Niente Green Pass per i volontari del vaccino Reithera: tra loro anche il sindaco di Gerre, Michel Marchi, ma la soluzione sarebbe in arrivo
Il problema non è di poco conto, perché non si parla "solo" della possibilità di andare al ristorante, in palestra, al cinema o ad un concerto. Si parla anche della possibilità di partecipare a un pubblico concorso di lavoro. Insomma, senza il Green Pass, alla luce della normativa approvata negli ultimi giorni, le limitazioni alla libertà personale sono tutt'altro che trascurabili. Al netto delle scelte personali (no vax, sì vax, ecc.) resta una fascia di popolazione confinata in un “limbo” del tutto particolare. Si tratta di chi ha scelto di partecipare alla sperimentazione con il vaccino Reithera, circa 900 persone in tutta Italia. Di queste, circa 600 sono interessate realmente dal problema, dal momento che le altre hanno ricevuto un placebo e sono quindi già state invitate a vaccinarsi con uno dei vaccini in uso normalmente.
Per chi ha ricevuto la prima e la seconda dose di Reithera cosa accade? Queste 600 persone sono finite in una zona di confine per la quale non è stato previsto alcun Green Pass. Un paradosso tutto italiano: chi ha accettato di partecipare ad una sperimentazione, accogliendo un vaccino particolare, adesso rischia di vedersi negare l'accesso a ristoranti, cinema, concerti, manifestazioni e, appunto, concorsi di lavoro. E non dimentichiamo che chi ha ricevuto due dosi di Reithera ha effettuato nel complesso almeno quattro test sierologici. Il fatto che queste persone abbiano quindi sviluppato gli anticorpi è acclarato da ben quattro test. Eppure il rischio è che per loro non ci sia nessun Green Pass.
Tra i volontari di Reithera, come noto a tutti nel cremonese, c'è Michel Marchi, sindaco di Gerre de' Caprioli. Lui non ha ricevuto alcun placebo, ha avuto il vaccino Reithera sia per la prima dose che per il richiamo. “Sì, per chi come me ha fatto entrambe le dosi con Reithera – commenta – da quando è stato approvato il decreto che introduce il Green Pass si è posto il problema, perché nel nostro caso non è stato previsto niente e le limitazioni personali sono di rilievo”.
Marchi non nasconde che in prima battuta ha avuto contatti anche con un avvocato per capire cosa avrebbe potuto fare: “Sì, mi sono attivato nel momento in cui è entrato in gioco il discorso relativo al Green Pass. Ho ritenuto che un parere legale fosse funzionale nel momento in cui fossero stati lesi i diritti del cittadino. E non parlo solo del ristorante o di un concerto, ma anche di un concorso pubblico”.
A quanto risulta, Marchi non è stato il solo, nel cremonese, ad attivarsi per cercare di capire come procedere. Anche l'infettivologa Claudia Balotta e il dottor Angelo Pan, primario e direttore del reparto Malattie Infettive presso l'Ospedale di Cremona, si sono interessati al “caso Reithera” interpellando Roma. Sul versante politico si è invece attivato Matteo Piloni, consigliere regionale per il Pd, che ha segnalato la vicenda con una lettera all’assessore Letizia Moratti e al direttore generale Giovanni Pavesi. Ecco cosa ha scritto Piloni qualche giorno fa: “Sono certo che l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia sia già al corrente della situazione in cui si sono venuti a trovare quei cittadini che tra marzo e aprile hanno partecipato volontariamente allo studio italiano promosso da Reithera e che sono stati ammessi all'Ospedale di Cremona, uno dei centri della sperimentazione ma voglio ricordare che queste persone, attualmente, non risultando alle autorità sanitarie come soggetti ‘vaccinati’, sono sprovviste di green pass e, soprattutto a fronte del decreto che il Governo si appresta ad approvare, saranno limitate nella loro libertà e costantemente soggette a tamponi, spesso a pagamento, per poter partecipare alla vita sociale delle proprie comunità”.
Insomma, il problema c'è è e non può essere ignorato. A quanto risulta, però, la soluzione sarebbe vicina. Il governo sta infatti lavorando ad un ulteriore decreto attraverso il quale verrà introdotta una esenzione dall'obbligo di Green Pass per i volontari che hanno ricevuto due dosi di Reithera. Il decreto dovrebbe arrivare alla volta della prossima settimana, in tempo per evitare problemi e restrizioni ingiustificate ai volontari di Reithera, considerato che il Green Pass entrerà in vigore dal 6 agosto. “Ho avuto informazioni in questo senso – conferma Marchi –, so che sono state avviate interlocuzioni con Roma e confido che il problema si risolva a breve”.
Si attende dunque la soluzione nei prossimi giorni, anche perché sarebbe davvero una beffa penalizzare chi ha deciso, volontariamente, di sottoporsi ad un vaccino sperimentale, risultando oltretutto immunizzato oltre ogni ragionevole dubbio dal momento che ha effettuato almeno 4 test sierologici dopo le inoculazioni.
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