L’Orchestra Stradivari & Monteverdi porta sul palco del Ponchielli l’alta qualità della formazione accademica di Cremona
Conservatorio Monteverdi e Liceo Stradivari in grande spolvero al Teatro Ponchielli. A fare gli onori di casa i due dirigenti Anne Colette Ricciardi e Daniele Pitturelli. “Oggi osiamo un pochino - esordisce Ricciardi - Possiamo osare proprio perché abbiamo il sostegno di tutti ed è una gioia vederli suonare assieme.”
Anche Pitturelli commenta: “C’è bisogno di ispirazione e penso che la bellezza di questa serata sia di ispirazione a tutti”. Ecco che nonostante la “concorrenza” di Raphael Gualazzi al Museo del Violino, il teatro si è riempito fino al terzo ordine.
Grande concentrazione per i giovani esecutori, coadiuvati da insegnanti e da alcuni aggiunti negli strumenti a fiato. Sul podio il maestro Francesco Fiore, docente di Viola al Conservatorio Monteverdi. Il concerto ha avuto inizio sulle note della Sinfonia n.1 di Wolfgang Amadeus Mozart, opera che il genio di Salisburgo compose all’età di soli 8 anni durante un viaggio londinese. Non si trattava di un viaggio qualsiasi. All’epoca era in voga, fra le famiglie aristocratiche, intraprendere il cosiddetto Grand Tour ovvero un lungo viaggio che attraversava l’Europa e di norma terminava in Italia. Come nel turismo moderno, che ovviamente trae origine da esso, il Grand Tour aveva lo scopo di acculturarsi ed apprendere visitando luoghi di interesse storico, architettonico ed incontrando depositari dell’arte e del sapere. L’orchestra ha trovato in un suono nitido e ben connotato il proprio stile esecutivo ed il maestro Fiore ha imposto tempi comodi senza però annoiare. Pur essendo questo brano quasi privo di insidie è stato proposto con gusto ed una proporzione tra archi e fiati uniforme lievemente tradita, forse, da qualche eccesso di volume negli ottoni. L’Eroica, sinfonia n.3 di Ludwig van Beethoven, non ha bisogno di presentazioni. Dalla dedica iniziale a Napoleone Bonaparte, poi mutata in quella al principe Joseph Franz Maximilian von Lobkowitz, ogni sua peculiarità è nota a tutti. La composizione è per tutti gli studiosi considerata un caposaldo della letteratura orchestrale, soprattutto perché è individuata dai teorici più autorevoli come il punto di transizione dal Classicismo al Romanticismo. Tutta la sua modernità è stata ben riproposta dalla compagine che ha reso anche le pagine meno movimentate con interesse per le minuzie riuscendo a far percepire il duro lavoro dei ragazzi anche sulle singole cellule musicali. L’Orchestra Stradivari & Monteverdi ha portato sul palco del massimo teatro cittadino una prestazione maiuscola dimostrando l’elevato grado di preparazione dei nostri studenti. Come la scrittrice J.K. Rowling fa dire al preside della scuola di Magia di Hogwarts Albus Silente “«Ah, la musica» disse asciugandosi gli occhi. «Una magia che supera tutte quelle che noi facciamo qui!»“. Ed è proprio così, fare musica è un’esperienza sublime, farla insieme è sempre magico. E noi ci auguriamo di poter godere più spesso di queste magie.
foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12
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