L'inceneritore di Cremona è obsoleto e le promesse di chiusura non sono state mantenute: il caso approda sul tavolo della Regione
La Regione faccia tutto ciò che è necessario per chiudere l'inceneritore di Cremona, uno degli impianti più vecchi e meno efficienti in Lombardia. Questa, in estrema sintesi, la richiesta contenuta nella mozione presentata oggi in Consiglio Regionale dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Roberto Cenci, Marco Degli Angeli, Massimo De Rosa, Raffaele Erba.
L'oggetto della mozione è chiaro: “Dismissione degli impianti di termovalorizzazione vetusti e poco efficienti, per una più efficace e razionale gestione dell’incenerimento dei rifiuti in Lombardia”. L'impianto di termovalorizzazione di Cremona, oggetto di chiusura in base alla promessa elettorale (mai mantenuta) del sindaco Galimberti, è citato espressamente dai consiglieri regionali, che partono da una premessa: “In Lombardia sono presenti 13 impianti di termovalorizzazione con una capacità di incenerimento nettamente superiore al fabbisogno regionale. Anche nel Programma regionale di gestione rifiuti è evidenziata la non necessità di ampliamento del parco termovalorizzatori, in linea con una costante diminuzione della produzione di rifiuto indifferenziato”.
Ebbene, annotano i consiglieri, “fra gli impianti di termovalorizzazione lombardi, alcuni risultano essere moderni ed efficienti, contribuendo alla buona gestione dei rifiuti a livello regionale”, mentre “altri impianti risultano essere ormai obsoleti e poco efficienti, tra i quali spiccano sicuramente quelli di Busto Arsizio (Neutalia, ex Accam) e di Cremona (Linea Group Holding)”.
Ricordano poi i consiglieri pentastellati: “In considerazione della grande quantità di rifiuti prodotta in Lombardia (data dall’elevata popolazione residente), considerando anche che è la Regione più compromessa sotto il profilo della salute ambientale, con Cremona capofila (prima città più inquinata del Paese e seconda in Europa), dovrebbe essere portata avanti una gestione ottimale e più efficace del sistema di incenerimento / termovalorizzazione dei rifiuti”. Inoltre, “gli impianti più vecchi presentano un maggior impatto dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, soprattutto in relazione all’effetto accumulo delle ricadute al suolo. Anche per questo motivo, gli inceneritori vetusti dovrebbero essere avviati a dismissione e bonifica”.
Più avanti i consiglieri ricordano che “Per quanto concerne l’impianto di Cremona, stando a quanto è possibile leggere sul sito del Comune: “la chiusura dell’inceneritore è prevista entro il 31 dicembre 2024 con avvio dei rifiuti al bacino regionale [...] È questa la prospettiva che emerge dal tavolo regionale per il decommissioning, istituito con delibera regionale del 13 marzo 2014 tra Regione, Provincia, Comune, Arpa Lombardia e ASL per una valutazione tecnica del ruolo dell’impianto di incenerimento di Cremona, nella complessiva gestione dei rifiuti urbani a scala comunale, provinciale e regionale e una valutazione delle possibili alternative all’esercizio dell’impianto stesso”.
LE RICHIESTE - La mozione impegna dunque “il Presidente della Giunta, la Giunta Regionale e gli Assessori competenti, a porre in essere tutte le azioni necessarie per, predisporre, in attuazione delle previsioni poste in essere dalla precedente Giunta e nell’ambito della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti, un piano, comprensivo di cronoprogramma, per la progressiva dismissione degli impianti di incenerimento lombardi più vecchi e meno efficienti, come quello di Cremona e Busto Arsizio”.
L'atto impegna poi la giunta ad “avviare tavoli di confronto fra le parti interessate, al fine di programmare la chiusura degli impianti in questione, nonché la bonifica dei siti interessati, affiancando e coadiuvando gli attuali proprietari e gestori degli inceneritori” e a “favorire la transizione verso un’economia circolare, con la diminuzione dei rifiuti prodotti, una raccolta differenziata sempre più efficace, nonché attraverso lo sviluppo e la promozione di soluzioni innovative di recupero di materia ed energia dai rifiuti”.
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