28 aprile 2023

Jader Bignamini al Ponchielli incontra i giovani studenti musicisti: “Da piccolo dirigevo lo stereo con la bacchetta del ristorante cinese. Con la passione si arriva ovunque”

Mattinata diversa quella passata dagli studenti dell’Istituto Stradivari e del Conservatorio Monteverdi. In occasione degli StradivarIncontri organizzati dall'Istituto omonimo diretto da Daniele Carlo Pitturelli, al Teatro Ponchielli di Cremona i ragazzi hanno incontrato il direttore d’orchestra Jader Bignamini, cremonese (lui direbbe “cremasco”) di nascita ed ora americano adottivo. Bignamini è infatti alla guida dal 2020 della Detroit Symphony Orchestra, istituzione musicale statunitense. “L’incontro doveva inizialmente essere soltanto un’intervista - spiega Simone Porcellini - ma lui ha rilanciato e quindi eccoci qui”.

L’incontro è infatti iniziato con una prova d’orchestra nella quale il direttore d’orchestra ha guidato la compagine Stradivari-Monteverdi affrontando le prime pagine del primo e del secondo movimento della Sinfonia n.3 “Eroica” di Beethoven

State tranquilli, questa prima fase è un po’ animalesca, ci si annusa - ha esordito ironico Bignamini - serve a conoscersi. Ora io capisco dove aiutarvi e voi capite cosa ho in mente per questo movimento”.

Ed ecco il gruppo lavorare insieme per un’ora e mezza dedicando le proprie forze a limare passaggi, intonazione, articolazioni, idee ed intenzioni musicali. 

È poi stato il tempo delle domande, letteralmente piovute dagli studenti molto interessati al musicista. La sala si è trovata a disquisire di studio, di passione, degli ingredienti necessari per diventare un grande direttore d’orchestra.

Dirigevo lo stereo in camera con le bacchette del ristorante cinese. Mia mamma passava dalla porta e vedendomi mi prendeva per matto. A 19 anni ho iniziato a dirigere la banda, poi ho vinto audizione da clarinettista all’orchestra Verdi di Milano e lì ebbi la mia occasione. Divenni direttore assistente. Suonavo ma davo una mano anche a dirigere, era molto faticoso anche coi colleghi. Oggi però guardo indietro e non ho rimpianti.”

Un pensiero anche alla propria vita ed al proprio percorso: “Nella vita ho avuto un sacco di momenti no, ed ogni volta si deve aggiustare il tiro. Tutte le persone celebri che conoscete hanno avuto momenti no. Ho la fortuna di avere una famiglia molto unita, abbiamo un bellissimo rapporto, ed è sicuramente stata una buona ancora di salvataggio, è la mia isola di pace. La forza di superare i momenti negativi è trovare un luogo ideale in cui essere in pace con se stessi. In casa non sono un direttore d’orchestra, sono solo Jader.

Non sono mancati anche gli spazi per una riflessione sulle orchestre italiane e quelle americane. “Negli Stati Uniti le orchestre sono tutte private, eccezion fatta per la National Symphony che riceve, essendo a Washington, una parte di sovvenzioni dallo stato. Questo significa che ogni orchestra sta in piedi grazie ai privati, agli sponsor. Il mio ruolo non è solo quello di dirigere. Devo spesso parlare in pubblico, stringere mani, sorridere molto, andare a cena con gli sponsor. In America se un bilancio si chiude in rosso l’orchestra chiude. L’obiettivo quotidiano dello staff è quindi fare in modo di andare almeno in pareggio.”

Si vede che le orchestre sono private - gli fa eco Roberto Lana, docente di lettere dell’Istituto Stradivari - hai perfino le scarpe brandizzate!”. In effetti Bignamini ha sfoggiato un bellissimo paio di snikers bianche col logo della Detroit Symphony Orchestra. “Sul merchandising non vi batte nessuno” lo incalza Porcellini. 

Tante sono le domande ricevute e risposte dal maestro Bignamini che ha saputo dare, con l’umanità di chi parla della propria carriera di successo con la stessa semplicità della ricetta della pasta al sugo, ispirazione alle giovani generazioni.

Soddisfatto anche il Sovrintendente del Teatro Ponchielli Andrea Cigni che al termine dell’incontro ha ricevuto feedback dai ragazzi in sala: “Un ragazzo mi ha detto che dopo questa mattinata vuole ricominciare a suonare. Aveva interrotto gli studi.”

Talvolta è proprio così, con la passione che traspare in figure come quella di Jader Bignamini, che i musicisti di domani trovano la forza di scalfire la negatività e la mancanza di meritocrazia del mondo odierno e trovano le forze per divenire grandi professionisti. 


foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12

Loris Braga


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