20 agosto 2025

Oggi si festeggia San Bernardo: la devozione nel piacentino nella splendida abbazia di Chiaravalle della Colomba, con i suoi legami nel cremonese. Festa anche nel cremasco

Si celebra oggi, mercoledì 20 agosto, la memoria di san Bernardo, Abate e Dottore della Chiesa.  E’ festa, quindi, a poche decine di chilometri da Cremona, nella meravigliosa Abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba, luogo dagli importanti richiami e legami cremonesi. Su tutti, e primo fra tutti, il fatto che la grande Abbazia ha tra i suoi fondatori un cremonese, il marchese Corrado Cavalcabò (padre di Sopramonte Cavalcabò, primo marchese del feudo imperiale di Viadana).

Tutto ebbe inizio nel 1136 quando San Bernardo, mantenendo un impegno preso con il vescovo di Piacenza, Arduino, inviò una colonia di monaci da Clairvaux i quali, giunti in località Carreto, fondarono l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Leggenda vuole che sia stata una colomba ad indicare il perimetro dell’Abbazia con trucioli di legno. In ogni caso, Arduino stesso ed i marchesi Uberto Pallavicino e Corrado Cavalcabò, donarono i terreni ai monaci. E’ anche doveroso ricordare che a Cremona esisteva il Monastero della Colomba che sorgeva nei pressi della Chiesa di San Pietro tra le vie Belvedere (poi divenuta via Ettore Sacchi) e via della Colomba. Pare che il luogo prendesse il nome dal miracolo di due colombe profuse di luce che apparvero ai cremonesi durante la battaglia del 1213 vinta contro i milanesi. Ma c’è anche chi  attribuisce il nome ai precedenti possessori dell’area, vale a dire i monaci dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Molto probabilmente prese il nome da un precedente convento della Colomba che sorgeva fuori le mura della città e incorporato in questo convento.

Venne edificato su iniziativa di Bianca Maria Visconti che voleva riunire i conventi Del Boschetto, di Santa Monica e della Colomba (precedentemente fuori le mura) e affidato a Francesca Bianca Sforza, figlia illegittima di Francesco Sforza e pertanto sorella di Ludovico il Moro. Come spiega inoltre la professoressa Silvia Testa, autrice insieme a Piero Rimoldi del libro “Abbazia e siti Cistercensi in Italia 1120-2018”, è documentato che “i monaci di Chiaravalle avessero una casa a Cremona, nella zona di San Pietro  che serviva da base per le vendite di prodotti, come avveniva anche in altre città. A Cremona – aggiunge - venivano venduti dei fusti di rovere che servivano poi per le costruzioni e di questo i conversi si lamentarono con l'abate, ritenendolo un depauperamento dei beni della comunità. C'erano diversi insediamenti femminili attorno a Cremona ad al Boschetto – aggiunge la studiosa -  poi questi insediamenti sono entrati in città e ci sono delle testimonianze anche toponomastiche: Via S. Bernardo e via del Cistello perché qui si trovava un monastero cistercense femminile chiuso in epoca napoleonica (Cistelle da Citeaux luogo di fondazione dell'Ordine Cistercense).  Inoltre la Chiesa di Santa Maria Maddalena, ora parrocchiale, detta anche La Cava a Cavatigozzi era un'abbazia cistercense fondata dai monaci di cistercensi di Cerreto, vicino a Lodi. In quell'insediamento è rimasto in piedi anche il monastero con il chiostro e ora questi locali sono adibiti a scuole”.

