1 novembre 2022

In fila per salire gli oltre 500 gradini, il Torrazzo è il monumento più amato dai turisti che affollano Cremona. Perché non candidarlo a patrimonio Unesco?

Una serie di giornate così i pubblici esercenti se le sognavano da tempo. Tanti turisti, affollati bar e ristoranti, gente ovunque sia italiani che stranieri. L'estate prolungata al lungo ponte dei Santi ha portato in città una folla incredibile di turisti che hanno riempito tavolini interni e plateatici, tant'è che alcuni ristoratori hanno dovuto procedere a fare i turni per poter servire tutti quelli che hanno prenotato. Tanti stranieri (inglesi, francesi, spagnoli, belgi e olandesi) ma tantissimi italiani provenienti da ogni parte del Paese anche se molti dal Piemonte, dal Veneto e dall'Emilia. Quattro giorni indimenticabili favoriti dal bel tempo. In piazza del Comune l'Ufficio Turistico è stato preso d'assalto, così i plateatici del caffè sulla piazza. Parecchi turisti anche nei musei, a palazzo comunale, in Cattedrale e nelle altre chiese cittadine. Nelle pasticcerie del centro grande richiesta per il torrone (è di buon auspicio per la Festa del dolce cremonese in arrivo) e per i peccati di gola che la nostra città offre, ricercati ed apprezzati anche i fasulin cun le cudeghe o i tortelli di zucca. 

A far da richiamo ancora una volta i violini ma il più richiesto dai turisti, specialmente da gruppi e famiglie italiane, è stato ancora una volta il Torrazzo con la fila di persone che voleva provare l'emozione della salita ai 500 gradini e la vista impagabile che da lassù spazia fin nel piacentino, nel bresciano e nel parmense e la bella giornata permetteva anche di seguire le anse del Po o il colore rosso dei tetti di Cremona tanto cari a Corrado Stajano.  D'altra parte la nostra torre è un unicum al mondo. La nostra torre non è solo la struttura medievale in mattoni più alta d’Europa, e dunque del mondo, ma rappresenta un tipo architettonico nuovo per la Lombardia e per l’Italia, annunciante quella che Angiola Maria Romanini definisce "una seconda età nella storia del gotico lombardo", caratterizzata da un intenso pittoricismo di natura spettacolare, che trova nella torre-guglia con pianta d'ampiezza digradante verso l'alto una delle forme espressive più tipiche. Il Torrazzo non ha eguali:  perché non richiedere per questa torre ricca di storia e di significati che superano i confini nazionali un riconoscimento Unesco che ne certifichi l’appartenenza a tutta l'umanità? Un'idea da percorrere anche perchè battere la concorrenza delle aòtre città italiane che attendono riconoscimenti  non è poi così complicato: Bologna ha candidato i propri portici a patrimonio mondiale dell’Unesco , il Veneto il Monte Grappa, il Friuli Venezia Giulia Colle Friulano, il Parco della Majella, il parco dell’Aspromonte, i nuraghi sardi, e la via Francigena a Piacenza.

Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri (FotoStudioB12)


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commenti


Jeppetto

1 novembre 2022 19:11

Richiesta approvata! 👏​😁​

michele de crecchio

1 novembre 2022 22:39

Condivido pienamente, rimpiangendo i tempi nei quali, non solo salivo agevolmente i suoi scalini, ma, accompagnando quella gradevolissima persona che era mons. Franco Voltini, ebbi anche il privilegio di poter salire, grazie ai ponteggi allora predisposti per lavori di restauro, fino all'altezza della "palla dorata" che, simulando straordinarie proprietà di equilibrio, adorna la punta della più alta delle torri costruite dall'umanità prima della rivoluzione industriale!