano, molti di loro non hanno mai potuto ascoltare dal vivo il suono di un violino dei maestri cremonesi, ma il fatto di spiegare loro la differenza tra un classico violino e la superba qualità di quelli cremonesi li tranquillizza o comunque crea quella empatia spesso necessaria tra chirurgo e paziente.

Ma la carriera di William non è ancora finita, da circa 15 anni sua moglie Judy, pianista e cantante, si è trovata in casa pezzi di legno dall'Europa, sgorbie, pialle e altro. Mediamente una signora avrebbe avuto da ridire più che altro perché i trucioli vanno puliti e le vernici potrebbero sporcare i pavimenti ma la signora accetta di buon grado quei colori e quegli aromi che punteggiano da secoli la città di Cremona, perché non vi è metodo migliore di conoscere qualcosa che ti affascina che sapere come viene costruita.

Il dottor Sloane segue con enorme interesse i corsi serali di liuteria perché un violino non è solo uno strumento da suonare ma, se possibile, anche da costruire possibilmente seguendo la tradizione cremonese. William non ne ha costruiti molti, giusto quei 3 o 4 in anni, partendo da una copia del suo Guarneri che, però, non ha lo stesso suono dell'originale e così deve essere. William ha vissuto una vita dedicata agli altri, sia con un bisturi in mano che, nei reparti, con quei violini che lo hanno accompagnato fin da bambino.

Marco Bragazzi


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