Il Po ancora non unisce, si crei il percorso delle "Città della Bontà"
Come cambiano i luoghi, i paesaggi, le situazioni, in tre mesi. Dalle giornate torride e splendenti di agosto, in cui Cremona era deserta e il cammino attraverso le vie della città consentiva di osservare, cogliere e vivere dettagli e sfumature che, in altri momenti, rischiano in qualche modo di sfuggire, per arrivare ora alle giornate novembrine in cui la nebbia inizia a incunearsi anche tra le vie cittadine, il freddo si infila penetrando tra le ossa ed il cielo bigio accompagna le giornate. Ciò che non cambia è il piacere di percorrere, a piedi, le vie di una città affascinante, ricca di storia, cultura, ma capace di mantenere quella dimensione legata alla campagna che la rende speciale. Per chi, come il sottoscritto, è abituato a camminare tra boschi, golene e spiaggioni del Po, concedendosi ogni tanto una puntata anche tra le vie cittadine, è sempre un piacere vivere e percorrere le vie della città. Ancora di più in una occasione importante come quella della Festa del Torrone, tornata a regalare momenti di serenità, di convivialità e ovviamente di gusto, in uno scenari che, tra luci e suggestioni, accompagna chiaramente a un Natale ormai non lontano. Non era affatto scontato; è bello e importante che sia avvenuto.
Ancora una volta, in giorni, quelli di un novembre uggioso e avanzato, le rive del Grande fiume, da una parte e dall’altra, si sono “vestite a festa”. Nel dirimpettaio Parmense, tra Sissa Trecasali, Polesine Zibello e Roccabianca, la kermesse “November Porc”, tornata a sua volta ad animare le terre fluviali; a Cremona, appunto, la Festa del Torrone. Due eventi capaci di muovere flussi turistici importanti, a beneficio del territorio, della sua economia, delle sue attività, anche quelle più piccole.
Il sottoscritto ha sempre detto, sostenuto e sarà sempre convinto del fatto che il Grande fiume unisce e non divide. Tuttavia, ancora oggi, le due sponde del Po “dialogano” e collaborano poco; come se si fosse in due realtà troppo diverse e troppo distinte. Realtà che, invece, hanno tanti legami a livello storico, culturale, musicale ed anche in tema di cultura gastrofluviale. Chissà che, volendo col tempo fare qualche passo in più, per il rilancio complessivo delle nostre terre, non si possa arrivare a iniziative che portino alla nascita, sempre più frequente, di percorsi, pacchetti turistici e culturali, scambi e progetti comuni, a beneficio delle terre del medio Po. Dando anche vita ad un mercato itinerante, della terra e dei sapori del Po, che coinvolga artigiani, commercianti e agricoltori dell’una e dell’altra riva e, perché no, in tema di dolci, dando vita ad una associazione nazionale delle “Città delle Bontà” che coinvolga e veda collaborare tutti quei centri caratterizzati da un dolce tipico, come accade per Cremona col torrone.
Eremita del Po,
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