Niente rimborso degli abbonamenti di luglio per i pendolari nonostante disagi e cancellazioni. Codacons diffida Regione Lombardia
Niente rimborsi ai pendolari per il terribile luglio che hanno vissuto sui binari tra ritardi, cancellazioni e problemi di ogni tipo.
Il Codacons è pronto a dare battaglia accanto ai pendolari lombardi per ottenere rimborsi sugli abbonamenti per i treni locali, spesso in ritardo. "Tra ritardi, cancellazioni, tratte ferroviarie bloccate, e chi più ne ha più ne metta è stato un mese di passione per migliaia di persone, che quotidianamente devono recarsi al lavoro tramite il sistema ferroviario lombardo", fa sapere il Codacons in una nota.
"Ora, il Consiglio Regionale della Lombardia ha deciso di bocciare un ordine del giorno, presentato da un consigliere del M5S, che chiedeva alla Regione di impegnarsi affinché Trenord rimborsasse ai propri clienti l'abbonamento del mese di luglio", aggiunge l'associazione dei consumatori. "L'ennesima beffa, la Regione non solo non si assume le proprie responsabilità per quello che sta accadendo con i trasporti lombardi, ma ora non vuole neanche attivarsi per perorare la causa dei pendolari, che chiedono a gran voce un servizio ferroviario all'altezza, e di aver un riconoscimento, sotto forma di rimborsi, per quello che stanno vivendo in questo periodo - afferma il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli - per questo motivo invieremo una diffida alla Regione Lombardia, chiedendo immediatamente di attivarsi a tutela e garanzia dei propri pendolari."
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha bocciato, durante la sessione di assestamento di bilancio, l’ordine del giorno del consigliere del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco, che chiedeva il rimborso totale dell’abbonamento Trenord per il mese di luglio.
Il consigliere Di Marco dichiara: “Da settimane, ogni mattina, riceviamo segnalazioni da parte dei pendolari che vedono regolarmente i loro treni cancellati. Trenord sta creando questa estate dei disagi non indifferenti. La bocciatura di questo ordine del giorno da parte di Regione dimostra, ancora una volta, come la Giunta abbia beffato gli utenti.
Si viaggia ogni giorno a una media di centinaia di cancellazioni di convogli. La colpa secondo Trenord? Il troppo caldo, come se l’estate fosse una stagione sconosciuta. Regione, invece, non prende posizione e rimane a guardare. Avevamo per questo motivo chiesto all’assessore Terzi la rimozione dell’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri. L’assessore, invece, va a inaugurare defibrillatori nelle stazioni, mentre sui binari i pendolari sono in attesa di treni cancellati o con troppi minuti di ritardo.
Le soluzioni ci sono, ma nessuno apre gli occhi. Basti pensare che in diversi Paesi europei, tra cui Spagna e Germania, si stanno adottando misure per incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico, con abbonamenti mensili a un prezzo molto basso (quasi vicino allo zero) per il periodo estivo.
In Regione Lombardia, invece, nonostante la diminuzione dei pendolari dall’inizio dell’emergenza sanitaria non si fa nulla per invogliare i cittadini a utilizzare i mezzi di trasporto. Anzi, i pendolari che hanno scelto di prendere il treno e sono vessati dai continui disservizi. E adesso, dopo il voto del centrodestra lombardo, non riceveranno neanche il rimborso integrale come richiesto da noi”.
Ricordiamo che lo scorso 21 luglio il Comitato dei pendolari della linea Mantova-Cremona-Milano InOrario aveva postato su facebook una denuncia pesantissima della situazione. "La “gioiosa macchina da guerra” descritta dall’Assessore ai Trasporti di Regione Lombardia e dall’amministratore delegato di Trenord fa acqua da tutte le parti. I 50 treni soppressi per il caldo sbandierati da Piazzale Cadorna, sono in realtà oltre 150 nella giornata di oggi 21 luglio e oltre 200 nella giornata di ieri. Inoltre scopriamo che dalla app di Trenord, molti treni previsti in orario, sono stati cancellati fino al 28 agosto. E’ chiaro che Trenord, continua a nascondere le vere criticità ( tra cui materiale vetusto o maltenuto) che ormai da un decennio affliggono, come un calvario, il TPL Lombardo.
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