18 luglio 2025

Lo scandalo lungo le rive del Po. Sceso il livello del fiume emergono i rifiuti abbandonati lungo le sponde e spiagge: vecchie barche, pneumatici e ingombranti di diverso tipo

Il fiume in magra riconsegna pagine di storia e curiosità, ma purtroppo mette in evidenza anche vere e proprie “sberle” all’ambiente.

Come accade in territorio di Stagno Lombardo, in fondo a via Porto Polesine, dove nel giro di pochi metri quadrati, laddove un canale di campagna finisce in Po, c’è un ammasso di rifiuti ingombranti del tutto evidenti. C’è una imbarcazione ormai quasi completamente sepolta dalla sabbia (e c’è da sperare che nel fiume, a questo punto, non siano finiti anche idrocarburi); ci sono vecchi e notevoli resti di tubature in ferro (probabilmente in passato utilizzate a scopi irrigui); ci sono pneumatici, i resti di quella che potrebbe essere una vecchia scala in ferro ed una piccola zattera in metallo. Che dire? Si può solo auspicare che il momento di magra sia l’occasione per rimuovere immediatamente tutto questo materiale (in primis l’imbarcazione), a tutto beneficio (per quanto possibile ormai) del Po, del suo ambiente e anche della sicurezza: di tutti.

Non è comunque l’unica situazione del genere. Basti pensare che ad una manciata di chilometri di distanza, in sponda destra, all’altezza di Zibello, si trovano ben due barche completamente abbandonate. L’ultima è stata segnalata proprio in questi giorni ed è finita a ridosso dell’area definita “Ballottino”. A nemmeno duecento metri di distanza se ne trova un’altra abbandonata ormai da anni che, dopo aver subito piene e magre, nonostante i ripetuti appelli per la sua rimozione, è ancora lì. C’è anche stato chi, a suo tempo, anche a mezzo stampa aveva dichiarato che la barca sarebbe stata regolarmente rimossa, ma ad oggi quelle si sono dimostrate solo belle intenzioni ed è noto che, come recita un celebre proverbio, la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.  Ora le imbarcazioni sono diventate due, sempre sulla stessa spiaggia. E’ lecito supporre che questa, come la precedente, sia stata “strappata” dalla corrente del fiume durante una delle ultime piene ordinarie. Ma potrebbe anche trattarsi di imbarcazioni abbandonate da pescatori di frodo che, purtroppo, lungo il fiume costituiscono da tempo una vera e propria “piaga”.

Soltanto un mese fa, giusto ricordarlo, durante l’”Operazione Estate” ci sono stati quarantadue controlli ai pescatori, quarantuno persone controllate, con cinque sanzioni amministrative. Una operazione preventiva interprovinciale che si è tenuta lungo 100 chilometri di fiume Po nel tratto compreso tra Lodi e Parma, dove è stata svolta un’importante operazione di controllo ambientale, coordinata dalle polizie provinciali di Lodi, Cremona, Piacenza e Parma, con il supporto dei carabinieri forestali di Lodi, di Cremona, Mantova, Parma e Piacenza, e delle guardie ittico-venatorie volontarie. L’iniziativa, denominata “Operazione Po Estate”, è nata con l’obiettivo di monitorare il fiume, tutelare l’ecosistema e sensibilizzare cittadini e pescatori sui comportamenti corretti da tenere, lungo le sponde: contro bracconaggio, ecofurbi, pesca abusiva e altri illeciti. Impegnate, nell’occasione, 7 pattuglie ed un imbarcazione, supportate da 7 pattuglie di volontari ed una imbarcazione (Fipsas Piacenza), con 38 unità di personale complessive. Durante le perlustrazioni, sono stati effettuati controlli a pescatori e campeggiatori, con particolare attenzione al rispetto delle ordinanze contro gli incendi e all’abbandono dei rifiuti. L’intervento si è inserito in un più ampio programma di collaborazione tra province confinanti, già sperimentato nei mesi scorsi, con una battuta interregionale.

Eremita del Po

Paolo Panni


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commenti


Giuseppe F.

18 luglio 2025 10:34

Che novità!