Per santa Rita a Cremona si rinnova la tradizione della benedizione delle rose. Affollata la chiesa di via Trecchi
Una chiesa gremita, con fedeli anche all’esterno, per assistere alla celebrazione e ad attendere la benedizione delle rose, segno caratteristico della festa di santa Rita che anche quest’anno a Cremona si è rinnovato con un’affluenza notevole alle celebrazioni nella rettoria di via Trecchi intitolata dalle sante Margherita e Pelagia, ma più comunemente conosciuta proprio come chiesa di Santa Rita.
A sinistra della chiesa affollato anche il Mercatino di Santa Rita, che ha messo a disposizione oggetti legati alla devozione della santa – naturalmente con le rose a caratterizzare gran parte delle proposte – a sostegno della fondazione “Amici di Santa Rita”.
Al termine di ognuna delle celebrazioni che si è susseguita nella giornata di ieri la consueta benedizione delle rose: fiori singoli o veri e propri mazzi alzati al cielo al momento dell’aspersione con l’acqua benedetta.
La rosa è, infatti, il simbolo di santa Rita da Cascia. «Quella rosa sbocciata in pieno inverno e che Rita ha associato a sé – ricorda il rettore don Claudio Anselmi – come dispensatrice di profumo. Non fragranza di parfume, ma fragranza di santità: ciò di cui il mondo oggi ha bisogno e ciò per il quale noi ricorriamo a lei, per essere capaci di fare della carità la missione dell’amore».
«Una santità tutta particolare, quella di Rita – precisa ancora don Anselmi – forse per la sua vita un po’ anomala, tribolata, nella quale ha risposto alla vocazione battesimale con questo anelito in tante forme: sposa, madre, vedova, ma anche religiosa». E prosegue: «Tutti ha saputo affascinare alla verità del crocifisso, attraverso una vita grandemente spesa, tante volte in solitudine e in fedeltà».
Santa Rita da Cascia, una donna fedele a Dio e al crocifisso. Una devozione speciale che si tramanda fino a oggi e che anche nella città di Cremona assume un significato particolare.
A presiedere le Messe del 22 maggio oltre al rettore don Claudio Anselmi, sono stati il vescovo emerito di Cremona mons. Dante Lafranconi, che ha presieduto le celebrazione delle 9.30, il vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni, il parroco della Cattedrale don Antonio Bandirali, oltre a don Mario Binotto e don Luigi Donati Fogliazza, sacerdoti dell’unità pastorale “Cittanova” sul cui territorio la chiesa delle Sante Margherita e Pelagia è situata.
Le celebrazioni per la memoria liturgica di santa Rita, proseguite per l’intera giornata del 22 maggio, si concluderanno martedì 23 con il Rosario delle 17.30 e Messa dellle 18 in suffragio di iscritti e benefattori della Fondazione; inoltre anche in questa ultima giornata, nel pomeriggio dalle 16 alle 19, vi sarà la benedizione delle rose e degli oggetti di devozione nel cortile accanto alla chiesa.
In occasione della festa di santa Rita è uscito il quinto numero del semestrale La Rosa di S. Rita, foglio di informazione e di collegamento con cui la rettoria di via Trecchi fa conoscere le varie iniziative e promuove la spiritualità della santa. In questo numero uno spazio speciale è stato dedicato al racconto e alla condivisione di una esperienza di grazia, vissuta da un “cremonese d’adozione” negli anni 1943-1945, testimonianza di come la devozione alla santa, donna di pace, sia occasione di educazione e di costruzione della pace. (www.diocesidicremona.it)
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