La Forgia, vicepresidente Federmeccanica e la svolta green nell’Automotive: “Il sistema Paese è distratto, la transizione ecologica lascerà morti e feriti”
Già, con l’addio al motore endotermico, l’indotto dell’automotive deve affrontare, inevitabilmente, la transizione ecologica. E, mentre il tempo scorre e i grandi merchi tentennano sull’elettrico, mah … certamente si salverà chi saprà innovare. Il settimanale L’Espresso, al futuro dell’industria automobilistica ha dedicato un ampio, dettagliato reportage. Ma non bisogna perdere ulteriore tempo, perché l’Italia rischia di rimanere in panne in questo, delicato e fondamentale frangente, col 2035: l’anno dello stop al motore tradizionale deciso da Bruxelles, ormai nel mirino.
Corrado La Forgia, direttore generale della VHIT di Offanengo (realtà aziendale dinamica e frizzante del settore Automotive) vicepresidente di Federmeccanica, con delega alla Transizione tecnologica ed ecologica avverte: “Il nostro paese farà come sempre ha fatto e seguirà la legge di Darwin. Le aziende dotate di innovazione e ancorate ai grandi marchi supereranno la tempesta. Si salverà l’Italia a prescindere, quella che galleggia sulle acque stagne di un sistema Paese troppo distratto per accorgersi che questa transizione lascerà sul campo morti e feriti”.
In Spagna si punta sulla produzione di batteria, in Germania si pensa a modernizzare le linee produttive e guida autonoma. Che si fa nel Belpaese?
La Forgia con L’Espresso è stato chiaro: “In Italia siamo all’anno zero: non riusciamo a definire una politica industriale. Ci sono incentivi, ma nulla che si possa paragonare a quanto fatto negli altri paesi in termini di sviluppo strategico. Non abbiamo più rimorchiatori tecnologici, cioè colossi industriali che sviluppano auto come ne ha la Germania con VW, Bmw, Mercedes, Porsche. Stellantisi non è più neanche italiana. Senza un grande protagonista nazionale, l’industria nostrana fatica a comprendere quale sia il proprio unicum”.
I sindacati e Federmeccanica hanno intanto chiesto al Governo di avviare un tavolo per definire una strategia nazionale. Ma per ora il dialogo neppure è partito.
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