23 aprile 2023

Notti insonni nelle terre del culatello e del grande fiume a causa dei botti continui che provengono dalla sponda cremonese del Po

Puntuale, come accade già da alcuni anni, torna una importante problematica a disturbare pesantemente, specie di notte, le popolazioni Parmensi residenti, in particolare, nei Comuni di Polesine Zibello e di Roccabianca, ma anche di altri Comuni limitrofi. 

Da diversi giorni botti continui, del tutto simili a spari, provenienti dalla sponda cremonese del Po, continuano ad infastidire migliaia di cittadini che, esasperati, chiedono con forza che queste esplosioni vengano immediatamente fermate da parte delle autorità competenti.

“Facendoci carico delle innumerevoli segnalazioni e lamentele pervenute da parte di tanti cittadini – fa sapere Paolo Panni, coordinatore del Comitato Amici del Grande fiume di Polesine Zibello – e confermando a nostra volta questa problematica, chiediamo che le autorità competenti provvedano ad individuare rapidamente l’origine e la causa del problema, ponendovi immediata soluzione. Non ci è dato sapere con certezza da cosa sono causati questi botti ma, stando a quanto ci è stato riferito da fonti più che affidabili, si tratterebbe di piccoli ‘cannoni’ utilizzati per allontanare gli ungulati dalle coltivazioni di pioppo. Questi strumenti provocano botti rumorosi e continui, assolutamente fastidiosi, simili a colpi di fucile, che disturbano continuamente la quiete e, soprattutto, il riposo notturno dei residenti. Il problema interessa migliaia di persone residenti nei territori di Polesine Zibello, Roccabianca e Comuni limitrofi e non può essere tollerato oltre. Ricordiamo che, oltre ad intere famiglie di lavoratori, che hanno il diritto di riposare tranquillamente, questa problematica reca ulteriore danno alle persone ammalate e porta disagio agli animali”.

Il Comitato Amici del Grande fiume chiede che “le autorità competenti intervengano con la massima tempestività e pongano immediata soluzione al problema”. 

 


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commenti


Manuel

23 aprile 2023 07:22

Se fossero i cannoncini dissuasori, curioso il fatto che servano solo ai cremonesi, mentre sull’altra sponda del Po, contraddistinta anch’essa da produzioni agricole, anche di qualità superiore alle nostre, non se ne faccia uso. Motivi tecnici, agronomici o cerebrali?
A ‘sto punto mi corre il desiderio di sapere se pure i cugini parmensi cospargano il territorio di ogni sorta di esca avvelenata (illegale) come succede da noi.