18 settembre 2025

Marubini, tortelli, blisgòn: chiamala come vuoi, ma la pasta ripiena è sempre una bontà! E per gustarla in tutte le sue forme, nasce il "Festival delle Paste Ripiene", che celebra sapori e tradizioni

Un festival dedicato alle paste ripiene: una ricetta che nel sottile velo di sfoglia racchiude ingredienti, sapori, saperi, tradizione e storia. In una parola, una sintesi perfetta di gusto e territorio. Per questo meritano un festival e quest'anno dunque andrà in scena la prima edizione del "Festival delle Paste Ripiene", un'iniziativa - promossa da "La Strada del Gusto Cremonese"- che parte dalla gastronomia ed arriva al cuore della tradizione, esplorando e percorrendo il territorio cremonese da est ad ovest, passando dai blisgòn casalaschi ai maubini cremonesi per arrivare ai tortelli cremaschi, incontrando tutte le tipologie e le ricette delle paste ripiene cremonesi.

Pertanto dal 20 settembre al 23 febbraio 2026 nei ristoranti e nelle gastronomie aderenti all'iniziativa sarà possibile degustare le paste ripiene tipiche del territorio e ricevere uno speciale 'timbro': l'assaggio della ricetta proposta sarà naturalmente un momento di gratificazione dei palati più fini, oltre che l'occasione per scoprire nuove ricette mai sperimentate, mentre il timbro dovrà essere collezionato perchè, una volta raggiunti i tre sigilli (uno per ciascuna tipologia di pasta), il buongustaio riceverà un gentile omaggio, che sarà possibilie ritirare presso gli InfoPoint di Cremona, Casalmaggiore e Crema (ProLoco).

Ma entriamo un po' nel vivo delle ricette delle tre paste ripiene cremonese, cremasca e casalasca. Unico fattore comune, la sfoglia, che avvolge e racchiude un cuore di ripieno declinato in molteplici varianti, ognuna strettamente legata alla storia ed alle tradizioni del territorio, partendo per esempio dai sapori forti e speziati del tortello cremasco, che porta fino ad oggi i segni delle dominazioni straniere del territorio che fecero scoprire spezie e sapori nuovi, assorbiti fino a diventare poi parte della cucina tradizionale locale; dal lato opposto della provincia invece il ripieno più rustico e 'contadino' del blisgòn casalasco, che non poteva permettersi il lusso della mostarda e dell'amaretto e che al posto del burro fuso, veniva condito con un robusto sugo di pomodoro, pancetta o salsiccia, ingredienti più economici e alla portata della popolazione. E infine il marubino cremonese, raffinato connubio di carni a comporre il ricco ripieno di una ricetta di cui si hanno le prime tracce storiche già nel 1572 e che, nel suo nome, rimanda in modo indiscutibile alla città del Torrazzo.

Questa mattina dunque in Sala Consiglio dell'Amministrazione Provinciale è stata presentata ufficialmente la prima edizione del "Festival delle Paste Ripiene" che prenderà il via tra pochi giorni e che ad oggi conta già una ventina tra ristoranti e gastronomie aderenti. Presenti il Presidente della Provincia, Roberto Mariani, il direttore generale di CremonaFiera, Massimo de Bellis; Carla Bertinelli Scotti, studiosa di storia locale e di cucina cremonese e l'assessore Barbara Manfredini.

Parere comune dei presenti, il grande apporto dell'iniziativa alla valorizzazione del territorio, della sua storia e cultura (il cibo è sempre espressione culturale di una territorio), del saper fare di cuochi e ristoratori che portano avanti le tradizioni della cucina locale; ma il Festival della Pasta Ripiena è pure un'occasione per iniziative didattiche, oltre che intercettare eventi collaterali -vedi Festa del Torrone- che portano sul territorio turisti che poi andranno a scoprire anche il gusto di marubini, tortelli cremaschi e blisgòn, assaporando così un ulteriore aspetto del territorio cremonese e cremasco.

 

Michela Garatti


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