La grande musica di maestri e allievi dell'Accademia Stauffer a sottolineare una giornata nel segno di Cremona
Qualche giorno fa, durante l’intervista in occasione dell’ottantesimo compleanno del marito Salvatore Accardo, Laura Gorna ci disse che “ora la Stauffer ha una sede degna del proprio contenuto”. L’abito fa il monaco? Beh, generalmente saremmo portati a rispondere negativamente, anche in virtù degli insegnamenti ricevuti da piccoli. In questo caso però, insistendo sulla metafora, sono anni che vediamo un meraviglioso proverbiale monaco pur senza badare all’abito. Ed allora ben venga il vestito della festa. Con questo spirito l’inaugurazione dello Stauffer Center for Strings ci fa pensare al degno biglietto da visita per una così prestigiosa istituzione che tanto ha fatto per la musica internazionale fino ad oggi.
Degni padroni di casa il neonominato Direttore Generale Paolo Petrocelli ed il Presidente Alessandro Tantardini, che hanno introdotto l’ambizioso progetto ed accolto i numerosi ospiti in questa sede mozzafiato.
Immancabile l’intervento degli storici docenti dell’Accademia: Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Franco Petracchi unitamente alla nuova generazione ex allievi ora solisti già affermati quali la violinista Francesca Dego ed il violista Daniel Palmizio.
Attesi i momenti musicali dove le diverse generazioni di allievi si sono fuse nell’esecuzione dell’ “Allegro moderato ma con fuoco” tratto dal primo movimento dell’Ottetto in Mi bemolle maggiore op.20 di Felix Mendelssohn Bartholdy. Significativa la scelta di questo brano come primissima composizione ad essere eseguita nella nuova sede dello Stauffer Center for Strings, composta da Felix Mendelssohn a soli sedici anni, è l’emblema della valorizzazione del talento giovanile, “mission” della Fondazione Stauffer e dei propri docenti fin dalla sua creazione. Alla ribalta un doppio quartetto formato da “figli” dell’Accademia: il Quartetto di Cremona ed il Quartetto Eos. La presenza del Ministro Franceschini ha certamente aggiunto energia a questa esecuzione di livello. Fluido e vivace, il tempo di allegro è scorso con estrema precisione tecnica sotto le sapienti mani dei musicisti, catturando magneticamente l’attenzione dei presenti.
Orchestra d’archi al completo, invece, quella che ha presentato il celebre Concerto Brandeburghese BWV 1048 che ha visto Salvatore Accardo nel ruolo di Primo Violino e di Concertatore. Emozione palpabile, già nelle stesse parole di Accardo nell’accurato e commosso ricordo del collega Rocco Filippini, compianto collega e storico docente dell’Accademia fin dalla sua fondazione. Numerosi gli interventi delle autorità, degli artefici di questo meraviglioso progetto, dei partner internazionali musicali e tecnologici. La presenza del Ministro Franceschini ha suggellato questa inaugurazione con parole di stima verso il lavoro fatto finora per la Cultura, promettendo di invitare tutti, nei suoi prossimi appuntamenti da Ministro, a “copiare il modello Stauffer”. Intervento non senza strascichi quello del titolare del dicastero culturale, che ha descritto questo progetto come “orgogliosamente portato a termine senza neppure un euro di denaro pubblico”, frase che ha destato cenni di dissenso tra i presenti e giudicata da alcuni inopportuna. “Poteva risparmiarsela, visto il periodo che sta attraversando la Cultura in Italia” afferma un’ospite al proprio vicino. Sicuramente l’eccellenza della proposta didattica Stauffer è, per come viene somministrata, un unicum nel pianeta. I corsi, infatti, sono interamente gratuiti per gli allievi, e quindi permette anche ai talentuosi meno abbienti di godere di una formazione di elevata qualità. Tantissime le partnership con le più importanti università del mondo, dalla Royal College of Music di Londra alla Sorbonne, dalla School of Music di Yale all’università di Oxford.
Il sindaco Galimberti, come ama fare nei suoi interventi, ha riunito le qualità di questo progetto sotto una parola sola: Cremona. Ed è da Cremona che questa “Finestra sul mondo” partirà con tutta la forza delle proprie radici, e con tutta l’energia visionaria che ancora oggi come cinquant’anni fa mette in atto con tutte le proprie consistenti forze una strategia futuristica alla quale, scommettiamo, il futuro darà ragione.
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