Partito in Regione l'iter per un nuovo grande supermercato sulla Paullese (area Cardaminopsis). Non un centro commerciale ma solo una grande struttura di vendita. Interessato il gruppo Selex?
La notizia arriva dai corridoi della Regione. Sarebbe stata avviata la richiesta per realizzare a Cremona lungo la Paullese, nel comparto cosiddetto della Cardaminopsis (previsto dal Prg e mai modificato), un supermercato di grande superficie di vendita (superiore ai 3500 metri e fino a 10mila) che andrebbe così a collocarsi tra l'Ipercoop e il supermercato Carrefour di Costa Sant'Abramo. Il nuovo grande supermercato guarderebbe alla clientela dei paesi che si affacciano sulla Paullese oltre che, naturalmente sulla città.
Com'è noto la concessione commerciale per l'apertura di una struttura simile è di competenza regionale e sul territorio ne esisterebbero soltanto due (l'Iper ed Esselunga) per cui formalmente - si apprende - non ci sarebbero ostacoli all'autorizzazione. L'area in oggetto è di proprietà della società Cardaminopsis srl, un insieme di 60mila metri quadrati che si affacciano sulla Paullese, delimitati da via de' Berenzani e da via Picenengo di cui 14mila metri a destinazione commerciale ed altrettanti artigianali su due fabbricati distinti. Il piano presentato dalla società (progetto dell'arch. Zanesi) prevede l'accesso da via Picenengo (che sarà allargata) dotandola anche di un percorso pedonale e ciclabile. Prevista anche una fascia alberata. Il Comune incasserà oneri per circa un milione di euro. Quindi non un centro commerciale ma solo un grande supermercato. Silenzio sulla catena interessata all'operazione ma si sussurra di un interessamento del gruppo Selex (Famila e altri marchi) che detiene il 14,3% della quota di mercato italiano.
Dell'area Cardaminopsis si parla ormai da tanti anni. Un'area già individuata dal Piano del Territorio come commerciale per la quale non è prevista nessuna variante. Originariamente l'area era di 120metri quadrati, e il nome deriva del fiore studiato per la prima volta a Cremona. Ciclicamente dell'area si torna a parlare. Di un Centro Commerciale in zona si discute da almeno trent'anni, ancora prima che arrivasse il Cremona Po. Prima si è parlato di un megainsediamento commerciale (il piano Attuativo è del 1998, scaduto nel 2008, prorogato dalla Giunta Corada al 31 dicembre 2012), poi di un outlet del lusso della multinazionale Foruminvest che lo aveva già pubblicizzato sul suo sito con il nome “Le Ghirlande di Cremona” perchè l’architettura richiamava la skyline della nostra città (la multinazionale si è ritirata dal progetto ad ottobre 2009). Il progetto era stato dimensionato sulle necessità di una città di 70.000 abitanti, ma tenendo presente un bacino di utenza di 250.000 persone nel raggio di 30 minuti di percorrenza. L’area interessata era di circa 120.000 metri quadrati prevedendo lo sviluppo commerciale di una superficie di 27.502 metri quadri di superficie di vendita e scorta con un mix merceologico completo, capace di proporre al cliente un'offerta qualificata e specializzata, con un'area di parcheggio di circa 1800 posti auto. Poi tutto è caduto nel silenzio fino al 2013 salvo alcuni procedimenti formali. Adesso riprende forma con il grande supermercato.
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commenti
Enrica
5 ottobre 2023 11:27
Ancora?? Basta!!!!!
PierPiero
5 ottobre 2023 13:46
Speriamo si faccia perché se ne sente veramente l'esigenza. E speriamo serva anche ad attrarre quella clientela che ancora si ostina ad andare nei negozi in città.
E infine speriamo serva anche ad attrarre dalle città vicine, così almeno la Paullese non sarà l'attuale deserto dei tartari.
Gabriele
5 ottobre 2023 16:58
È veramente vergognoso e con i soldi che vengono incassati non si riesce a tenere il decoro di un paesotto non città come Cremona. Inoltre si fanno opere di rifacimento asfaltatura, non so con quale priorità, visto che ci sono arterie stradali da tre anni in condizioni pessime. Cio nonostante si mette mano a vie del centro che a mio avviso potevano attendere. Proprio vero che ogni testa è un piccolo mondo complimenti a tutto lo staff che rappresenta lo stato nel piccolo cittadino.
Michele de Crecchio
6 ottobre 2023 15:48
A suo tempo, quando l'urbanistica e la viabilità venivano gestite a Cremona in modo molto più rigoroso e saggio di quanto non avvenga ai nostri giorni, l'amministrazione provinciale , allora unica competente della gestione del sistema tangenziale cittadino, aveva correttamente precisato che i tre nodi fondamentali del sistema tangenziale nord di Cremona (svincolo di Picenengo, svincolo dell'ITIS e svincolo di San Felice) avrebbero dovuto essere, tutti e tre, realizzati a livelli sfalsati, garantendo così un ottimo livello di fluidità del traffico e minimizzando il rischio di incidenti.
Negli ultimi anni, purtroppo, il comune di Cremona ha, masochisticamente, accettato di caricare, sulle proprie già, tecnicamente ed economicamente, fragili spalle, l'intera gestione (dal confine occidentale con Castelverde al confine orientale con Gadesco Pieve Delmona) del sistema tangenziale nord cittadino, provocando il disordine funzionale e i costi di gestione che, ogni giorno che passa, i cremonesi vedono aggravarsi sempre di più!