L’Abbazia di Chiaravalle della Colomba è inoltre al centro del libro  “L’abbazia del sangue di Cristo – Chiaravalle della Colomba” (pp.68) di Roberto Fiorentini pubblicato da Ronca Editore impreziosito dalle spettacolari immagini di quello straordinario fotografo che è Raffaele Rastelli. Un libro, quello di Fiorentini, che prende spunto da una preziosissima reliquia, gelosamente custodita dai monaci cistercensi, contenete gocce del sangue di Cristo. A contenerle è un reliquiario d’oro che regge una spina della corona di Gesù “il Nazzareno” e solo un giorno, ogni anno, questa reliquia è mostrata all’adorazione pubblica. Poi viene di nuovo celata in un possente mobile antico. Un mistero nascosto tra pietre scolpite con animali mostruosi che simboleggiano: demoni, santi, peccati e peccatori. Tra imponenti affreschi medievali del dramma del Calvario di Cristo e della devozione mariana dell’ordine cistercense. Tra preziose immagini simboliche; rappresentanti l’eterno passaggio dei secoli e delle stagioni. Tra numeri magici e figure geometriche che ricordano il Paradiso terrestre dei primordi e l’Apocalisse degli ‘ultimi giorni’. Tra racconti di leggende e miracoli accaduti nelle vite dei santi. Si fondono nel testo le antiche voci di Benedetto da Norcia, di Bernardo da Chiaravalle e dei monaci dei nostri tempi. In questo luogo, a poca distanza da Cremona, legato a Cremona dal filo indissolubile della storia, si intrecciano spiritualità e storia. Anche quella più drammatica: come la strage perpetrata, nel chiostro, da Federico Secondo, lo “Stupor mundi”. Sullo sfondo le terribili e sanguinose vicende medievali di Cremona, Piacenza e Parma. Si incontrano vicende di anime semplici che, per secoli, hanno dedicato la loro esistenza alla meditazione e alla cura della terra e del bestiame. Si immaginano premi e punizioni a chi esaltava o trasgrediva impunemente la ‘Regola’. Gli uomini di Dio che lo abitano, ieri come oggi, innalzano, dal cuore della notte e fino al ritorno delle tenebre, incessanti preghiere a chi li ha chiamati al suo servizio. Per sempre.

A Chiaravalle, per l’occasione della ricorrenza di San Bernardo, è tutto pronto per tre giorni di festa in programma  da sabato 23 a lunedì 25 agosto. La 37esima Festa di San Bernardo sarà articolata su tre giorni dedicati a tradizione, gastronomia e divertimento. Si parte sabato 23, alle  19 con l’apertura degli stand gastronomici; alle 21 serata danzante con l’orchestra Claudia Band ed esibizione della scuola di ballo Papillon. Domenica 24 sono in programma visite guidate all’Abbazia Cistercense e celebrazione delle  messe, su tutte quella solenne delle 18 che sarà suggellata dalla  processione con le reliquie del Santo. A seguire, apertura degli stand gastronomici; alle  21.15  serata danzante con l’orchestra Luca Caminati e, quindi, esibizioni delle scuole di ballo Libere Emozioni e Danza Sole. Infine, lunedì 25 agosto, alle 19, apertura stand gastronomici; alle 21 serata danzante con l’orchestra Silvano e Mauro e, per concludere, grande spettacolo pirotecnico.

Nei giorni scorsi è stata festa anche alla Melotta, frazione di Casaletto di Sopra, nel cremasco, dove la chiesa ha come titolare proprio San Bernardo. Senza dimenticare, infine, la chiesa di San Bernardo, a Cremona dove tutto parte, secondo le   fonti storiche, da una chiesetta, disposta in modo parallelo alla via Brixiensis (via Brescia), esistente nel sobborgo posto fuori dalle mura di Cremona e costruita, si pensa, all’epoca di Sant’ Omobono e del vescovo Sicardo verso la fine del XII secolo. Attorno alla chiesetta venne eretto un monastero cistercense dapprima retto da monaci e poi da monache sempre cistercensi. Dopo la peste del 1479 la Chiesa di S. Bernardo fu eretta a parrocchia con insediato un prete residente. Il primo parroco registrato come tale della parrocchia di S. Bernardo risulta essere stato don Bernardo Mussi, in carica dal 1557 al 1600. La chiesa venne poi distrutta nel 1705 ad opera dei francesi e venne successivamente ricostruita dal parroco don Giacomo Ravasi. La chiesa ha subito nel tempo diversi lavori per essere adeguata alle esigenze della popolazione che andava aumentando. L’ultima e definitiva ristrutturazione risale al 1910 mentre risalgono al 1914 le opere di verniciatura e decorazione delle navate della chiesa, del presbiterio e del coro. Notizie, queste, che sono ben descritte dal  libro: ”San Bernardo un territorio tra storia, realtà e…ricordi

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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