5 febbraio 2023

Il vecchio ospedale e la chiesa costruita vicino a dove passò San Francesco. La ruota degli esposti

Da almeno 50 anni si parla di risanamento o riutilizzo del Vecchio Ospedale di Cremona.

Tale Ospedale fu abbandonato progressivamente nel 1970, quando fu costruito inaugurato l' attuale ospedale Maggiore.

La cosa curiosa è che sui documenti che narrano storia e vicende dell'Ospedale Vecchio, esso  stesso viene definito Ospitale Nuovo o Maggiore a seconda dei secoli che lo citano.

Il Vecchio Ospedale ha una forma irregolare di 2 quadrilateri uniti da un voltone (foppone ). La circonferenza si può identificare tra le attuali Viale Trento Trieste, Via Aselli, Piazza Lodi e Foppone.

E' interessante notare come prima che vi fosse l'Ospitale, ci fosse la grande Chiesa di S.Francesco.

A mio modesto parere non è un caso che la chiesa, fondata nel 1280, sorgesse in linea d' aria a 300 metri dal Borgo di S.Guglielmo che esisteva certamente fuori le mura tra il 1200 e il 1400 e che si trovava in zona Via Antica Porta Tintoria.

La toponomastica non tradisce e ci dà una Porta di S.Guglielmo con annesso bastione omonimo, solo in seguito la Porta cambiò nome in favore del fatto che il Borgo S.Guglielmo era abitato dai Tintori e che tra il 1200 ed il 1300, gli stessi si trasferirono in città riversandosi appunto entro sicure mura vicine, andando a creare l'antico borgo dei Tintori attorno alla attuale Via Aselli e Largo Paolo Sarpi.

Era qui infatti che il corso della Cremonella, arrivando dal Boschetto (Fregalino ) e, prima che fosse annesso al Naviglio Civico, penetrava in città, sotto le mura, andando a confermare la lavorazione dei tintori che necessitavano di notevoli quantità di acqua per tingere pelli e stoffe.

Ma perchè lo strano collegamento tra le ubicazioni del Borgo extra mura di S.Guglielmo e la chiesa dedicata a Francesco d'Assisi?

La risposta potrebbe essere dovuta al fatto che 60 anni prima della fondazione della chiesa (quindi nel 1220) lo stesso Francesco passò da Cremona e fu ospitato proprio al Borgo di S.Guglielmo tra i tintori.

Che questa sia una leggenda o meno, non è dato sapere, ma nelle cronache del 1200 cremonese si citano Francesco d' ssisi e Domenico da Guzman a Cremona nel 1220. Poichè Domenico morirà a Bologna nel 1221 e Francesco nel 1226 è probabile abbiano attraversato il territorio Cremonese tornando dalla Francia .

Il Borgo, con attigua chiesa Domenicana di S. Guglielmo, fu distrutto nel 1420 dalla furia del tiranno Cabrino Fondulo che, per difendersi dall'assedio del Carmagnola, lo fece abbattere .

Nel 1400 le mura sono certamente consolidate attorno alla città e il borgo si trova quindi già in disuso a causa dei saccheggi di soldataglie di passaggio.

Si pensi che era accaduta la stessa sorte ai conventi del Buscheti (Boschetto) che erano esattamente in linea d'aria spostati però di 500 m.

Immaginiamo quella zona di Cremona priva di attuali linee ferroviarie di attraversamento e di cimitero moderno.

La quota del Boschetto è più alta di circa 6 metri rispetto a Cremona , le soldataglie di passaggio dominavano la vallata verso le mura del Vecchio Passeggio e i conventi e i borghi extra mura erano perennemente predati.

Non è infatti un caso se le monache del Boschetto chiedano un luogo Pio in città e che sarà assegnato in Contrada Cannone, ora Via Bissolati.

E' quindi plausibile che i francescani abbiano eretto la Basilica nel 1280 , conoscendo i luoghi dove, soli 60 anni prima era passato il loro fondatore spirituale.

I francescani erano già ospiti cittadini nel 1260 “ fuori di Porta S.Luca “, quindi probabilmente a Borgo S.Guglielmo, esattamente ove fu ospitato Francesco.

La chiesa di S.Francesco viene quindi costruita nel luogo più sicuro ma accanto a quello ove Francesco sosta a Cremona.

Viene consolidata nei secoli successivi e raggiunge la massima estensione nel 1500 con annesso un grande Monastero e Viridarium. Nel 1700 diviene Ospedale e trasformata in corsie a più piani.

L'ex monastero è attualmente la Scuola Campi e la sede della associazione Latinoamericana di Via Gioconda.

L'ospedale aveva vari reparti ed un grande Giardino ( il vecchio Passeggio che si estendeva sulle mura a nord della città ).

La zona più meridionale dell'ospedale, quella più vicina al centro cittadino, era anche sede del Locus infantium Expositorum ove si abbandonavano gli esposti alla ruota, i neonati indesiderati o abbandonati.

L'ubicazione della ruota, il luogo dell' abbandono tramite una bussola girevole in legno che permetteva di esporre il neonato senza essere visti dall'interno del locale che li riceveva, era in Via delle Colonnette.

Attualmente si tratta di un vicolo stretto ed in ombra tra Via Aselli e Piazza Lodi. Proprio in questa via si stanno concentrando gli sforzi del Comune per collegare Piazza Lodi con la vecchia Piazza dell' ospedale, ora Piazza Giovanni XXIII.

Esiste infatti un portone con una non praticata via detta Stretta del Vecchio Ospedale che giunge ad un secondo Portone della Piazza del Vino (vecchio toponimo di Piazza Giovanni XXIII ).

Tale via nel 1500 era chiamata Contrada Cocogna ma fu poi annessa ad Ospedale e il suo nome passo alla Via Gallarati.

La Contrada Cocogna giungeva davanti ad ospedale tramite un secondo vicolo detto nel 1700 Stretta Corta. 

E' auspicabile che tale via venga aperta al traffico, per dare una nuova visione di un angolo della città sconosciuto agli occhi dei tanti cremonesi.

 

Maurizio Mollica


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commenti


Federico Centenari

5 febbraio 2023 13:20

Sulla cosiddetta ruota degli esposti a Cremona consiglio la lettura di un interessante saggio scritto alcuni anni fa dal compianto dottor Massimo Parlato.

ennio

5 febbraio 2023 16:53

penso che non di circonferenza si tratti bensì di perimetro.