5 ottobre 2024

Ognissanti ritrova le sue tradizioni: oggi la rievocazione della processione lungo il paese, domenica riapre lo storico forno del 'Cavallo Bianco', coi racconti di Michela Garatti

Storia e tradizioni che rivivono dopo anni: succede a Ognissanti, frazione di Pieve San Giacomo che conta una trentina di abitanti che vivono nelle case a ridosso dell'unica strada che attraversa il paese.

Ricco di storia fin dalle epoche più remote (leggi qui), quello di cui parleremo oggi è invece la storia più recente, quella dell'ultimo secolo, di cui i più anziani oggi conservano ancora memoria: la processione della Madonna del Rosario. Una tradizione liturgica che era molto sentita e che venne tenuta in vita fino alla metà degli anni '60, ma che poi si è persa man mano che il paese è andato svuotandosi.

Oggi invece, dopo anni di oblio, gli abitanti di Ognissanti, anche dopo aver letto e riscoperto diverse storie del loro paese, hanno ripreso interesse verso le tradizioni locali ed hanno deciso di riportare in auge la processione per le vie del paese: oggi alle 17.30 nella chiesa di Ognissanti verrà celebrata la messa ed a seguire dalla chiesa si snoderà la processione al seguito della statua lignea della Vergine, probabilmente di origine settecentesca, che verrà portata di nuovo attraverso la via del paese fino alle vecchie scuole e poi di nuovo verso il paese per procedere nella direzione del cimitero e quindi ritornare alla chiesa. In questa particolare occasione, la Madonna del Rosario porterà tra le mani la corona di un rosario molto particolare: si tratta del dono di un parrocchiano che la ricevette dalle mani di Papa Giovanni Paolo II durante una degenza in ospedale.

Di questa processione le uniche memorie che restano sono le diverse testimonianze da parte di chi la visse da bambino, magari facendo il chierichetto, quando tutte le case avevano sulla finestra i lumini accesi, spesso realizzati utilizzando i gusci vuoti delle lumache, quando le donne si vestivano di nero e coprivano la testa col velo nero prima di entrare in chiesa.

Ma andando indietro ancora di qualche decennio, ne troviamo testimonianza anche negli scritti di don Gioachino Bonvicini, che fu parroco di Ognissanti dal 1877 al 1927, nel suo diario 'Memorie di un parroco cremonese: dal diario di don Gioachino Bonvicini', dove oltre alla processione, non manca di riportare in un paio di occasioni il suo sdegno verso la balèra, che in paese portava alla perdizione le morigerate ragazze e i giovani timorosi di Dio all'inizio del secolo scorso. Certo, oggi suscita un sorriso, ma all'inizio del secolo scorso non era una circostanza di poco conto.

In questi giorni dunque Ognissanti si sta preparando a recuperare la vecchia tradizione, attrezzandosi con i lumini e mettendo 'a lucido' il paese per l'occasione, sistemando siepi e strade perchè tutto sia in ordine sabato pomeriggio al passaggio della statua della Madonna del Rosario e di tutto il corteo. E la festa continuerà poi domenica 6 in casa Boari dalle 15.00 con le attività per bambini tra cui la scuola di biscotti (e per l'occasione verrà acceso il vecchio forno del Cavallo Bianco, antico bar-forneria della famiglia Boari), la riscoperta dei giochi 'de naa voolta' e il banchetto libera un libro, mentre dalle 16.00 la giornalista Michela Garatti presenterà il sui libro 'La fede e l'aratro. Storia e storie delle chiese dimenticate nella campagna cremonese', soffermandosi in particolare sulla storia del borgo di Ognissanti e delle frazioni limitrofe, partendo dagli eventi più antichi per arrivare agli aneddoti e alle tradizioni più recenti.

Due giorni quindi di riscoperta delle proprie radici e delle proprie tradizioni, partendo proprio dalle più semplici e sentite, come una processione tra le vie del paese per far rivivere un passato che si sta allontanando sempre di più e che rischia di andare perduto se non viene mantenuto in vita almeno nella memoria.  


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti