2 maggio 2023

Maggio 2008, 15 anni fa chiudeva l'Europoligrafico di via Flaminia. Quasi ventimila metri quadrati di abbandono tra erbacce, sporcizie e strane presenze notturne

Erbacce, sporcizia, abbandono, desolazione. Così si presenta l'ex Europoligrafico di via Flaminia, chiuso esattamente 15 anni fa (2 maggio 2008) in seguito al fallimento, quando era in attività da circa mezzo secolo dando lavoro a 49 dipendenti. L'abbandono preoccupa i residenti del vasto complesso che va da via Anna Frank a via Biffi che più volte hanno segnalato anche strane presenze notturne. L’area di 18.500 metri quadrati di superficie è collocata in zona residenziale ma con destinazione produttiva e commerciale, ed ha una superficie coperta di ben 14.200 metri quadrati, anche se gli edifici, ormai totalmente abbandonati, si presentato in precario stato di conservazione e sono spesso utilizzati - come sottolineano alcuni residenti - come ricovero provvisorio da persone senza fissa dimora. 

Dei quattro stabilimenti di cui era costituito il gruppo, proprietà del conte Gastone Colleoni, erano rimasti aperti solo quelli di Perugia e Treviso, mentre quello di Rovereto aveva seguito in quegli anni la stessa sorte dell’impianto cremonese. La chiusura venne preceduta da un accordo sindacale con una buona uscita per i dipendenti e per alcuni una ricollocazione. 

Ecco come si presenta oggi l'area dell'Europoligrafico e le manifestazioni sindacali di 15 anni fa

 


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commenti


Enrico Forzoni

2 maggio 2023 11:02

Conosco molto bene quell'area perché ci passo spesso davanti. Mi sono sempre chiesto perché giacesse da così tanto tempo in stato di abbandono dal momento che in città la richiesta di edificazione è molto alta, tanto che lì vicino è stato consumato suolo prezioso per costruire un grande complesso residenziale privando la fauna selvatica di un'utile area di riproduzione. La politica dovrebbe trovare le soluzioni a queste problematiche mirando al recupero di ciò che già esiste prima di consumare terreno che nel corso del tempo si rivelerà sempre più prezioso nello stabilire il giusto equilibrio tra natura e zone urbane.

Manuel

2 maggio 2023 16:04

Condivido quanto asserito da Enrico e ricarico con la solita provocazione: in tale area non ci stava il supermercato DESPAR ora in costruzione a Porta Mosa?
NB: ricordo come, in via Flaminia, sia sotto condanna (cemento) un’ex area sportiva in prossimità del colatore Realino.

Chemist

2 maggio 2023 19:08

Sono completamente d'accordo, evidentemente bonificare e riqualificare l'area risulta troppo oneroso, molto più semplice costruire ex novo su una preziosa area verde... Ahimè

claudio

4 maggio 2023 09:35

L'area di Via dei Bombici (??) edificata pochi anni fa, se non erro, faceva parte dell'eredità delle benemerite sorelle Tonghini dell' "omonima villa" e già di proprietà del Pio Istituto per il Sostentamento del Clero. Giusto?