Nuova morìa di piccioni, dopo quella accaduta un anno fa. Ancora sconosciute le cause, anche se si esclude il mangime
Prosegue la moria di piccioni, già segnalata durante l’estate dello scorso anno, ma evidentemente non ancora risolta. Le fotografie scattate in questi giorni e le segnalazioni sui social lo confermano. iI fenomeno in corso da qualche giorno a Cremona, era già stato seguito dal Comune nel mese di agosto dello scorso anno. L’invito rivolto in tale occasione dall’assessore Simona Pasquali ai cittadini era stato quello di segnalare agli addetti la presenza di eventuali carcasse perché potessero esser smaltite al più presto. Peraltro il mangime sterilizzante distribuito per il contenimento degli animali, non contiene assolutamente alcun veleno, e ha dimensioni tali che non può essere mangiato da altri tipi di uccelli. Ormai le carcasse si moltiplicano in varie zone della città. Il mangime sterilizzante è stato distribuito nelle zone particolarmente frequentate dagli uccelli, ma per vedere i risultati concreti bisognerà attendere ancora qualche mese. Secondo lo studio di Pietro Paolo Albonetti dell’università di Genova, commissionato dal Comune, i piccioni sottoposti a trattamento sterilizzante sono stati circa 730. Le zone con più colombi sono piazza del Comune e largo Boccaccino dove ne sono stati contati 200, cosi come piazza Cadorna altri 200, 100 nella zona degli ex monasteri e altrettanti in piazza Roma , 80 in piazza 4 Novembre, 50 in via Trecchi, 40 in piazza San Michele, 30 in via Ugolani Dati. L’unica raccomandazione rivolta a suo tempo ai cittadini è quella di non distribuire briciole, per non vanificare i risultati. Il piano di contenimento dura tre anni e permette di portare la popolazione sotto una soglia che consenta di vivere molto meglio anche agli stessi piccioni. Era stato assicurato anche un monitoraggio da parte dell’ATS, di cui, però, attualmente non si conoscono i risultati.
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