20 ottobre 2022

La strage delle medaglie d'oro del Comune. Rebecchi attende inutilmente da tre anni, idem Guzzetti. Angela Cauzzi ha rifiutato sdegnata e adesso il "no grazie" di Bosio

Onorificenze, medaglie d'oro, riconoscimenti al merito. Ultimamente il Comune non ne azzecca una. Il dottor Renzo Rebecchi (presidente della Provincia, segretario comunale, presidente della Fondaizone comunitaria e tanto altro) aspetta da tre anni la medaglia già deliberata (qualcuno non avrebbe gradito la solidarietà espressa ad Angela Cauzzi nella vicenda dell'allontanamento dal teatro), stessa attesa per Giuseppe Guzzetti già presidente della Fondazione Cariplo (c'è che avrebbe sollevato perplessità per la sua provenienza politica dalle fila della Dc) e poi il "no grazie" di Angela Cauzzi dopo la sua assoluzione "perchè il fatto non sussiste" e l'offerta tardiva di una benemerenza dal consiglio comunale.“ Non credo che una vittima, quale è stata ed è la mia posizione rispetto alle iniziative assunte contro di me, possa accettare “rose” o “benemerenze” da coloro che agiscono nel torbido, incapaci di assumersi le responsabilità morali dei loro comportamenti”, fu lo schiaffo di Angela Cauzzi che aggiunse "non apprezzo chi è stato artefice o connivente nel causare i danni alla mia persona ed ora – a parole – manifesta un plauso che è solo apparenza, arrivando anche a proclamare una “coerenza” che evidentemente non appartiene a chi la invoca”. 

E l'ultima è quella del dottor Giancarlo Bosio. Sarebbe stata meritatissima e un segnale di gratitudine da parte della città per un medico che, specialmente nel periodo della pandemia, ha dato tutto sè stesso tra le mura del suo reparto anche se ormai in età pensionabile, lavorando giorno e notte contro il Covid che si è portato via tanta gente. Lo abbiamo visto al lavoro durante l'emergenza, il dottor Bosio è stato un esempio per tutti, medici, infermieri, pazienti, parenti e noi giornalisti. Ma la politica si è messa di mezzo rovinando tutto ancora una volta, alzando barricate e scuse, polemiche e azzardi, soluzioni alternative o in grado di bilanciare politicamente una scelta giusta. Insomma un disastro che umilia il Consiglio comunale e la città intera.

"Il conferimento di una medaglia deve essere, a mio avviso, occasione di gioia e soddisfazione per chi la assegna e per chi la riceve, non un trofeo da mostrare ad ogni costo e se viene data con polemiche e senza serenità manca il suo scopo - ha scritto Giancarlo Bosio  al quotidiano La Provincia - Alla luce delle ultime discussioni avvenute tra i consiglieri comunali, comunico che qualora tale medaglia mi venisse assegnata non è mia intenzione accettarla. Non l’accetterei — entra nel merito Bosio — perché è stata posta in alternativa al riconoscimento, peraltro assolutamente dovuto, a tutte le professioni sanitarie ed è diventata la medaglia della discordia". Concludendo poi  «Chiedo che in Consiglio Comunale non venga ulteriormente discussa la questione e che non si arrivi alla conta dei voti. Esprimo il mio vivo ringraziamento a chi ha presentato e sostenuto la proposta, ringrazio anche i tantissimi che in questi giorni mi hanno espresso vicinanza e stima: le loro parole sono la vera medaglia che mi porterò nel cuore».

E i proponenti della medaglia (i consiglieri comunali Malvezzi, Simi e Fasani per Forza Italia e Ceraso per Cremona Viva) ringraziano il dottor Giancarlo Bosio per la sua correttezza, serietà e rettitudine.

"La lettera del Dott. Giancarlo Bosio conferma, ancora una volta, lo stile, la serietà, l’eleganza, la rettitudine di un grande professionista che ha dedicato tutta la sua vita alla cura dei cremonesi e dei tanti pazienti che, da diverse parti d’Italia, hanno scelto di farsi curare nel nostro ospedale grazie alla sua presenza.

La stima che la comunità cremonese ha sempre dimostrato nei suoi confronti, anche in questi ultimi giorni, ha mostrato quanto fosse più che opportuno, quasi naturale, l’attribuzione di un riconoscimento ufficiale da parte delle istituzioni cremonesi, che dovrebbero rappresentare il sentire dei cittadini. Il suo spendersi senza posa nel periodo della pandemia, lo ha reso anche un “simbolo” di tutti i sanitari impegnati nella lotta contro il virus. Da queste evidenze è nata la nostra proposta.

Purtroppo, come già avvenuto in un’altra recente occasione, l’atteggiamento pregiudiziale e immotivatamente ostile tenuto da una maggioranza autoreferenziale lontana dal cuore della città, ha portato una personalità di assoluto rilievo, che tanto bene ha fatto a Cremona, a dover rifiutare preventivamente una benemerenza più che meritata.

Colpisce inoltre l’assoluto silenzio del Sindaco di Cremona, che nel pieno dell’emergenza sanitaria ha sottoscritto, per primo, l’appello condiviso da altri 47 sindaci del territorio cremonese, affinché il dott. Bosio potesse continuare il suo servizio presso il nostro ospedale, anche dopo il suo pensionamento, salvo inabissarsi al momento di ringraziarlo per il suo impegno con un atto ufficiale. E’ anche sua precisa responsabilità, condivisa con i rappresentanti della sua maggioranza, se la città di Cremona è forse l’unica istituzione italiana che, a distanza di quasi tre anni dallo scoppio della pandemia, non ha ancora attribuito benemerenze a chi si è distinto per impegno e generosità.

Il senso di comunità cresce e si rafforza anche nel riconoscere e valorizzare le persone che, con l’esempio della propria vita, hanno contributo, nel proprio ambito, al bene di tutti. E’ anche compito delle istituzioni locali favorire questa valorizzazione, sapendo discernere con equilibrio e senza pregiudizi. Quando questa dinamica positiva viene ostacolata, ad essere danneggiate sono proprio le istituzioni, la cui credibilità viene offuscata per l’arroganza e l’insensibilità di pochi.

Questa vicenda, da moltissime persone giudicata del tutto incomprensibile, ci restituisce due immagini profondamente differenti e per certi aspetti antitetiche: un uomo libero, un signore, unito alla sua comunità che gli riconosce meriti e incondizionata stima ed alcuni amministratori pubblici incapaci di andare al di là dei propri schemi.

“Le parole di grande stima e di vicinanza che in molti mi hanno espresso, sono il vero riconoscimento che porterò nel cuore” (cit.).

Grazie di cuore caro Dott. Bosio per quanto hai fatto per tutti noi e per l’esempio che sei.

I cittadini cremonesi la medaglia d’oro te l’hanno già assegnata".

 

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


Pasquino

21 ottobre 2022 07:39

Quello che disse sarò il sindaco di tutti ,!!!!!!!!

michele de crecchio

23 ottobre 2022 20:13

Se non dimentico qualcun altro, l'unico cremonese ad aver ricevuto (non pochi anni or sono) la medaglia d'oro, (meritatissima!) in riconoscimento dei suoi particolari meriti verso la città, dovrebbe essere stato l'ottimo Ruggeri (non lo conosco di persona e non sono neppure sicuro di ricordarne correttamente il cognome) che, con straordinario coraggio e rischiando di persona, continuò da solo la causa contro i gestori della raffineria, mantenendo così aperta, per i cittadini cremonesi, la possibilità di ottenere i doverosi risarcimenti per l'inquinamento da tale azienda prodotto.