L'ex Istituto Cremonese di Maderno, uno spreco di soldi senza fine. Dopo 8 anni ancora vuoto, perché non trovare un nuovo accordo?
Per salvare l’ex Istituto Cremonese sul lungo lago di Maderno servirebbe un nuovo tavolo di confronto, non una nuova asta al ribasso che ne faciliti la vendita al quinto tentativo nel giro di pochi anni. Eppure sembra che si vada proprio in questa direzione: la Regione Lombardia, uno dei tre enti coinvolti nella partita, è stata infatti incaricata di redigere una nuova stima dell’immobile, la terza, che, con ogni probabilità, comporterà un ulteriore deprezzamento del complesso che da circa 16 milioni di euro è già arrivato a poco più di 8. Restituiti all’Istituto Ospedaliero di Sospiro i soldi investiti a suo tempo nella ristrutturazione, cinque milioni di euro, si concluderebbe in questo modo una delle operazioni più fallimentari degli ultimi anni.
Per questo, ad oltre vent'anni di distanza della firma della convenzione del 1999 con IOS, che accettava in comodato d’uso la struttura per 99 anni, salvo poi ritirarsi dopo nemmeno 15, ci vorrebbe a questo punto un rilancio del complesso immobiliare, con un nuovo accordo tra i tre enti coinvolti nella partita: Provincia di Cremona, l’ATS di Cremona e Regione Lombardia, coinvolgendo l’amministrazione comunale di Toscolano Maderno e Fondazione Sospiro, beneficiaria di una eventuale vendita. Un nuovo progetto sarebbe l’unico modo per evitare la rovina dell’ex Hotel Bristol, già divenuto Ex Cremonese, come invece è avvenuto nel caso dell’altra eredità del Consorzio Antitubercolare a Borno.
Quanto al futuro dell’immobile, il Piano di governo del territorio di Toscolano Maderno non preclude alcuna strada. Una variante urbanistica approvata nel 2010, proprio per rendere appetibile l’edificio ad eventuali investitori, ha ridotto l’area a destinazione alberghiera introducendo 2mila mq di nuove superfici residenziali (15-20 appartamenti), edificabili nel parco. La variante ha inoltre aperto la porta ad una eventuale destinazione di tipo sanitario, in aggiunta a quella alberghiera, così da poter ospitare nell’immobile, come richiesto dalla Provincia di Cremona, un centro benessere o una piccola clinica. Tra dicembre 2019 e luglio 2020 vi sono stati sei incontri con i rappresentanti di Fondazione Sospiro e Regione Lombardia per stabilire in accordo tra tutte le parti le opportune strategie di vendita; e a fine luglio 2020 si è stabilito che Regione Lombardia si incaricherà di acquisire agli atti una nuova stima che sia per quanto possibile più fedele e congrua all'attuale stato di fatto della struttura e del mercato. Nel frattempo è stata richiesta al Comune di Toscolano Maderno l'integrazione della destinazione d'uso al fine di rendere ancora più appetibile il bene. Nel rispetto delle finalità espresse al momento della donazione l’Istituto di Sospiro si era occupato della ristrutturazione dell’immobile (spesa prevista intorno a nove miliardi delle vecchie lire) e della riconversione per residenza di villeggiatura per anziani e disabili, riportando così la struttura alla sua originaria funzione sociale e garantendo speciali facilitazioni ai residenti della Provincia di Cremona. I lavori sono iniziati nel 2002 e terminati nel 2006. Alla fine del 2013 però lo stabile risultava già vuoto. Eppure, con i fondi destinati alla sanità del Recovery, alla luce dell’emergenza covid non ancora finita, forse un suo riutilizzo per la comunità sarebbe ora possibile. Senza per forza dover ricorrere ad una vendita al ribasso.
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commenti
Ferruccio Rizzi
23 novembre 2021 11:59
La furia iconoclasta nei confronti dei beni pubblici continua imperterrita, non si comprende perchè questo immobile (recentemente ristrutturato) non possa inserirsi nei progetti di strutture territoriali che la R. Lombardia ha tanto sbandierato sotto la spinta della pandemia. Per quale ragione inconfessabile deve essere svenduta a privati e non invece goduta dai cittadini? E' così difficile, da parte della politica locale, avere un orizzonte un poco più alto?