1 dicembre 2022

Nonostante il totem "Porta Po", la piazza resta "Luigi Cadorna". La commissione toponomastica: no al cambio di nome

Niente Porta Po nonostante il vistoso totem che la celebra così, la piazza della vecchia Porta Po resterà Luigi Cadorna. Il nome resta così lo stesso attribuito il 28 novembre 1929 dal Podestà di Cremona nel tentativo "di riabilitarlo e restituire alla gloria che sembrava averlo ripudiato", come sottolinea il professor Gianfranco Taglietti nel suo libro "Le strade di Cremona". La scelta, estremamente discutibile dal punto di vista politico e storico, è stata presa nell'ultima seduta dalla commissione toponomastica nonostante l'insistenza dell'architetto Marco Turati per discutere l'argomento in coda agli oggetti dell'ordine del giorno e come fuori sacco sollecitando il cambio di nome visto che la storia ha già bocciato Cadorna. Era assente per indisposizione uno dei proponenti del cambio, fin dal 2017, l'architetto Angelo Garioni.

Dunque porta Po resta piazza Cadorna. Il tema è stato accantonato ancora una volta, come purtroppo accade da decenni. Gli uffici hanno predisposto l'elenco dei residenti e delle attività economiche che avrebbero avuto disagi dal cambio di nome (rifare le carte d'identità, le patenti, le domiciliazioni bancarie, le carte intestate e altro) mentre il professor Verdi ha bocciato il cambio con valutazioni storiche affidandole a un suo memoriale.

Ricordiamo che nel 2017 vennero raccolte centinaia di firme tra cui quelle degli ex sindaci Paolo Bodini e Giancarlo Corada, dell’ex assessore alla cultura Gianfranco Berneri, dell’ex presidente del consiglio comunale Gigi Rotelli, dell’ex senatore Marco Pezzoni nonchè gli studiosi Angelo Giuseppe Landi, Vincenzo Montuori, Cristiano Zanetti e tanti cittadini comuni di ogni estrazione sociale e provenienza. Tra le motivazioni della richiesta vi erano ragioni di opportunità e di rigore storico:  “Cadorna è considerato dalla storiografia contemporanea e dalla storia politica un protagonista controverso, non scevro da ombre impietose, considerato il responsabile materiale e morale della sconfitta di Caporetto”. Il secondo motivo, è invece legato alla storia cittadina per la necessità di riportare il nome antico di Porta Po anche in ricordo delle mura abbattute. 


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commenti


Pasquino

1 dicembre 2022 19:27

Cosa ci sta a fare la commissione e chi ne fa parte se non è in grado di ascoltare le richieste dei cittadini e non si rende conto della assurdità della storia?

François

2 dicembre 2022 09:06

Non preoccupiamoci di cambiar nome alla piazza, ma, piuttosto ripariamo la fontana e togliamo dai piedi quella schifezza e le altre tre che punteggiano le piazze delle antiche porte della città.

Claudio

2 dicembre 2022 21:09

Mi scuso per il seguente quesito...
Colgo l'occasione dell' argomento suscritto , senza alcuna polemica di sorta, ma per puro spirito conoscitivo, per chiedere come mai è stato cambiato anni fa, se non erro al tempo in cui il prof. Berneri era assessore alla Cultura, il nome di "Caserma del Diavolo", di memoria "spicciola" cittadina, in "Quartier Novo" di Via Santa Maria in Betlem, di "gusto
raffinato per preparazione" storica di certa elevatura. Ringrazio

michele de crecchio

3 dicembre 2022 01:20

Il prof. Berneri potrebbe certo essere più preciso ma, per quanto ne so, la caserma nell'uso popolare soprannominata "del Diavolo" era in antico ufficialmente denominata "caserma di S.Giorgio per la cavalleria" e sorgeva sul terreno dove oggi è collocata la scuola materna di San Giorgio. Nell'uso popolare, credo che l'inquietante soprannome, sia poi erroneamente migrato all'antistante ex caserma, in antico ben più dignitosamente denominata "Quartier nuovo per la cavalleria", quando vi venne collocato il deposito dei filobus dell'A.E.M., utilizzando quella che, in antico, era stata, per l'appunto e sull'altro lato della strada, una "aggiunta" funzionale alla caserma di San Giorgio. Più di recente, anche tale deposito ha cambiato destinazione ed è stato debitamente ristrutturato per utilizzarlo a scopi scolastici. Anche per questo immobile credo sia stato opportuno ricordare l'antica denominazione di "quartier nuovo", piuttosto mantenere l'inquietante denominazione popolare più recente.
Curiosità per curiosità, mi farebbe piacere leggere il "memoriale" con il quale il prof. Verdi avrebbe sostenuto l'inopportunità di revocare la, a mio parere, del tutto inopportuna e anacronistica determinazione podestarile del 6.2.1931 che sostituì la antichissima denominazione di Porta Po con il nome di Luigi Cadorna, ben noto agli italiani per il disastro bellico di Caporetto e ancor più per le crudeli "decimazioni" alle quali sottoponeva reparti da lui ritenuti troppo poco "coraggiosi". Visto che la proposta di ripristinare l'antico toponimo di "Piazzale di Porta Po" è però ormai pendente da anni, mi auguro che, come, peraltro già avvenuto nei confronti di molte altre decisioni di Commissioni Consultive comunali, la Giunta Comunale non si limiti a prendere atto di tale parere, ma inoltri la questione al Consiglio Comunale, l'unico organo comunale al quale credo spetti assumere la decisione finale in merito. Grazie.

Claudio

3 dicembre 2022 19:01

Ringrazio l' Arch. De Crecchio per la puntuale e interessante spiegazione circa il quesito posto. Alla prossima...
N.B. approfitto della citazione (...ristrutturato per utilizzarlo a scopi scolastici...), per insistere circa l'opportunità di togliere l'obbrobriosa e fatiscente pensilina presente nell' ingresso della Scuola Materna San Giorgio!!!!!!!!!!

michele de crecchio

4 dicembre 2022 22:52

Ormai mi posso muovere solo di rado e con una certa fatica per la città. A suo tempo ricordo che la pensilina, assente nel progetto originale dell'asilo San Giorgio fu aggiunta su precisa richiesta dei genitori che, in attesa dei figlioli, chiedevano di essere, in qualche modo, difesi da sole e pioggia. Non ne conosco le condizioni attuali di degrado. Analoga e ben più grave questione, contestata da mezzo secolo al nuovo ospedale, non ha ancora trovato soluzione.