10 febbraio 2025

Il malore fatale che si è portato via Luca Barba in una mattina a scuola, mentre faceva ginnastica coi compagni. La città di nuovo nello sconforto per una giovane vita che se ne va troppo presto

Sembrava un lunedì mattina ordinario quando la sirena dell'ambulanza ha spezzato il silenzio delle lezioni al Torriani, ma nessuno pensava che in quel momento si stava compiendo una tragedia: sono da poco passate le 9.30 e nella palestra del Cambonino c’è la 1a C dell'indirizzo informatico; tutto succede in pochi attimi, quando all'improvviso Luca Barba, di solo 14 anni, si accascia a terra davanti agli occhi dei compagni, increduli e sbigottiti. Il professore accorre, tenta di soccorrere il ragazzo che però non riprende conoscenza. E' subito chiaro che la situazione è grave: sono attimi concitati, immediata  scatta la chiamata al 118 e in attesa dell'ambulanza si tenta col defibrillatore mentre gli altri studenti restano ammutoliti in un'attesa che sembra lunghissima.

In pochi minuti arrivano ambulanza e auto medica, le manovre di rianimazione proseguono a lungo guidate dai sanitari, ma Luca rimane a terra esanime, il suo cuore non riprende a battere anche se i medici non si danno per vinti e continuano nella disperata lotta per strappare il giovane alla morte. A nulla serve la corsa in ospedale, perchè Luca non riprende più conoscenza, il suo cuore resta fermo. Alle 13.00 la chiamata che gela il sangue a tutti e che conferma che per Luca non c'è più nulla da fare; a quel punto la tensione e l'ansia dei compagni si trasformano prima in incredulità e poi in lacrime. Sono momenti drammatici per tutti, per i compagni di classe ma anche per gli amici e per tutti gli studenti dell'istituto Torriani, dove la notizia si diffonde in un attimo; sconvolti i professori, anche la preside Simona Piperno fatica a trovare le parole per raccontare una tragedia tanto inaspettata, che ha colpito un giovanissimo che, a quanto si è potuto apprendere, non aveva mai segnalato patologie o problematiche che potessero destare preoccupazione. E poi c’è lo strazio infinito dei genitori, che accorrono alla palestra della scuola dove la madre, sconvolta, accusa un malore e viene a sua volta trasportata in ospedale.

In poco tempo la notizia esce dal Torriani e fa il giro tra gli studenti di Cremona: all'uscita di scuola sui loro cellulari inziano ad arrivare messaggi o domande "Hai sentito? E' vero che è morto un ragazzo dell'Itis?" e così la notizia fa presto il giro della città, in un tam tam social che supera ogni limite di tempo e di spazio.

Ancora una volta: era successo a novembre, con una dinamica quasi identica a quella che aveva visto il giovane studente 16enne del CrForma, Francesco Bettoni, morire a scuola davanti ai compagni. E oggi di nuovo un dramma che colpisce i giovani studenti, ancora scossi dalla morte di Elisa Marchesini lo scorso 31 gennaio, in un incidente a cui avevano assistito in molti ragazzi proprio mentre stavano andando a scuola.

Uno shock che in questo caso la dirigente scolastica Piperno si appresta ad affrontare fornendo fin da subito un sostegno psicologico agli studenti che ne avranno bisogno.

Michela Garatti


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